Il Trivulzio era una balla
La commissione d’inchiesta smonta il racconto nero. Cari giustizialisti guardate all’estero. E capite i fatti
Si buttano sull’“assenteismo”, i grandi giornali e un po’ di sciacalli dell’informazione, pur di trovare un capo d’accusa che non c’è nell’assurda inchiesta sulla “strage degli anziani” al Pio Albergo Trivulzio. Che non c’è. Era stato Gad Lerner su Repubblica, ai primi aprile, a dar fuoco a un falò che si era dimostrato di carta già un mese dopo, quando il virologo Fabrizio Pregliasco, supervisore scientifico del Pat, aveva presentato le sue controdeduzioni a “rilievi demenziali”. Ieri è stato presentato il rapporto conclusivo della commissione di verifica sulla gestione dell’emergenza Covid-19 al Pat, istituita dall’Ats di Milano su solerte richiesta di regione e comune di Milano per fare chiarezza sugli addebiti scagliati a mezzo stampa (altro articolo a pagina quattro). Bene. La commissione smentisce che ci sia stata una strage; smentisce l’accusa rivolta ai dirigenti di non aver fornito mascherine e dpi agli operatori sanitari; sottolinea che c’era molto assenteismo. Il fatto che né alla Baggina né in altre residenze lombarde fossero stati ammassati per ordine politico malati Covid era già stato appurato. Dal reato di strage al reato di assenteismo, con l’aggravante di una certa “approssimazione”. Questo è il giustizialismo italiano.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"