(foto Ansa)

Il caso

Ora i magistrati per incentivare le iscrizioni alle correnti promettono sconti sui treni

Redazione

Dopo la scandalo Csm che ha travolto la categoria, Magistratura indipendente annuncia una convenzione con Italo per recuperare appeal e attirare iscritti

Sono stati a tal punto travolti dallo scandalo Csm, dalla degenerazione delle correnti, la radiazione di Luca Palamara dalla categoria e i tentativi della politica di riformare un sistema al collasso, che i magistrati si sono posti il problema di cosa possano fare adesso per recuperare appeal. E tornare a essere attrattivi nei confronti delle generalità dei colleghi che vogliono trovare una certa qual rappresentanza dopo mesi di turbolenze e una reputazione infranta. Così, hanno pensato quelli di Magistratura indipendente, la corrente moderata di destra, quale miglior modo per farsi scegliere se non offrire un beneficio pratico, immediatamente tangibile e riscuotibile, a chi cerca una nuova casata d'appartenenza?

Come ha raccontato Giacomo Amadori sulla Verità, nei giorni scorsi Giselda Stella, giudice di Reggio Calabria, ha mandato una mail ai suoi colleghi per annunciare sconti sui treni per chi scegliesse di aderire a Mi. "Sono lieta di annunciare che Magistratura indipendente ha concluso una convenzione con Italo, che prevede una scontistica del 30 per cento su qualunque tratta. Basta iscriversi alla nostra associazione". Insomma viaggi in prima classe, in salotto o club executive con la compagnia concorrente di Trenitalia, con in tasca uno sconto sostanzioso, ma solo se decidi di tesserarti a quella specifica componente della categoria. E che non fosse una svista lo ha confermato pure il segretario di Mi Angelo Piraino, nipote di Paolo Borsellino, che ha chiarito la natura del benefit, di particolare interesse soprattutto per i tanti giudici pendolari che ogni mattina da Napoli raggiungono Roma e poi fanno ritorno in giornata. "E comunque noi abbiamo già altre convenzioni. Di certo non ci si iscrive a Mi per avere uno sconto". Non c'è nulla di male nel voler garantire condizioni vantaggiose ai propri iscritti, soprattutto quando si parla di viaggi e mobilità. Ma fa sicuramente uno strano effetto vedere la magistratura giocare sul godimento di un vantaggio come principale attrattiva per superare le proprie storture: quasi si facesse di tutto per non cambiare affatto.