Il San Patrizio delle parate (in casa)

A causa del coronavirus a Dublino e in tutto il mondo sono state cancellate le celebrazioni in onore del santo patrono d'Irlanda. Così mentre le strade rimangono deserte, la gente sfila nelle proprie abitazioni

In situazioni di normalità, oggi, 17 marzo, la giornata per milioni di irlandesi (e non solo) in tutto il mondo sarebbe filata via in maniera piuttosto routinaria: poco dopo una colazione insalubre sarebbe scattata la visita al pub di fiducia, il tempo di farsi un paio di pinte, chi della classica (e scontata) Guinness, chi delle più variegate etichette che il mercato autoctono possa offrire (segnatevi due nomi, Smithwick's e O'hara's), e poi lisci ad assistere alla parata in onore di San Patrizio. Peccato che in pochi giorni l'emergenza sanitaria legata alla diffusione del nuovo coronavirus in tutto il mondo, classificata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come "pandemia globale", abbia costretto gran parte delle nazioni a fare i conti con un cambio repentino di abitudini e stili di vita. In Irlanda l'allerta è scattata già la scorsa settimana, e il governo ha deciso di chiudere prima le scuole, poi bar e ristoranti, e infine cancellare tutti gli eventi pubblici capaci di generare assembramenti: di conseguenza anche la sfilata di San Patrizio che taglia in due il centro di Dublino da Parnell Square fino alla cattedrale dedicata al santo patrono è stata cancellata, così come in tutte le altre città con una forte presenza della comunità irlandese: New York, Boston, Londra. 

 

 

Gli irlandesi però, per non rinunciare ai festeggiamenti (e alla dote etilica che questi avrebbero garantito), hanno deciso di trasferire nelle loro abitazioni le celebrazioni: da questa mattina l'emittente pubblica irlandese Rté sta raccogliendo e ripubblicando i video diffusi dall'isola e da tutto il mondo. Fino a qualche anno fa in Irlanda il venerdì santo era vietato somministrare alcolici nei bar, e così gli irlandesi nei giorni precedenti facevano incetta di bottiglie sovrapprezzo pur di non dover rinunciare alle proprie abitudini. Più o meno quello che stanno facendo in questo momento: il vuoto di O'Connel o Grafton Street è d'impatto, ma gli isolani dimostrano di non voler rinunciare a festeggiare. 

 

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