Europa Ore 7

Scholz ricomincia da capo sull'Ucraina

La Commissione approva 20 miliardi di aiuti di stato contro la guerra in Germania e aspetta altre risposte dall'Ucraina sull'adesione. Il giorno del faccia a faccia Macron-Le Pen, gli indipendentisti catalani sorvegliati con Pegasus e triplicano i tentativi dei migranti di attraversare la Manica 

David Carretta

Il cancelliere tedesco ha confermato tutte le linee rosse della Germania sulle sanzioni contro la Russia e la fornitura di armi a Kyiv

Come nel film Ricomincio da capo, Olaf Scholz ieri ha vissuto il suo ennesimo giorno della Marmotta nella guerra di Vladimir Putin contro l'Ucraina: nonostante l'avvio della seconda fase nel Donbas, che si annuncia più lunga e potenzialmente devastante, il cancelliere tedesco ha confermato tutte le linee rosse della Germania sulle sanzioni contro la Russia e la fornitura di armi all'Ucraina. Il presidente americano, Joe Biden, aveva riunito i leader alleati per coordinarsi sulla nuova offensiva contro il Donbas. Al termine dell'incontro in videoconferenza, la Casa Bianca ha fatto sapere che si è discusso di sanzioni e di armi. Scholz ha deciso di fare delle dichiarazioni alla stampa, anziché limitarsi al solito resoconto attraverso un comunicato stampa. Per fare cosa? Come spieghiamo sul Foglio, Scholz ha ribadito il doppio “nein” all'embargo sul petrolio e alla fornitura diretta di armi avanzate.

Il commento più significativo ai mancati annunci di ieri di Scholz è arrivato dal leader di Alternativa per la Germania, Tino Chrupalla. “Il cancelliere Scholz si impone contro i guerrafondai uniti di Fdp, Verdi e Cdu-Csu: nessuna consegna di armi pesanti, nessun embargo, nessuna partecipazione della Nato alla guerra. La ragione prevale?”, ha scritto Chrupalla su Twitter. Quando l'estrema destra filo-Putin saluta positivamente la posizione di Scholz, forse Scholz dovrebbe chiedersi se la sua posizione è quella giusta. Il commento più surreale è arrivato dall'account Twitter del presidente della commissione Esteri del Bundestag, Micheal Roth, che fa parte della Spd di Scholz. “Guardiamo in faccia alla realtà: dal 24 febbraio la posizione e la reputazione della Germania ha subito un enorme colpo in Ucraina. La percezione della Germania ora è alla pari con l'Ungheria come uno dei paesi che sta bloccando le sanzioni sull'energia che fanno davvero male e le consegne di armi”, si legge nel tweet. Solo che Roth, durante le vacanze di Pasqua, ha prestato il suo account a Kostiantyn Krynitskyi, capo di una ong ucraina che si occupa di ambiente.

Gli Stati Uniti hanno detto che gran parte degli 800 milioni di aiuti militari extra annunciati da Biden negli scorsi giorni arriveranno in Ucraina nelle prossime ore (soprattutto artiglieria). Gran parte dell'Ue, in realtà, è pronta ad aumentare considerevolmente il suo sostegno all'Ucraina, anche in termini militari. La Romania ha annunciato il trasferimento di armi letali. La Repubblica ceca riparerà i carri armati ucraini danneggiati. Il Belgio ha promesso più armi pesanti all'Ucraina. I Paesi Bassi invieranno blindati. Il premier britannico, Boris Johnson, ha spiegato che "questo diventerà un conflitto di artiglieria, (gli ucraini) hanno bisogno di sostegno con più artiglieria, questo è ciò che daremo loro oltre a molte altre forme di sostegno". Un portavoce del Pentagono ha aggiunto che gli ucraini "oggi hanno a loro disposizione più caccia di due settimane fa" e che "altri paesi che hanno esperienza con questo genere di aerei hanno potuto aiutarli ad avere più apparecchi in servizio"

