Icardi e Maxi Lopez

Icardi, Maxi Lopez e la sindrome di Stoccolma

Simonetta Sciandivasci
Dal Vangelo secondo Maradona: “Ai nostri tempi, uno come Icardi ci saremmo alternati per prenderlo a pugni negli spogliatoi”. Fortunatamente (?) noi viviamo nei tempi di Ronaldo The Second.

Dal Vangelo secondo Maradona: “Ai nostri tempi, uno come Icardi ci saremmo alternati per prenderlo a pugni negli spogliatoi”. Fortunatamente (?) noi viviamo nei tempi di Ronaldo The Second, disarmati dall’irenismo ipocrita ma efficace (?) del divorzio breve e del tradimento legale: nessuno tocca Mauro, men che meno Maxi Lopez, che infatti ha sottratto la mano alla stretta deontologica prima di Inter-Torino. Ed è stato subito polverone, quindi fumo negli occhi, tanto che nessuno si è accorto che Maxi Lopez è diventato identico a Wanda Nara (la sua ex signora ora coniugata Icardi, suo ex amico), tingendosi il crine dello stesso biondo platino. Una metamorfosi che un analista definirebbe sindrome di Stoccolma e un evangelista parola di Dio (“ama il tuo nemico, è Gesù che lo vuole”, prescriveva Papa Francesco qualche anno fa), ma che noi, banalmente, consigliamo a Icardi di tenere sotto controllo, non appena avrà finito di dare a Lopez dell’ignorante, perché chi si assomiglia si piglia, ma soprattutto si ri-piglia.

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