Contro mastro ciliegia

#PedoBiden, Trump fa un altro passo nel complottismo

Maurizio Crippa

The Donald, già noto e appassionato utilizzatore delle menzogne di QAnon, ha ritwittato un hashtag infame, trasportandolo per sempre dal mondo dei pazzi cospirazionisti a quello della comunicazione politica

Se siete rimasti all’epoca, in fondo felice e quasi ingenua, dei birthers, i complottisti di ultra destra che diffondevano la balla secondo cui Obama non è nato negli Stati Uniti ma in Kenya, e dunque non poteva essere legittimo presidente, dovreste aggiornare la vostra timeline. Da anni QAnon, il mefitico ectoplasma del web che contagia di menzogne cospirazioniste anche la vita reale, racconta che l’establishment democratico al completo è in realtà una pericolosa setta (deep state) di adepti della pedofilia che vuole corrompere l’America.

Si era partiti già al tempo di Hillary Clinton (ohibò, vi pare il tipo?) e adesso il bersaglio grosso è #PedoBiden, secondo l’hashtag di gran successo di QAnon (Biden, pure lui: uno che al massimo annusava la permanente delle tardone). Se credete che siano solo quisquilie del web, si vede che vivete su Venere, il pianeta dell’amore, e metabolizzate fosfina. Perché qui sulla terra l’odio è feroce e l’abisso della propaganda complottista, al tempo di Trump, non conosce fondo per il suo inferno.

Così ieri The Donald, già noto e appassionato utilizzatore delle menzogne di QAnon, ha ritwittato l’hashtag #PedoBiden trasportandolo per sempre dal mondo dei pazzi complottisti a quello della comunicazione politica. Non era mai accaduto che una simile infamia entrasse in un dibattito elettorale. E al voto manca ancora un mese e mezzo. Gesù.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"