Il problema “tempistica” è la principale priorità di chi vuole aiutare l'Ucraina a resistere nel Donbas. “Tra delibere europee e nazionali e tempi della logistica, questo materiale potrebbe arrivare nella fase in cui l'Ucraina deve riconquistare il territorio e non più difenderlo”, ci ha detto una fonte dell'Ue. Scholz ieri si è giustificato sostenendo che la Germania non può fare le cose da sola, che tutto deve essere concordato con la Nato che non vuole farsi trascinare in una guerra diretta e che Berlino fa esattamente ciò che fanno gli altri alleati. In sostanza, Scholz vuole continuare a fornire solo armi sovietiche, non quelle Nato. Il suo governo darà aiuti finanziari per permettere all'Ucraina di comprare armi, anche in Germania. Ma lo stesso Scholz nelle ultime settimane ha bloccato la fornitura di 50 carri armati Leopard. In altre parole, gli acquisti ucraini potrebbero essere limitati ad armi anti carro e anti aereo. Il cancelliere ha anche detto che non vuole un embargo immediato dell'Ue sul petrolio russo, malgrado la richiesta esplicita del presidente francese, Emmanuel Macron. La Germania si atterrà al suo calendario per liberarsi dal greggio russo alla fine del 2022.

Il Kiel institute for the world economy ha fatto i conti dell'assistenza occidentale all'Ucraina. Complessivamente, tra aiuti economici, umanitari e militari, gli Stati Uniti hanno stanziato 7,6 miliardi di euro contro i 6,3 miliardi dell'Ue e un miliardo di Regno Unito, Canada e Giappone. I dati non sono aggiornati (il periodo è tra il 24 febbraio e il 27 marzo), ma dimostrano il ritardo degli europei nell'armare Kyiv e il ruolo quasi irrilevante della Germania. L'America è nettamente in testa sulle armi con 4,4 miliardi di forniture. Al secondo posto c'è l'Estonia con 220 milioni, davanti a Regno Unito (204 milioni) e Italia (150 milioni). La Germania è solo al sesto posto con 119 milioni. In termini di aiuti complessivi rispetto al pil, la piccola Estonia è davanti a tutti con lo 0,8 per cento. La grande Germania è appena sopra lo 0,1 per cento del pil. La premier estone, Kaja Kallas, anziché vantarsi, ha voluto ricordato che “dobbiamo fare tutti di più. Fino a quando l'Ucraina non avrà vinto, non avremo fatto abbastanza”.

 


Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 20 aprile, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

La Commissione approva 20 miliardi di aiuti di stato contro la guerra in Germania - La Commissione europea ieri ha approvato uno schema da 20 miliardi di euro di aiuti di stato in Germania per le imprese attive in tutti i settori nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina. "Questo è un passo importante per mitigare l'impatto economico della guerra di Putin contro l'Ucraina", ha detto la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager. Le imprese beneficiarie potranno ricevere dal governo tedesco sussidi, vantaggi fiscali, garanzie, prestiti, iniezioni di capitali e finanziamenti ibridi. La Commissione ha anche approvato uno schema da 836 milioni di euro di aiuti di stato in Polonia, ma limitato al settore agricolo.

La Commissione aspetta altre risposte dall'Ucraina sull'adesione - Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, lunedì ha consegnato nelle mani dell'ambasciatore dell'Ue a Kiev, Matti Maasikas, le risposte al questionario sulla domanda di adesione presentata dal suo paese pochi giorni dopo l'inizio dell'aggressione russa. Il capo dell'ufficio presidenziale, Ihor Zhovkva, ha spiegato che l'Ucraina si aspetta una valutazione positiva della Commissione e la concessione dello status di paese candidato durante il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. Ma il portavoce della Commissione, Eric Mamer, ieri ha raffreddato gli entusiasmi.  “Il presidente Zelensky e le autorità ucraine hanno fornito le risposte alla prima parte del questionario. Aspettiamo per le risposte alla seconda parte del questionario. E poi lavoreremo in modo diligente per fornire la nostra opinione, ma non offriamo un calendario specifico su questo”, ha detto il portavoce della Commissione. La prima parte del questionario riguarda i criteri economici e politici di Copenaghen che i paesi devono rispettare per ottenere lo status di candidato. La seconda parte, invece, è incentrata sull'adozione degli acquis comunitari.

