Sabato e domenica nel Foglio. Che cosa c'è nell'inserto del fine settimana

Come tutti i weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale

La Yalta digitale. È caduta l’idea che la libertà si sarebbe diffusa nel mondo tramite modem e cellulari. Non c’è più solo un internet e non è più un sistema aperto. Così le grandi potenze tentano di spartirsi il suo potere - di Eugenio Cau

  

L’oppio della Cina. C’è chi vede in TikTok lo strumento con cui Pechino intende vendicarsi con l’occidente per la storia umiliante che si cela dietro alle guerre dell’800 - di Francesco Palmieri

  

Sua eccellenza lo Spallanzani. La ricerca, l’esperienza con altri virus, l’adattabilità. Così l’istituto romano si è guadagnato la fiducia di tutti - di Giuseppe De Filippi

  

Un fallimento etico e politico. “Abbiamo difeso gli anziani dal virus, ma abbiamo abbandonato i Lambert”. Parla il filosofo francese Hirsch

  

Bella da morire. Reggio Calabria ancora prigioniera dei problemi del sud. Una passeggiata sul lungomare per riscoprire il talento della città meno raccontata d’Italia - di Antonio Pascale

  

Da Leopardi ai giorni nostri - Il carattere nazionale? Cercatelo anche negli “ismi”. Il nicodemismo, o un esperimento di “psicologia prudenziale”. Gli equivoci del trasformismo. Il sentirsi sempre alla vigilia di eterne metamorfosi. E poi il familismo, il fregolismo, il gattopardismo. Un catalogo - di Michele Magno

 

Il procuratore ignoto. A Caronia come ad Avetrana. I gialli dell’estate trasformano in protagonisti magistrati che nessuno conosceva - di Riccardo Lo Verso

  

Un’estate brillante. Minimo storico per il mercato dei diamanti, che però in questi tempi di crisi sono richiestissimi nei romanzi. Storie, miti e scaramanzie - di Fabiana Giacomotti

  

Duro e puro. La bellezza effimera del ghiaccio e il suo senso di eternità. Il nord come un’idea che spinge oltre i propri limiti e accende le passioni. Un libro - di Gaia Manzini

 

Accerchiati dal mal d’Africa. Il colpo di stato nel Mali evoca antichi spettri. Un’infezione rischia di espandersi nella regione del Maghreb prima di sbarcare in Italia e in Europa. Non è il Covid, ma la sincope dello sviluppo e della democrazia - di Stefano Cingolani

 

Nuovo cinema Mancuso. Recensioni cinematografiche a cura di Mariarosa Mancuso

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