Appello alle tifose romaniste: niente sesso

Simonetta Sciandivasci
Non si comprende come mai nessuno abbia pensato di salare il panorama precotto dei reality show, ambientandone uno nelle case dei romanisti in sciopero (ragione: contestare le misure di sicurezza del prefetto Gabrielli, che ha diviso in due le curve dell'Olimpico). Dobbiamo procedere per immaginazio

Non si comprende come mai nessuno abbia pensato di salare il panorama precotto dei reality show, ambientandone uno nelle case dei romanisti in sciopero (ragione: contestare le misure di sicurezza del prefetto Gabrielli, che ha diviso in due le curve dell'Olimpico). Dobbiamo procedere per immaginazione: uomini ridotti a ominidi tarantolati si rotolano sui tappeti, si legano al tavolo per resistere alla tentazione di andare allo stadio e, rovinando per terra causa sfascio del mobile (tre minuti per uno Ikea; uno per Mondo Convenienza), non muoiono ma cominciano a sacramentare contro tutti, da Ernesto Nathan a Marino. Non sarà Gabrielli a impedire il reiterarsi di tutto questo fino al tragico epilogo: schiere di coinquiline di vita di romanisti si faranno giustizia da sole (indossando una t-shirt con la faccia di Buonanno), sterminando la tifoseria giallorossa. Poiché i lupacchiotti ci mancherebbero molto, rivolgiamo alle loro donne un appello: care amiche, fate come Lisistrata e rispondete allo sciopero dallo stadio con quello dal sesso. Se non otterrete risultati, vorrà dire che il mondo è finito.

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