Woodcock archiviato? Ovvio: il circo mediatico è perfettamente legale

Claudio Cerasa

La vittoria della cultura del sospetto è una delle grandi ferite di questa legislatura. Il codice anti mafia è il trionfo della repubblica giudiziaria

Al direttore - Equiparare corruzione e mafia è roba da Repubblica penale. La politica è sempre pronta a suicidarsi perché da un lato legifera dando più potere ai giudici e dall’altro continua a rubare. Non se ne esce.


Frank Cimini

 

La vittoria della cultura del sospetto è una delle grandi ferite di questa legislatura. Il codice anti mafia è il trionfo della repubblica giudiziaria. E il dramma di questa repubblica giudiziaria (ieri è stata archiviata un’indagine su Woodcock alla procura di Roma) è che non c’è nulla di illecito e nulla di illegale: lo strapotere dei magistrati e la capacità per i più disinvolti di poter utilizzare in modo arbitrario gli strumenti offerti dalla legge (compresi gli strumenti del circo mediatico) è legale, e chi non capisce che il problema è questo ha qualche problema a capire cosa è successo in Italia negli ultimi vent’anni.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.