Il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro (foto LaPresse)

Perché sul caso Zuccaro il Csm si gioca una partita decisiva

Redazione

Escluso il trasferimento per incompatibilità: il Csm sostiene il procuratore di Catania ma avverte: "Urgenti regole sul riserbo dei magistrati". Una buona occasione per affrontare il problema della segretezza delle indagini 

Il comitato di presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura aprirà un'istruttoria ma senza ipotesi di trasferimento per il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, ascoltato ieri in Commissione Difesa al Senato. Il comitato ha disposto che tutti gli atti acquisiti dal Consiglio in merito alle dichiarazioni rese dal procuratore siano trasmessi alla prima Commissione che "potrà valutare accuratamente i profili concernenti la modalità e i termini delle esternazioni del procuratore di Catania"; in particolare "mediante l'eventuale audizione del procuratore Zuccaro si potranno attentamente vagliare l'opportunità e le scelte di comunicazione da questi compiute nei giorni scorsi". Escluso il trasferimento per incompatibilità con la procedura ex articolo 2. Il Csm assicurerà "ogni sostegno possibile" a Zuccaro perché le sue indagini "possano svolgersi con la massima efficacia e celerità", ha detto il vice presidente Giovanni Legnini.

  

Il Csm sottolinea però "di dover affrontare con efficacia e urgenza" il tema generale del "dovere di riserbo e delle modalità di esercizio delle libertà di espressione da parte del singolo magistrato giudicante e requirente, anche nel contesto dei profili organizzativi della comunicazione istituzionale nell'ambito di ciascuno ufficio giudiziario".

Il Comitato ha disposto così l'assegnazione di due pratiche: alla Settima Commissione "per definire con urgenza linee guida per i rapporti dei magistrati con i media e per le comunicazioni istituzionale degli uffici giudiziari" e alla Sesta Commissione "per delineare eventuali ipotesi di disciplina normativa, tali da consentire all'organo di autogoverno di intervenire con efficacia,
equanimità e tempestività, di fronte a condotte ed esternazioni di magistrati, che si caratterizzano per gravi ed evidenti violazioni dei canoni di moderazione, continenza e riserbo in un equilibrato rapporto con i mezzi di comunicazione".

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