Il giorno del faccia a faccia Macron-Le Pen - A quattro giorni dal secondo turno delle presidenziali, questa sera alle 21 Emmanuel Macron e Marine Le Pen si sfideranno nel primo e unico faccia a faccia televisivo di questa campagna elettorale. I sondaggi danno Macron come favorito in vista del voto di domenica, con un vantaggio tra gli 8 e i 13 punti su Le Pen. Ma tutto può ancora cambiare. "La situazione non è la stessa del 2017 e i cittadini decidono sempre più tardi" come votare", ha spiegato ieri Laurent Guimier, il direttore dell'informazione di France 2, che trasmetterà il dibattito insieme a TF1, LCI, BFM-TV, Franceinfo e CNwes. Praticamente due ore e mezza a reti unificate. Il primo tema sarà il potere d'acquisto. Il secondo la politica internazionale. Poi seguiranno l'ambiente, il modello sociale, la competitività, l'istruzione e infine la sicurezza e l'immigrazione. Ma la notizia del giorno alla vigilia del faccia a faccia non riguarda né Macron né Le Pen. Ieri Jean-Luc Mélenchon ha chiesto ai francesi di eleggerlo primo ministro dando al suo partito di estrema sinistra la maggioranza all'Assemblea nazionale alle elezioni legislative del 12 e 19 giugno. Se la coabitazione "non va bene al (futuro) presidente, può andarsene", ha detto Mélenchon a BFM-TV.

Marine Le Pen con le mani nel sacco del Parlamento europeo - Il Parlamento europeo intende chiedere a Marine Le Pen di rimborsare 137 mila euro di finanziamenti utilizzati in modo indebito quando era deputata europea, dopo che l'Olaf ha constatato una serie di irregolarità nell'uso dei fondi da parte della leader del Rassemblement national. A pochi giorni dal secondo turno delle presidenziali, lo scandalo è stato rivelato dal sito di informazione Mediapart. La procura di Parigi ha confermato di aver ricevuto un rapporto dell'Olaf sulle risorse che i gruppi possono usare nel quadro del loro mandato, nel quale vengono elencate le irregolarità di Le Pen e altri ex deputati del suo partito. Le risorse del Parlamento europeo sarebbero state utilizzate a fini di politica nazionale, per spese personali o per fatture a società vicine al partito. Gli altri ex deputati coinvolti sono il padre di Marine, Jean-Marie, il suo ex compagno, Louis Aliot, e una delle personalità storiche del partito, Bruno Gollnisch. "In totale si parla di 617.00 euro versati indebitamente”, ci ha detto una fonte del Parlamento europeo: “Nelle prossime settimane procederemo per recuperarli dai diretti interessati”. Marine Le Pen avrebbe personalmente usato in modo abusivo 137 mila euro tra il 2004 e il 2017. Dal giugno del 2017 Le Pen è anche indagata per aver assunto come assistenti al Parlamento europeo delle persone che in realtà lavoravano per il suo partito a livello nazionale.

