Europa Ore 7

A Versailles il futuro dell'Ue dipende da Scholz e Rutte

Le bombe di Putin sull'ospedale pediatrico di Mariupol, l'Ue adotta nuove sanzioni contro la guerra di Putin e a Versailles rischio scontro sul mercato dell'energia. Il Parlamento chiede di vietare i passaporti d'oro

David Carretta

La Germania è il paese che continua a frenare di più sulle sanzioni

Al vertice informale di Versailles saranno il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il premier olandese, Mark Rutte, a decidere quale strada imboccherà l'Unione europea per affrontare la guerra di Vladimir Putin. In un editoriale il Foglio spiega che oggi e domani i capi di stato e di governo dei ventisette sono chiamati a fare una serie di scelte esistenziali per l'Ue. Sanzionare gas e petrolio della Russia come chiedono i Baltici? Come alleviare il costo delle sanzioni e dell'aumento del prezzo dell'energia? Dove trovare i soldi per finanziare l'indipendenza energetica e le capacità di difesa dell'Ue? Come ripartirsi l'accoglienza degli oltre 2 milioni di profughi che sono scappati dalle bombe di Putin? Compiere il gesto simbolico di concedere lo status di paese candidato dell'Ue? Come era accaduto in passato, Germania e Paesi Bassi sono tra i paesi più prudenti di fronte alle scelte esistenziali: Scholz e Rutte determineranno se Versailles sarà l'inizio di un processo verso un nuovo momento fondatore per l'Ue.
 

A Versailles “i leader discuteranno delle prossime sanzioni e di quali sono le condizioni per farle scattare”, ci ha detto una fonte europea. Uno dei temi sarà se inserire o meno la prima banca russa, Sberbank, e la terza, Gazprombank, nell'elenco di quelle escluse dal sistema di pagamenti internazionali Swift. “Le due banche sono parte della discussione”, ha spiegato la fonte europea. In gioco ci sono i pagamenti delle forniture energetiche. “Tocca ai leader decidere sulle conseguenze che sono pronti ad assumersi”. La Germania è il paese che continua a frenare di più sulle sanzioni.

Secondo Bloomberg, nelle trattative degli ultimi giorni sulle misure restrittive aggiuntive, il governo Scholz si è opposto a inserire altre banche russe dall'elenco di quelle escluse da Swift. Berlino ha anche obiettato alla possibilità di colpire navi e porti russi. Limitare i danni sull'approvvigionamento di idrocarburi e il commercio restano una priorità. I paesi Baltici insistono per imporre un embargo su gas e petrolio, come quello introdotto dagli Stati Uniti. “La Commissione dice che siamo pronti nel caso in cui la Russia tagliasse le forniture. Non capiamo perché aspettare quel momento”, ci ha detto un diplomatico dei Baltici. A Versailles i leader si impegneranno a uscire dalla dipendenza energetica dalla Russia, ma in modo graduale.


A Versailles Emmanuel Macron vorrebbe lanciare l'idea di un fondo di debito comune da 200 miliardi di euro per finanziare l'indipendenza energetica e le capacità di difesa dell'Ue. In un discorso a Sciences Po a Parigi, Rutte ieri ha frenato. “Queste idee non sono state articolate completamente”, anche se “la Francia pensa a delle proposte”, ha detto il premier olandese. “Penso che al momento in Next Generation Eu c'è molto denaro”. Secondo Rutte è meglio “prima usare gli strumenti esistenti al massimo e poi continuare a dialogare su cosa fare di più”.

La stessa linea di Rutte è condivisa dal governo Scholz. Il suo ministro delle Finanze, Christian Lindner, martedì ha spiegato che "un'emissione di bond comuni non è al momento in agenda". Meglio iniziare a canalizzare le risorse del Recovery fund, che lanciare un nuovo fondo per emettere bond europei. “Un nuovo piano per varare dei finanziamenti con bond dell'Ue non sarà per oggi”, ci ha detto la nostra fronte europea: “Quello che potrebbe emergere è adattare i criteri (del Recovery fund) o rivedere i progetti su cui spendere i soldi”.

