Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede (foto LaPresse)

Prescrizione, Bruno Bossio (Pd) ha un piede fuori dal Pd

Valerio Valentini

Per la deputata “la riforma Bonafede è un obbrobrio”. In bilico la votazione in commissione Giustizia sull’emendamento presentato dal forzista Enrico Costa

Roma. Enza Bruno Bossio non ha dubbi: “La riforma Bonafede è un obbrobrio”, dice la deputata del Pd. Ma è un obbrobrio che il suo partito, il Pd, si appresta a blindare. Perché oggi, in commissione Giustizia, i dem hanno l’ordine di votare insieme al M5s per affossare l’emendamento presentato dal forzista Enrico Costa: quello, cioè, che abolirebbe l’abolizione della prescrizione voluta dal Guardasigilli grillino. Il problema però sono i numeri: perché i renziani di Italia viva hanno fatto sapere che loro non ci pensano proprio, a difendere la riforma Bonafede. “Voteremo insieme alle opposizioni”, conferma Cosimo Ferri. E così la votazione è in bilico. Perché i deputati a favore saranno 22, quanti quelli contrari. Per consentire ai giallorossi di difendere la soppressione della prescrizione, ci sarà bisogno che anche la presidente di commissione, la grillina Francesca Businarolo, dia il suo contributo. Atto irrituale, peraltro. E tanto più irrituale perché avverrebbe all’indomani delle critiche scagliate proprio dal M5s contro Maurizio Gasparri, presidente della giunta per le Autorizzazioni del Senato che ha votato contro il rinvio del caso Gregoretti. “Speravamo quantomeno in un’apertura da parte del Pd”, sospira Ferri. E invece la proposta correttiva presentata a fine dicembre dai dem non è ancora stata incardinata. Andrea Orlando evita di parlarne, Nicola Zingaretti non cita neppure l’argomento nei suoi “cinque punti” per il rilancio del governo. Un Pd, insomma, schiacciato sulla posizione del M5s. “Ed è per questo che credo che dal Pd uscirò”, ci dice Bruno Bossio. Che comunque, quando la pdl Costa arriverà in Aula, sa già cosa fare: “Io voterò a favore”.