Gli indipendentisti catalani sorvegliati con Pegasus - Polonia e Ungheria potrebbero non essere gli unici stati membri dell'Ue ad aver utilizzato Pegasus, lo spyware della società israeliana NSO, per sorvegliare dissidenti e oppositori. Il Citizen Lab dell'Università di Toronto ha pubblicato un rapporto, secondo il quale almeno 51 personalità del movimento indipendentista catalano in Spagna hanno avuto il loro telefono infettato da Pegasus. Tra le vittime ci sono tre eurodeputati (Toni Comin, Diana Riba e Jordi Solé), ma anche avvocati, attivisti e membri del Parlamento e del governo della Catalogna. Tra i bersagli ci sono anche diverse persone dell'entourage dell'ex presidente catalano, l'eurodeputato Carles Puigdemont. La maggior parte delle infezioni con Pegasus sono avvenute nel 2019 e nel 2020 con falsi sms esca. Citizen Lab ha detto di “non essere in grado di attribuire con certezza la responsabilità” di questa operazione a “un governo preciso, ma un insieme di prove indirette puntano nella direzione di una o più entità in seno al governo spagnolo”. In un comunicato, il ministero spagnolo dell'Interno ha detto di non aver mai avuto “relazioni o contratti con NSO” e che “in Spagna tutte le intercettazioni di comunicazioni sono condotte sotto il regime di un mandato giudiziario e rispettando la legge”.

La Grecia spia un giornalista - Anche un giornalista d'inchiesta in Grecia, Thanasis Koukakis, è stato vittima di un'intrusione con uno spyware, il software Predator della società nord-macedone  Cytrox. Secondo Citizen Lab, che ha analizzato il telefonino del giornalista, Koukakis è stato sorvegliato dal 12 luglio al 21 settembre del 2021. Citizen Lab non ha potuto individuare se lo spyware sia stato introdotto dalle autorità greche e da un'impresa privata. Ma, secondo altri documenti citati da media greci, Koukakis sarebbe stato messo sotto sorveglianza dai servizi segreti greci già nel 2020 per ragioni di sicurezza nazionale.

Il CatalanGate dà il via alla commissione parlamentare d'inchiesta su Pegasus - La Commissione ieri ha reagito alla sua solita maniera alle rivelazioni sullo spionaggio con Spyware contro i leader indipendentisti spagnoli e il giornalista greco, Thanasis Koukakis. “Spetta alle autorità nazionali indagare”, ha detto un portavoce della Commissione. Ma ieri era anche il primo giorno di lavoro della nuova commissione d'inchiesta del Parlamento europeo sull'utilizzo di Pegasus da parte di alcuni stati membri. “Non è responsabile dire 'lasciamolo alle autorità nazionali, non vogliamo immischiarci nei panni sporchi'”, ha detto l'eurodeputata ungherese di Renew, Anna Júlia Donath, chiedendo alla Commissione di intervenire. Il fatto che dei parlamentari europei siano presi di mira dimostra che l'uso di spyware “va al di là della sfera nazionale”, ha detto la verde tedesca, Hannah Neumann: “Abbiamo una questione di immunità parlamentare”. Secondo Neumann, Pegasus “dimostra che è un problema europeo, è uno scandalo europeo e l'inchiesta deve essere europea”.

I presidenti delle nuove commissioni parlamentari - L'olandese Jeroen Lenaers (Partito popolare europeo) è stato eletto presidente della commissione d'inchiesta su Pegasus durante la riunione costitutiva di ieri. I tre vicepresidenti sono l'ungherese Sándor Rónai (Socialisti&Democratici), la catalana Diana Riba (Verdi) e il tedesco Moritz Korner (Renew). Manca il quarto vicepresidente, la cui elezione è stata rinviata alla prossima riunione. Il candidato su cui c'è accordo, il cipriota Giorgos Georgiou (La Sinistra), non è riuscito a connettersi alla riunione. Anche la commissione speciale sulla pandemia di Covid-19 ha eletto il suo ufficio di presidenza. L'olandese Kathleen Van Brempt (S&D) è stata scelta come presidente. I quattro vice sono il tedesco Andreas Gluck (Renew). la polacca Ewa Kopacz (Ppe), la francese Michèle Rivasi (Verdi) e il polacco Karol Karski (Conservatori e riformatori europei).

