Semiconduttori su un circuito che alimenta un tablet Samsung (foto di Justin Sullivan/Getty Images) 

La Francia isolata sull'alleanza Ue-Usa

David Carretta

Parigi blocca la dichiarazione del Consiglio commercio e tecnologia. La Commissione ottimista. I 26 irritati dalle imboscate di Macron che pretende solidarietà a senso unico

L'Unione europea non è ancora pronta a dare il suo accordo a una dichiarazione congiunta con gli Stati Uniti dopo la prima riunione del Consiglio commercio e tecnologia che si terrà domani a Pittsburgh, dopo che la Francia ieri ha sollevato obiezioni a un testo già fortemente ridimensionato rispetto alle ambizioni iniziali. Una riunione del Coreper – l'organismo che riunisce gli ambasciatori dell'Ue – si è chiusa con un nulla di fatto, quando il rappresentante della Francia ha chiesto ulteriori modifiche su questioni come i semiconduttori, il commercio globale e l'Organizzazione mondiale del commercio. L'ambasciatore francese ha anche obiettato alla data del prossimo incontro del Consiglio commercio e tecnologia, che dovrebbe tenersi nel primo semestre del 2022, quando la Francia avrà la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue.

   


Questo è un estratto di Europa Ore 7 di martedì 28 settembre, la newsletter di David Carretta realizzata con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo. Per ricevere la versione integrale nella tua mail iscriviti qui. È gratis


   

Diversi paesi hanno contestato la “lista della spesa” di Parigi, ci hanno spiegato diverse fonti europee. Altri hanno risposto che il testo sta diventando “sempre più debole”. Seppure isolata, la Francia non si è mossa dalle sue posizioni. La crisi dell'Aukus - il patto tra Stati Uniti, Australia e Regno Unito nell'Indo-Pacifico - non si è ancora chiusa, nonostante la telefonata di pacificazione tra Emmanuel Macron e Joe Biden la scorsa settimana.

    

 
Gli altri stati membri erano convinti che l'incidente dell'Aukus fosse ormai chiuso e superato. Giovedì la Commissione ha confermato la tenuta della riunione inaugurale del Consiglio commercio e tecnologia. I due vicepresidenti della Commissione che parteciperanno all'incontro di Pittsburgh domani, Valdis Dombrovskis a Margrethe Vestager, imbarcandosi per gli Stati Uniti hanno rilasciato dichiarazioni entusiaste su questo questo organismo che dovrebbe permettere a Ue e Stati Uniti di fronteggiare insieme le sfide poste dalla Cina. “Dobbiamo unire le forze e assicurare che le democrazie scrivano le regole per il 21o secolo”, ha detto Dombrovskis ieri mattina in un discorso sulla cooperazione transatlantica alla Johns Hopkins University School of Advanced International Studies: con il Consiglio commercio e tecnologia "vogliamo cooperare su questioni chiave del commercio globale, dell'economia e della tecnologia. Siamo entrambi superpotenze commerciali. Lavorando insieme, possiamo influenzare la conversazione globale in queste aree”.
  
Ieri pomeriggio è arrivata la doccia fredda. Dopo la richiesta francese di nuovi emendamenti, la presidenza slovena dell'Ue è stata costretta a chiudere la riunione del Coreper senza un accordo sulle conclusioni del Consiglio commercio e tecnologia. La Commissione ha detto che discuterà una nuova versione delle conclusioni con Washington. Il Coreper potrebbe tornare a riunirsi nelle prossime ore. La Commissione è ottimista: "Stiamo lavorando per risolvere questioni minori ancora aperte. Siamo fiduciosi di finalizzare la dichiarazione presto, in tempo per Pittsburgh", ci ha detto una fonte dell'esecutivo comunitario. Ma alcuni diplomatici si interrogano se il vero obiettivo di Parigi non sia far saltare tutto. Secondo una fonte, “le modifiche francesi farebbero venir meno la ragione d'essere del Consiglio commercio e tecnologia”. I malumori nei confronti della Francia e della sua retorica europeista aumentano. “La solidarietà in francese è a senso unico: da Bruxelles verso Parigi”, ci ha detto un'altra fonte.

 
 
Eppure a Ue e Stati Uniti non mancano le ragioni urgenti per cooperare. La riunione di Pittsburgh dovrebbe concentrarsi in particolare su semiconduttori e microchip. "C'è una penuria acuta sia nell'Ue sia negli Usa”, ci ha detto un funzionario della Commissione. Europei e americani vogliono lavorare insieme per trovare “soluzioni per il breve periodo”. Secondo il funzionario, “l'idea è di rimediare in pochi mesi”. Ma la portata del Consiglio commercio e tecnologia è più ampia. Gli altri temi sull'agenda di Pittsburgh sono l'Intelligenza artificiale e l'azione comune all'Organizzazione mondiale del commercio. I dieci gruppi di lavoro coprono settori come la cooperazione sugli standard tecnologici, le tecnologie per il clima, le catene di approvvigionamento, la cybersicurezza, la governance dei dati e delle piattaforme. “Se uniamo le nostre forze, possiamo essere leader in ogni mercato tecnologico a livello globale. Se non lo facciamo c'è il potenziale rischio di rafforzarci nelle stesse aree e farci concorrenza a vicenda invece di completarci”, ha detto il funzionario. Nessuno menziona esplicitamente la Cina. Ma l'obiettivo è “trovare terreno comune” tra Ue e Stati Uniti per “influenzare il resto del mondo”, ha spiegato il funzionario. Francia permettendo.

 

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