Il foglio review

La copertina del Foglio Review raccontata da María Hergueta

Gaia Montanaro

L'illustratrice che l'ha disegnata ci presenta “In famiglia”, la cover del nuovo numero del magazine del Foglio, in edicola da sabato 27 gennaio

La famiglia che María Hergueta ha rappresentato sulla cover della Review è colorata, moderna e, pur nelle singole identità, unita. Illustratrice spagnola con un piede in Francia, Hergueta racconta con le sue immagini di una realtà inondata di luce e colori, spesso in dialogo con la tecnologia ma mai priva dell’elemento umano. 

Abbiamo chiesto a María Hergueta di raccontarci dell’illustrazione della Reviw e dalla famiglia di cui racconta la sua cover. 

Qual è stato il processo creativo che l’ha portata a illustrare la cover del Foglio Review, “In Famiglia”?

Fin dall’inizio è stata data una chiara direzione da parte del team editoriale della rivisita; si cercava per questo numero una scena di famiglia che si sviluppasse nel salotto di una casa. Così ho lavorato su questa idea cercando di trovare un’immagine che avesse questi ingredienti e che fosse attrattiva dal punto di vista estetico. Ho rappresentato la scena con un’inquadratura dall’alto per avere così una prospettiva generale dell’ambiente e avere più spazio per poter includere maggiori dettagli e personaggi. Tutto questo sotto una forte luce del sole proveniente da fuori che illumina la scena principale.

Quali sono le caratteristiche della famiglia che ha scelto di rappresentare?

Nella maggioranza dei casi, noi illustratori abbiamo la possibilità̀ e la fortuna di fare dei veri e propri casting, scegliendo le caratteristiche dei personaggi, avendo l’opportunità di sfidare pregiudizi e preconcetti esistenti. Questa è una famiglia piuttosto analogica, dove libri, giornali e rompicapi rimpiazzano altri devices elettronici. Una famiglia dove ognuno spende del tempo a modo suo ma dove si cerca la compagnia del gruppo. Ho voluto usare l'oggetto libro per coprire il viso di uno dei genitori e in qualche modo lasciare spazio alla interpretazione sul tipo di famiglia qui rappresentata. Noi illustratori abbiamo la responsabilità̀ di avere consapevolezza della mancanza di diversità̀ nella rappresentazione di alcuni temi all’interno dei media tradizionali e di sforzarci per creare opere che non cadano in stereotipi.

Si è immaginata un prima e un dopo di questa famiglia rappresentata in copertina, una storia che precede o segue l’immagine? 

È un momento intimo, calmo, dove non c’è fretta, nè molto rumore, dove il divano è il punto di raccolta della famiglia e tutto accade magari dopo una tarda collazione di domenica. 

Nel suo lavoro, come sceglie la palette colori da utilizzare? E come stanno insieme forme e colori?

Scegliere i colori è sempre qualcosa di molto intuitivo per me. Il cubo di Rubik che ha la bambina in mano e i suoi colori originali saturi e primari sono stati in qualche modo il punto di partenza per stabilire la palette iniziale della l’illustrazione. Spesso scelgo alcuni colori che applico sui personaggi o sulle parti importanti della illustrazione che voglio abbiano un certo protagonismo. Poi intorno a loro creo tutto un background con dei toni molto più̀ spenti, meno saturi, cercando di guidare l’occhio di chi guarda l’illustrazione dove a me interessa. 

Ci sono dei temi che la stanno particolarmente a cuore raccontare?

Una delle cose che mi piace di più di questo lavoro e la varietà di temi, a volte totalmente sconosciuti, con i quali un illustratore deve lavorare. Questo fa che uno sia obbligato a rappresentare tematiche che a priori possono sembrare decisamente poco attraenti ma che possono portare a processi sorprendentemente piacevoli e a risultati interessanti.

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