Ingressi illegali ai massimi dal 2016 - Nel primo trimestre del 2022 il numero di ingressi illegali alle frontiere esterne dell'Unione europea ha raggiunto i massimi dalla crisi migratoria del 2016, secondo i dati preliminari pubblicati ieri da Frontex. Le cifre non includono i profughi in provenienza dall'Ucraina, a cui è stata concessa la protezione temporanea. Complessivamente, tra gennaio e marzo, Frontex ha registrato più di 40.300 attraversamenti illegali delle frontiere con un aumento del 57 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. La rotta più utilizzata è quella dei Balcani occidentali, con 18.300 ingressi illegali, più del doppio dello scorso anno. Le principali nazionalità su questa rotta sono siriani e afgani. La seconda rotta più attiva è quella del Mediterraneo orientale oltre 7.005 ingressi, di cui 5.100 a Cipro. Le principali nazionalità su questa rotta sono nigeriani e congolesi. La terza rotta più frequentata è quella dell'Africa orientale, con 5.850 attraversamenti illegali. Le principali nazionalità di questa rotta sono marocchini e guineani. Frontex non ha fornito dati per il Mediterraneo centrale e per quello Occidentale.

Triplicano i tentativi dei migranti di attraversare la Manica - Nei dati forniti ieri da Frontex, salta all'occhio l'aumento molto consistente del numero di migranti irregolari che cercano di attraversare la Manica per raggiungere il Regno Unito. Secondo le cifre preliminari, i tentativi di attraversamento nei primi tre mesi dell'anno sono quasi triplicati rispetto allo stesso periodo del 2021, raggiungendo quota 8.900. Di questi, metà è stata bloccata in partenza o prima di realizzare l'attraversamento della Manica. L'altra metà dei migranti avrebbe raggiunto il Regno Unito in modo autonomo o salvata dalle autorità britanniche.

L'Efsa indica i criteri scientifici per l'etichettatura degli alimenti - L'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ieri ha pubblicato una consulenza scientifica in materia di profilazione nutrizionale, che potrebbe servire da base alla Commissione per la sua futura proposta di un sistema di etichettatura per tutta l'Ue da esporre sulle confezioni alimentari. Secondo gli esperti dell'Efsa, i modelli di etichettatura devono tenere conto del fatto che "l’assunzione di grassi saturi, sodio e zuccheri aggiunti/liberi supera i limiti raccomandati nella maggior parte delle popolazioni europee" e che questa "assunzione eccessiva è associata a effetti nocivi per la salute". Inoltre, "considerando l’alta prevalenza del sovrappeso e dell’obesità in Europa, è importante prevedere una diminuzione dell’assunzione di energia a vantaggio della salute pubblica delle popolazioni europee". Secondo gli esperti dell'Efsa, "nella maggior parte delle popolazioni adulte europee l’assunzione di potassio e fibre alimentari è inadeguata e tali apporti insufficienti sono associati a effetti nocivi per la salute". Infine, "l’assunzione di ferro, calcio, vitamina D, folato e iodio è insufficiente nell’ambito di specifiche sottopopolazioni".

La Polonia non vuole più pagare i vaccini di Pfizer - Il governo polacco ha annunciato la sua uscita dagli acquisti comuni di vaccini contro il Covid-19 dell'Unione europea, invocando la crisi dei rifugiati provocata dalla guerra in Ucraina come causa di forza maggiore per non pagare le prossime forniture. L'annuncio è stato dato ieri dal ministro della Sanità, Adam Niedzielski, che ha denunciato "una totale mancanza di flessibilità da parte dei produttori" di vaccini. "Alla fine della scorsa settimana, abbiamo usato la clausola di forza maggiore e informato sia la Commissione europea sia il principale produttore che rifiutiamo di prendere questi vaccini al momento e che rifiutiamo anche di pagare", ha detto Niedzielski a TVN24. "Gli stati membri sono legati ai loro obblighi contrattuali, ma la Commissione capisce la difficile posizione in cui si trova la Polonia", ha detto un suo portavoce. La Commissione cercherà di trovare una "soluzione pragmatica". Lo stesso Niedzielski ha tuttavia riconosciuto la possibilità di un conflitto con Pfizer davanti ai tribunali.

L'Ecdc suona l'allarme epatite nei bambini - Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ieri ha segnalato un aumento di casi di epatite acuta in bambini di età inferiore ai 16 anni, le cui cause rimangono sconosciute, ma che potrebbero avere origine infettiva. Secondo l'Ecdc, oltre a nove casi di epatite acuta registrati nello stato dell'Alabama negli Stati Uniti e a settantaquattro casi nel Regno Unito e in Scozia, nuovi casi sono stati registrati in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna. Per i casi britannici, “una eziologia infettiva è considerata più probabile”, ha detto l'Ecdc. Alcuni bambini ricoverati in Inghilterra e Scozia sono risultati positivi al Covid-19, altri all'adenovirus. “Nessun legame con il vaccino contro il Covid-19 è stato identificato”, ha spiegato l'Ecdc.

 


Il calendario della settimana in Europa

Mercoledì 20 aprile

– Commissione: il vicepresidente Schinas a Ankara partecipa al secondo dialogo di alto livello sul Clima Ue-Turchia (fino a giovedì)

– Commissione: il commissario Gentiloni a Washington partecipa agli incontri di primavera del Fondo Monetario Internazionale, della Banca mondiale e del G20

– Parlamento europeo: audizione del commissario Reynders alla commissione LIbertà civili sulla situazione in Ungheria

– Parlamento europeo: audizione del commissario Breton alla commissione Mercato interno

– Parlamento europeo: audizione del capo del procuratore europeo, Laura Kovesi, alla commissione Controllo di bilancio

– Parlamento europeo: audizione pubblica sul nuovo Bauhaus europeo alle commissioni Cultura e Industria

– Parlamento europeo: audizione della commissaria Kyriakides alla commissione Ambiente

– Parlamento europeo: dibattito alla commissione Sviluppo sulla situazione umanitaria in Ucraina con la presidente della commissione degli Affari umanitari della Verkhovna Rada, Mykyta Poturayev

– Parlamento europeo: dibattito alla commissione Esteri sulle sanzioni contro la Russia con il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov

– Consiglio: riunione del Coreper

– Banca centrale europea: la presidente Lagarde e Fabio Panetta a Washington partecipano agli incontri di primavera del Fondo Monetario Internazionale, della Banca mondiale e del G20

– Eurostat: dati aggiornati su Pil e occupazione nel quarto trimestre del 2021; dati sulla produzione industriale a febbraio del 2022; dati sul commercio internazionale di beni a febbraio del 2022

 

Giovedì 21 aprile

– Commissione: discorso della commissaria Jourova alla cerimonia inaugurale dell'European Media Summit

– Commissione: discorso del commissario Gentiloni a un evento organizzato dal Peterson Institute for International Economics a Washington

– Commissione: discorso del commissario Reynders a un evento organizzato dall'Istituto di Affari internazionali

– Parlamento europeo: audizione del mediatore europeo, Emily O'Reilly, alla commissione Libertà civili

– Parlamento europeo: audizione del commissario Breton alla commissione Ambiente

– Parlamento europeo: audizione del commissario Reynders alla commissione Mercato interno

– Banca centrale europea: la presidente Lagarde partecipa a un dibattito al Fmi sull'economia globale

– Comitato economico e sociale: consultazione con la società civile sul Forum europeo sulla migrazione

– Eurostat: dati sull'inflazione a marzo del 2022; statistiche sul commercio nei prodotti legati al Covid-19 nel 2021

 

Venerdì 22 aprile

– Banca centrale europea: discorso della presidente Lagarde a un evento organizzato dal Peterson Institute for International Economics a Washington

– Eurostat: prima notifica su deficit e debito nel 2021; dati sulla bilancia dei pagamenti a febbraio del 2022

 

Domenica 24 aprile

– Francia: secondo turno delle elezioni presidenziali

– Slovenia: elezioni legislative

– Commissione: la presidente von der Leyen in visita in India