Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede (foto LaPresse)

Numero 27: non bloccare la prescrizione

Redazione

La svolta rossogialla sulla giustizia passa dalla discontinuità con una legge horror

E la prescrizione? La domanda è sorta spontanea di fronte alla bozza del programma di governo col Pd fatta circolare ieri dal M5s in occasione del voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau. Nel testo, infatti, è assente qualsiasi riferimento al tema della prescrizione. Come noto, sulla questione la distanza tra grillini e dem è notevole, con i primi strenui e fieri difensori della riforma approvata con la Lega che sospende la prescrizione dopo una sentenza di primo grado (e che scatterà dal primo gennaio 2020), e con i secondi comprensibilmente preoccupati che l’abolizione di fatto di questo istituto possa essere, oltreché inutile, visto che il 70 per cento dei procedimenti finisce in prescrizione durante le indagini preliminari (cioè prima del processo), anche fatale per una giustizia italiana già lenta e inefficiente. Così, per nascondere l’imbarazzo per un mancato accordo sul da farsi, gli strateghi casaleggiani hanno pensato di nascondere il problema sotto il tappeto.

 

Tra i 26 punti che compongono le “linee di indirizzo programmatico” del nuovo governo sottoposte agli iscritti pentastellati, solo uno è dedicato alla giustizia: “Occorre ridurre drasticamente i tempi della giustizia civile, penale e tributaria, e riformare il metodo di elezione dei membri del Consiglio superiore della magistratura”. L’ennesima enunciazione generica, che però in questo caso sembra palesare la volontà dei grillini di non ritoccare (o abolire) la precedente modifica della prescrizione e di approvare semplicemente la riforma del processo penale, di quello civile e del Csm che era stata definita dal Guardasigilli Bonafede, e su cui poi si era consumata l’ennesima frattura con la Lega. Il testo fatto votare dal M5s ai propri iscritti, insomma, sembra contenere un messaggio molto chiaro al Pd, soprattutto se si considera che, in caso di nascita del governo rossogiallo, Bonafede dovrebbe con molta probabilità essere confermato al ministero della Giustizia: la riforma della prescrizione non si tocca. Resta da capire se i dem accetteranno di sottoporre i cittadini a processi a vita e contrari a qualsiasi principio basilare dello stato di diritto. Servirebbe un punto numero 27: non bloccare la prescrizione.