Anche sulla riforma delle regole del Patto di stabilità e crescita Paesi Bassi e Germania vanno a braccetto.
Questo doveva essere il principale tema di Versailles. A dicembre, con un articolo sul Financial Times, Mario Draghi ed Emmanuel Macron avevano impostato la discussione partendo dagli investimenti necessari per il futuro per convincere i partner ad allentare le regole. La guerra di Putin ha modificato le priorità e messo in discussione il ritorno alla normalità.

La Commissione deciderà a maggio se riattivare le regole del Patto di stabilità, dopo la sospensione del Covid-19. Sulla riforma Rutte ieri ha fatto solo una piccola apertura: “I paesi che riformano le loro economie avranno più tempo per ridurre i loro debiti. E quelli che non rispettano le regole saranno sanzionati dalla Commissione”. Draghi ha invece parlato di regole fiscali “inadeguate” perché “non tengono conto delle priorità strategiche degli ultimi due anni: clima, energia, difesa".

Anche sullo status di candidato dell'Ucraina, il volontarismo dei paesi dell'Est (e in parte anche dell'Italia) si scontra alle resistenze di Germania e Paesi Bassi. “Capisco perfettamente che l'Ucraina voglia diventare candidato”, ha detto ieri Rutte. Ma “dobbiamo essere attenti. Perché è un processo burocratico che dura anni”. Il premier olandese vuole inviare un altro messaggio al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky: “Vediamo cosa fare subito per fare il massimo uso dell'accordo di associazione” tra Ue e Ucraina.

Sullo status di candidato per l'Ucraina Emmanuel Macron è sulla stessa linea di Rutte e vuole limitarsi a "un segnale politico sull'appartenenza alla famiglia europea". A Versailles una parte dei leader chiederà di “muoversi rapidamente”, ma un'altra parte dei leader vuole “avere più tempo”, ci ha detto la nostra fonte europea. Il compromesso potrebbe essere di usare la parola “avvicinamento”. In ogni caso, sulle questioni esistenziali, non basterà un vertice a Versailles. Come due anni fa con il Covid, i leader avranno bisogno di più tempo e più Consigli europei. E, come due anni fa, non è escluso che Germania e Paesi Bassi decidano a favore delle scelte esistenziali, anche se con un po' di ritardo.

 


Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 10 marzo, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Le bombe di Putin sull'ospedale pediatrico di Mariupol - La giornata di ieri nella guerra di Putin è stata segnata da un bombardamento russo contro l'ospedale pediatrico e il reparto di maternità della città assediata di Mariupol, nel quale sono rimaste ferite 17 persone, tra cui donne incinta. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega che le bombe sull'ospedale di Mariupol segnano la svolta irrimediabile della guerra. L’intelligence di Washington dice che bisogna essere pronti alla carneficina di Putin. Sempre sul Foglio, da Kyiv Daniele Raineri spiega gli ultimi movimenti della guerra: come fanno gli ucraini a sapere dove passano i convogli russi dei rifornimenti: è un bersaglio più importante delle avanguardie corazzate per un esercito senza le risorse necessarie ad avanzare.

L'Ue adotta nuove sanzioni contro la guerra di Putin - Il Consiglio dell'Ue ieri ha formalmente adottato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e la Bielorussia. Le nuove misure settoriali contro la Russia includono il blocco alle esportazioni di beni e tecnologie per la navigazione marittima (tra cui equipaggiamenti radio), l’inserimento delle attività cripto tra le “transferable securities” di cui sono proibite le transazioni, l'inclusione esplicita del National Wealth Fund Russo tra gli enti a cui si applicano le misure previste per la Banca centrale russa. Nella lista nera dell'Ue sono finiti altri 160 individui (16 tra oligarchi e familiari e 144 membri del Consiglio della Federazione che hanno votato in favore del riconoscimento delle repubbliche separatiste).

Le sanzioni contro la Bielorussia in mano russa - Per la Bielorussia, usata dai russi per aggirare le sanzioni occidentali, l'Ue ha deciso di allineare le restrizioni alle transazioni finanziarie a quelle previste per la Russia, con il blocco delle transazioni relative alle riserve e agli asset della Banca centrale bielorussa, il divieto di quotare in borsa nell'Ue per le società bielorusse con partecipazione statale superiore al 50 per cento, il bando del sostegno finanziario al commercio (stesso regime già imposto a Russia) e la proibizione per le banche europee di accettare depositi superiori a 100 mila euro da soggetti bielorussi. Tre banche della Bielorussia - Belagroprombank, Bank Dabrabyt, Development Bank of the Republic of Belarus - sono state escluse da Swift.

Rutte assicura che le sanzioni funzionano - Il premier olandese, Mark Rutte, ieri ha detto che le sanzioni occidentali contro la Russia “stanno funzionando”, lasciando intendere che una parte dell'élite russa ha iniziato a fare pressione su Vladimir Putin sulla sua guerra contro l'Ucraina. “La nostra battaglia, il nostro problema non è con il popolo russo, ma con la leadership russa, Putin e il suo regime”, ha spiegato Rutte in un discorso a Sciences Po a Parigi. Sui cittadini ordinari russi “avrà un impatto. E' inevitabile”, ma abbiamo le prove che le sanzioni stanno funzionando. Sempre più persone importanti chiamano Vladimir Vladimirovič e dicono 'sì, ti sosteniamo, ma spiegaci di nuovo perché è una buona idea'”, ha detto Rutte. Il premier olandese ha sottolineato che “il potere economico dell'Ue è immenso” in termini di “influenza sulla scena mondiale” e lo dimostrano le sanzioni. Ma Rutte ha anche chiesto alla Cina di “usare la sua enorme influenza sulla Russia perché le cose vadano nella giusta direzione. Possono fare molto”.

Kallas avverte del rischio di stanchezza delle sanzioni - Il premier dell'Estonia, Kaja Kallas, ieri ha lanciato un avvertimento sul rischio di stanchezza sulle sanzioni nell'Ue: "Dobbiamo aver pazienza strategica sulle sanzioni”, ha detto Kallas in una conferenza stampa al Parlamento europeo. “Più presto che tardi vedremo discussioni (nell'Ue) sulle sanzioni che non funzionano, che dovremo abbandonarle, che dovremmo fare accordi o entrare in negoziati. Questo è ciò che Putin chiaramente si aspetta. Dobbiamo resistere". Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha invece difeso un approccio realista: le sanzioni “per durare devono essere sostenibili”.

Kallas chiede volontà di usare la forza militare per realizzare la pace - Kaja Kallas, nel suo discorso davanti al Parlamento europeo ieri (se avete tempo, vale la lettura), ha chiesto all'Ue di trovare un consenso sul fatto che "a volte il miglior modo per realizzare la pace è la volontà di usare la forza militare". Secondo la premier estone, i ventisette devono "consolidare ciò che il mondo libero ha realizzato nelle ultime settimane" e andare più in fretta per "tagliare la nostra dipendenza dal gas e petrolio russi". A proposito di forza militare, oggi è giovedì ed esce il nuovo numero della rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini spiegano come la Polonia ha riscoperto il suo cuore europeo, compreso il tentativo di far arrivare i Mig-29 all'Ucraina. Il Pentagono ieri ha definitivamente bocciato l'idea, sostenendo che porterebbe a un'escalation con la Russia.

A Versailles rischio scontro sul mercato dell'energia - Uno dei temi più controversi a Versailles sarà cosa fare del mercato dell'energia dell'Ue di fronte agli aumenti dei prezzi provocati dalla guerra di Putin. Ieri Mark Rutte si è detto “scettico sul tetto sui prezzi”. Sotto la pressione della Spagna e di altri paesi, la Commissione di Ursula von der Leyen ha spiegato che potrebbe intervenire sul mercato per limitare i prezzi. “I tetti del prezzo possono influenzare il mercato del gas”, ha spiegato Rutte: “Le navi di Gas naturale liquefatto potrebbero andare in Asia perché non conviene più vendere all'Europa”. A proposito di energia, sul Foglio Luca Gambardella spiega due problemi che hanno di fronte gli occidentali: sul petrolio l'Arabia Saudita ha detto di "no" alla richiesta di aumentare la produzione di Joe Biden, mentre la Russia tiene in ostaggio l'accordo nucleare con l'Iran che potrebbe liberare altri idrocarburi per l'Ue.

Germania e Belgio rinvieranno l'uscita dal nucleare? - Belgio e Germania decideranno l'uscita dal nucleare, anche se i Verdi sono al governo in entrambi i paesi? I segnali in questo senso si stanno moltiplicando. Ieri vi abbiamo raccontato di Frans Timmermans, che ha segnalato questa possibilità durante la conferenza stampa di presentazione del piano della Commissione sull'energia, citando esplicitamente il dibattito in corso in Belgio e Germania. Un'altra mezza conferma è arrivata da Mark Rutte nel suo discorso a Sciences Po. “Posso immaginare che la Germania ripensi al calendario della sua uscita dal nucleare”, ha detto il premier olandese, che ha difeso la scelta del suo paese di costruire nuove centrali.

Allarme cibo al vertice di Versailles - I capi di stato e di governo a Versailles potrebbero essere costretti a discutere anche di una potenziale crisi alimentare provocata dalla guerra di Putin. “La questione del cibo sta diventando più preoccupante. Russia e Ucraina rappresentano il 30 per cento delle esportazioni”, ci ha spiegato una fonte europea. “Le conseguenze a livello globale saranno enormi”. La Commissione ieri ha tenuto la prima riunione del meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi per la sicurezza alimentare  per discutere l'impatto sulla sicurezza alimentare dell'aumento dei prezzi dell'energia e dei fattori di produzione e l'impatto della guerra in Ucraina. Questo gruppo di lavoro, creato nel novembre del 2021, è composto da esperti nazionali e dei paesi extra-Ue vicini, nonché rappresentanti di agricoltori e pescatori, trasformatori alimentari, commercianti, distributori, consumatori, banche alimentari, servizi di trasporto alimentare, logistica e infrastrutture, industrie di imballaggio.

Il Parlamento europeo contro le interferenze straniere - Il Parlamento europeo ieri ha approvato la relazione finale della commissione speciale sulla disinformazione e l'ingerenza straniera, lanciando una serie di proposte sulle contromisure che l'Ue dovrebbe adottare. Secondo il testo - approvato con 552 voti favorevoli, 81 contrari e 60 astensioni - attualmente i paesi malintenzionati possono influenzare le elezioni, organizzare attacchi informatici, reclutare ex esponenti politici di alto livello e polarizzare l'opinione pubblica, senza subire alcuna conseguenza. La risoluzione menziona esplicitamente le attività di Russia e Cina. Il Parlamento chiede una strategia per far fronte alla disinformazione, che includa sanzioni specifiche contro le ingerenze straniere e le campagne di disinformazione. I deputati esprimo anche l'esigenza di una cooperazione per un’azione a livello globale con i paesi che condividono gli stessi principi.

