Foto LaPresse

Contro la dittatura delle procure

Redazione

Perché abolire la prescrizione è un attacco alla nostra democrazia

L’emendamento presentato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che prevede di bloccare la decorrenza della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, rappresenta un passo decisivo per sostituire allo stato di diritto la dittatura delle procure. Un imputato non può salvarsi in nessun modo da una persecuzione giudiziaria interminabile. Va notato che la prescrizione viene a cessare anche per gli imputati che in primo grado vengono assolti. Questo significa che la procura, anche se le prove addotte in giudizio sono state considerate insufficienti dal giudice, può continuare indefinitamente il procedimento, senza neppure l’obbligo di concluderlo in tempi certi. Sembra un libro di Franz Kafka: chi incappa nel sistema penale, innocente o colpevole che sia, non uscirà mai più dalla trappola infernale.

 

Persino inutile ricordare il carattere incostituzionale di questa norma, che nega il diritto a tempi ragionevoli per il processo e capovolge il principio della presunzione di innocenza. L’imputato è considerato sempre colpevole, se è stato assolto vuol dire che è riuscito a sfuggire alla giustizia, non che l’ha ottenuta, quindi resterà imputato a vita. Non si tratta solo di un attacco mortale ai princìpi delle garanzie, ma all’impianto fondamentale della democrazia. Si sposta in modo definitivo l’equilibrio già malfermo tra accusa e difesa e si dà all’accusa un potere insindacabile ed eterno. Si crea uno stato autoritario giustizialista, peggio, molto peggio che in Brasile. La Lega, che viene accusata spesso di tendenze autoritarie o addirittura fasciste, ha ora l’occasione di dimostrare che quelle insinuazioni sono infondate, può combattere per la difesa delle libertà costituzionali e se lo farà, come lasciano intendere i primi commenti venuti da quella parte all’iniziativa di Alfonso Bonafede, avrà diritto all’apprezzamento di tutti i democratici. In caso contrario, naturalmente, giustificherà i dubbi sulla sua coerenza democratica.

Di più su questi argomenti: