Europa Ore 7

L'Ue spera sull'Ucraina, ma prepara il Vertice di guerra

Von der Leyen salta il dibattito sullo stato di diritto e Borrell vede un accordo in vista con l'Iran. Lagarde dice che ci andrà cauta nel ritiro degli stimoli e in Spagna Vox pronto al governo in Castilla y Leon. Il gruppo Identità e democrazia continua a perdere pezzi

David Carretta

Ieri Scholz era a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Nella conferenza stampa congiunta, il cancelliere tedesco ha inviato a Putin segnali di fermezza, ma anche di distensione

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, è pronto a convocare un Vertice dei capi di stato e di governo per lanciare i piani di emergenza in caso di attacco militare della Russia contro l'Ucraina, anche se le notizie di ieri in provenienza da Mosca spingono l'Ue a sperare in un proseguimento del dialogo. In alcune dichiarazioni trasmesse in televisione, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha detto al presidente Vladimir Putin che "c'è sempre una possibilità" di un accordo con l'occidente sull'Ucraina e la Nato. Lavrov ha spiegato che la diplomazia delle scorse settimane ha portato ad alcuni risultati e le richieste di Mosca hanno "scosso" i governi occidentali creando "una volontà di entrare in negoziati seri". Secondo Lavrov, "ora possiamo considerare una via per andare avanti". Pochi munti, sempre davanti a Putin, il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ha annunciato che "parte delle esercitazioni militari sono concluse", mentre "altre sono vicine alla fine". Una tregua è in vista?

 

La decisione se convocare un Vertice dei capi di stato e di governo dell'Ue sarà presa dopo l'incontro di oggi a Mosca tra Putin e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Il vertice dovrebbe tenersi a margine del Summit Ue-Africa, previsto per giovedì e venerdì. Ieri Scholz era a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Nella conferenza stampa congiunta, il cancelliere tedesco ha inviato a Putin segnali di fermezza, ma anche di distensione. “Siamo pronti a un dialogo molto serio con la Russia sui temi della sicurezza europea”, ha detto Scholz: “Ci aspettiamo chiari passi per una de-escalation”. Al contempo “stiamo lavorando con grande attenzione a un pacchetto di sanzioni, insieme agli Stati Uniti così come nell’ambito dell'Ue”, ha spiegato Scholz. “Nessuno potrà dubitare della determinazione della Germania e della Nato se vi dovesse essere un’invasione russa dell’Ucraina. Come abbiamo ripetuto molte volte, in quel caso ci saranno conseguenze gravi per l’economia russa”, ha avvertito il cancelliere tedesco. Sul Foglio Micol Flammini spiega accordi e disaccordi tra Scholz e Zelensky, in attesa di capire se quello di Putin e Lavrov sia solo un bluff.
 

Scholz e Zelensky hanno anche parlato di Nato. “La questione dell’appartenenza alle alleanze non è in agenda”, ha detto il cancelliere tedesco, spiegando che la Nato è solo un pretesto per Putin. “E' un po' strano osservare che il governo russo stia mettendo al centro di grandi problematiche politiche qualcosa che in pratica non è all’ordine del giorno”, ha detto Scholz. Zelensky è stato più ambiguo. L'adesione alla Nato “non è un obiettivo assoluto”, ma “rafforzerebbe la nostra sicurezza”, ha spiegato il presidente ucraino. Sul Foglio spieghiamo che nelle cerchie diplomatiche dell'Ue avanza l'idea di una “finlandizzazione” dell'Ucraina, ma lo status di neutralità imposta sotto minaccia militare non è una buona idea. Sempre sul Foglio Daniele Raineri spiega il modello della resistenza ucraina: sette anni fa tra le macerie dell’aeroporto di Donetsk i soldati di Kiev riuscirono a resistere per 242 giorni contro i russi e oggi quella battaglia è diventata il simbolo dell’indipendenza.

 

Dagli Stati Uniti e dal Regno Unito arrivano notizie e toni meno rassicuranti. Putin "continua a inviare forze supplementari lungo la frontiera con l'Ucraina, compreso durante il fine settimana", ha detto alla Cnn il portavoce del Pentagono, John Kirby. “Siamo sull'orlo di un precipizio, ma c'è ancora tempo per il presidente Putin di fare un passo indietro. Chiediamo a tutti di impegnarsi nel dialogo e al governo russo di evitare quello che sarebbe un disastroso errore per la Russia”, ha detto il premier britannico, Boris Johnson. Anche per questo l'Ue si prepara al peggio. Se sarà convocato da Michel, al Vertice i capi di stato e di governo dovranno discutere del pacchetto di sanzioni. Quelle più dure – come escludere la Russia dal sistema di pagamenti internazionali Swift – sono scomparse dalla lista dell'Ue, in particolare su pressione di Germania, Italia, Austria e Ungheria. Ma il pacchetto è comunque solido. Sul Foglio il direttore Claudio Cerasa spiega che con Putin questa volta l'Europa è pronta: le sanzioni sono vere, i paesi sono uniti e non ci sono cavalli di Troia.

Se ci sarà il Vertice, i leader dovrebbero discutere anche i piani di emergenza per far fronte a rappresaglie della Russia nel settore energetico, come un taglio delle forniture di gas, e l'afflusso di centinaia di migliaia, se non milioni, di rifugiati ucraini. “Saremo pronti a tutto ciò che accade in questo settore. E siamo pronti a fornire il sostegno operativo che dovesse essere necessario”, ha detto ieri la portavoce della Commissione. C'è poi il problema degli europei che rischiano di rimanere intrappolati in Ucraina. Sul Foglio Giulia Pompili spiega il piano di evacuazione della Farnesina per gli italiani.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 15 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Von der Leyen salta il dibattito sullo stato di diritto - La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha deciso di non partecipare a uno dei principali dibattiti della sessione plenaria del Parlamento europeo: quello di mercoledì sulla sentenza della Corte di giustizia dell'Ue sul meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. La scusa ufficiale: von der Leyen rientrerà a Bruxelles martedì sera data “la situazione volatile” della crisi sull'Ucraina, ha spiegato la sua portavoce. La presidente della Commissione non parteciperà nemmeno a un evento sui vaccini in Africa organizzato da BioNTech, che doveva tenersi sempre mercoledì a Marburg. Visto il ricorso di Polonia e Ungheria contro il meccanismo che permette alla Commissione di tagliare i fondi comunitari ai paesi che non rispettano i principi fondamentali (ma solo nei settori che hanno a che fare con il bilancio dell'Ue), von der Leyen ha deciso di non utilizzarlo in attesa della sentenza della Corte. “Snobbare il Parlamento è una cosa, sottrarsi alla responsabilità in modo così sfacciato è un'altra”, ha detto l'eurodeputata olandese di Renew, Sophie in't Veld, commentando l'assenza di von der Leyen mercoledì.
 

Borrell vede un accordo in vista con l'Iran - Sul nucleare iraniano "credo fermamente che un accordo sia in vista", ha detto ieri l'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, dopo una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri di Teheran, Hossein Amir-Abdollahian. "Il momento è arrivato di fare un ultimo sforzo e raggiungere un compromesso", ha detto Borrell. Secondo il ministero degli Esteri iraniano, Amir-Abdollahian ha accusato l'occidente di "mancanza di serietà" e di "giocare ripetutamente con il testo" di un possibile compromesso. "L'Iran non indietreggerà dalle linee rosse", ha detto Amir-Abdollahian. Teheran avrebbe chiesto la rimozione di circa 300 sanzioni contro entità e individui iraniani non legati all'accordo sul nucleare. Continuano dunque i colloqui a Vienna.
 

Lagarde ribadisce che ci andrà cauta nel ritiro degli stimoli - Christine Lagarde ieri ha ribadito che la Banca centrale europea si muoverà in modo "graduale" nel ritirare gli stimoli monetari e nell'aumentare i tassi per combattere l'inflazione. "Il nostro obiettivo è un tasso di inflazione del 2 per cento nel medio termine. Per realizzarlo, agiremo al momento giusto", ha detto Lagarde davanti al Parlamento europeo per la discussione sul rapporto annuale della Bce. Lagarde ha voluto sottolineare la necessità di "essere aperti su ciò che possiamo o non possiamo fare come banca centrale. Per esempio, la nostra politica monetaria non può riempire i gasdotti di gas, cancellare i ritardi nei porti o addestrare più camionisti". A proposito della presidente della Bce, sul Foglio Paola Peduzzi racconta l'ultimo rumor del momento in Francia nell'ambito della campagna per le presidenziali: Lagarde come premier di Emmanuel Macron.
 

In Spagna Vox pronto al governo in Castilla y Leon - In Spagna il partito di estrema destra Vox dovrebbe entrare per la prima volta in un governo regionale, dopo che in Castilla y Leon il Partito socialista del premier Pedro Sanchéz ha subito una pesante sconfitta, ma il Partito popolare non è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta. I popolari sono arrivati in testa con 32 seggi sugli 81 dell'assemblea regionale. I socialisti hanno perso sette seggi, fermandosi a 28. Vox è arrivato in terza posizione con 13 seggi. Il suo leader Santiago Abascol ha annunciato di volere la vicepresidenza del governo regionale per allearsi con il Partito popolare.
 

Il gruppo Identità e democrazia continua a perdere pezzi - La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ieri ha annunciato che altri due deputati hanno lasciato il gruppo di estrema destra, Identità e democrazia, per passare tra i non-iscritti. In parte è il risultato della crisi interna ad Alternativa per la Germania. Uno dei due deputati che hanno abbandonato il gruppo di Matteo Salvini e Marine Le Pen è l'ex leader di AfD, Jörg Meuthen. C'è poi l'esodo provocato dalla candidatura di Eric Zemmour alle presidenziali in Francia. La seconda deputata è la francese Maxette Pirbakas, ennesima lepenista passata con Zemmour. Identità e democrazia aveva iniziato la legislatura con 73 deputati e oggi se ne ritrova appena 66. Metsola ieri ha anche annunciato che dal 12 gennaio Camilla Laureti del Partito democratico è subentrata a David Sassoli come deputato europeo, a seguito del decesso dell'ex presidente del Parlamento europeo.
 

San Marino entra nella strategia dell'Ue per l'Adriatico - La Repubblica di San Marino è il decimo paese ad aderire alla strategia dell'Ue per la regione adriatica e ionica, ha annunciato ieri la Commissione europea. La strategia si rivolge ai paesi membri, candidati o potenziali candidati all'adesione della regione. Oltre a San Marino ne fanno parte, Italia, Croazia, Slovenia e Grecia (come stati membri), Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Macedonia del nord e Serbia (come i paesi candidati o potenziali candidati). San Marino entrerà anche nel programma Interreg IPA ADRION, che sostiene la governance della Strategia adriatica e ionica e copre la stessa zona geografica.
 

Nell'Ue (e in Italia) 505 chili di rifiuti urbani a testa nel 2020 - Nel 2020, l'ammontare dei rifiuti urbani prodotti pro capite nell'Ue è stato di 505 chilogrammi, 4 chili in più che nel 2019 e 38 chili in più che nel 1995, secondo i dati pubblicati da Eurostat. In totale, l'Ue ha generato 225,7 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, con un aumento dell'1 per cento rispetto al 2019 e del 14 per cento rispetto al 1995. L'Italia nel 2020 è stata perfettamente in media con l'Ue, con una produzione di 505 chilogrammi di rifiuti urbani rispetto ai 454 chili del 1995. I paesi che producono meno rifiuti urbani pro capite sono Romania (287 chili), Polonia e Ungheria (364 chili ciascuno), mentre quelli che ne producono di più sono Danimarca (845 chili) e Lussemburgo (790 chili). Nell'Ue il totale dei rifiuti urbani riciclati o compostati è salito da 37 milioni di tonnellate nel 1995 a 107 milioni di tonnellate nel 2020. In questo periodo di tempo la quota di riciclaggio è dunque salita dal 19 per cento al 48 per cento. Al contempo, la quota di rifiuti in discarica è scesa dal 61 per cento nel 1995 al 23 per cento nel 2020.

 


Accade oggi in Europa

– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri del Lavoro, dell'occupazione e degli affari sociali

– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sulla strategia europea nella lotta contro il cancro, lo scandalo di spionaggio Pegasus contro politici, giudici, avvocati e giornalisti negli stati membri dell'Ue, le relazioni Ue-Africa, il rapporto annuale sulla politica estera e di sicurezza, il rapporto annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo)

– Parlamento europeo: discorso solenne del presidente della Colombia, Ivan Duque Marquez

– Parlamento europeo: conferenze stampa dei gruppi S&D, Verdi, la Sinistra, Ppe e Renew

– Commissione: riunione del collegio dei commissari

– Commissione: conferenza stampa del commissario Breton sui pacchetti spazio e difesa

– Commissione: discorso del commissario Gentiloni al Business Forum Ue-Africa

– Commissione: la commissaria Urpilainen riceve il presidente della Costa d'Avorio, Alassane Ouattara

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Eurostat: stima flash di Pil e occupazione nel quarto trimestre del 2021; dati sul commercio internazionale di merci nel dicembre 2021

– Nato: conferenza stampa del segretario generale, Jens Stoltenberg, sulla ministeriale Difesa