Le raccomandazioni del Parlamento contro interferenze e disinformazione - Nella risoluzione adottata ieri il Parlamento europeo ha chiesto di destinare finanziamenti pubblici a mezzi di informazione di larga diffusione e pluralisti, giornalisti, fact checkers e ricercatori indipendenti. Inoltre i deputati hanno suggerito di valutare l'eventuale revoca delle licenze alle organizzazioni che diffondono propaganda di stato straniera (nel testo c'è il plauso per il bando di Russia Today e Sputnik). Secondo il Parlamento è necessario fare in modo che le piattaforme dei social media smettano di promuovere account falsi anche in lingue diverse dall'inglese. Quanto alla Cina, il Parlamento ha chiesto che le università europee rinuncino alla cooperazione con gli istituti cinesi Confucio. Una parte della risoluzione riguarda i rapporti tra la Russia e i partiti di estrema destra ed estrema sinistra nell'Ue. Il Parlamento ha raccomandato di chiedere chiarimenti circa le relazioni "estremamente inopportune" tra alcuni partiti politici europei e la Russia e di vietare i finanziamenti stranieri ai partiti politici europei e nazionali.

Il Parlamento chiede di vietare i passaporti d'oro - Il Parlamento europeo ieri ha chiesto alla Commissione di presentare entro la fine del suo mandato nuove norme per vietare i cosiddetti “passaporti d'oro” e “visti d'oro”, cioè il diritto di cittadinanza e soggiorno in cambio di investimenti negli stati membri. Il testo è stato approvato con 595 voti favorevoli, 12 contrari e 74 astensioni. Secondo il Parlamento, i programmi "cittadinanza in cambio di investimenti" (Citizenship by investment), che consentono a cittadini di paesi terzi di acquisire i diritti di cittadinanza in cambio di una somma di denaro, compromettono l'essenza della cittadinanza dell'Ue. La pratica è particolarmente diffusa a Malta, Bulgaria e Cipro e, secondo i deputati, dovrebbero essere gradualmente eliminati a causa dei rischi che comportano. Anche se i programmi di "soggiorno in cambio di investimenti" (Residence by investment) comportano rischi meno gravi, il Parlamento europeo ha chiesto norme dell'Ue per contrastare il riciclaggio di denaro, la corruzione e l'evasione fiscale, con controlli rigorosi sui precedenti personali dei richiedenti, delle loro famiglie e dell'origine dei loro fondi. Infine, il Parlamento europeo ha chiesto di cessare immediatamente i programmi di passaporti d'oro e visti doro per tutti i richiedenti russi.

La Commissione approva 225 progetti di sostegno alle riforme strutturali - La Commissione ieri ha approvato 225 progetti nell'ambito dello strumento di sostegno tecnico per assistere gli Stati membri nell'elaborazione, nella progettazione e nell'attuazione di riforme per avere pubbliche amministrazioni moderne e resilienti e rafforzare nel contempo la capacità degli Stati membri di reagire a crisi attuali e future. Lo stanziamento di bilancio per il 2022 ammonta a 116,8 milioni di euro. Il 36 per cento delle richieste di finanziamento riguardano gli obiettivi del Green Deal e il 51 per cento la transizione digitale. Il 50 per cento delle richieste di finanziamento è collegato ai cosiddetti “progetti faro”, legati al turismo, alle ristrutturazioni, all'integrazione di genere, alla pubblica amministrazione e all'integrazione dei migranti. Il 30 per cento delle richieste riguarda, invece, progetti multinazionali o multiregionali.


 

Accade oggi in Europa

– Consiglio europeo straordinario (a Versailles)

– Banca centrale europea: conferenza stampa della presidente Lagarde al termine del Consiglio dei governatori

– Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattito sulla trasparenza e gli standard amministrativi; la strategia per il tessile sostenibile; la situazione dei giornalisti e dei militanti dei diritti umani in Messico; il colpo di stato in Birmania; la distruzione dell'eredità culturale del Nagorno-Karabakh)

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla primazia del diritto dell'Ue in Ungheria

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Eurostat: dati sul numero di voli commerciali a febbraio del 2021