Europa Ore 7

L'Unione europea alle prese con il disastro afghano

I rifugiati, le condizioni dei ministri degli esteri ai talebani e la scarsa reattività di von der Leyen. In Germania la Sdp supera la Cdu-Csu, i Paesi Bassi senza governo e il successo del Green pass in Francia

David Carretta

L'Unione europea sull'Afghanistan è chiara: non vuole accogliere i rifugiati. E il 3 settembre i ministri degli Esteri hanno posto cinque condizioni per il dialogo (operativo) con i talebani

Doveva essere un'estate tranquilla, all'insegna della riapertura dell'Unione europea grazie al successo nella campagna di vaccinazione, in attesa dell'esito delle elezioni in Germania, prima di una nuova stagione di ritorno alla normalità dopo 18 mesi vissuti al ritmo delle ondate del Covid-19. E invece, il 15 di agosto, con la caduta dell'Afghanistan nelle mani dei talebani, e il 31 di agosto, con la fine delle operazioni del ritiro degli Stati Uniti da Kabul, hanno cambiato tutto. L'Ue si ritrova disarmata di fronte al disastro. I suoi stati membri sono stati costretti a subire le decisioni di Joe Biden senza riuscire minimamente a influenzare l'alleato americano, non sono stati in grado di completare l'evacuazione di tutti gli afghani che avevano collaborato con loro perché privi dei mezzi per rendere sicuro l'aeroporto e ora si ritrovano disarmati di fronte alla potenziale crisi di rifugiati dall'Afghanistan. Tutti i leader dell'Ue dicono di voler trarre la “lezione”. Nei prossimi mesi - complice anche la presidenza di turno della Francia nel primo semestre del 2022 - si discuterà molto di “autonomia strategica”. Ma le riunioni straordinarie e informali dei ministri dell'Interno, della Difesa e degli Esteri della scorsa settimana non sono di buon auspicio.


La grande paura e la vera priorità dell'Ue sull'Afghanistan è quella di evitare una crisi dei rifugiati analoga a quella del 2015 dalla Siria. Come ha spiegato Il Foglio in un editoriale, nella loro riunione del 31 agosto i ministri dell'Interno dei Ventisette hanno inviato un chiaro messaggio: l'Ue non vuole accogliere i rifugiati afghani, al di là delle poche migliaia di interpreti, collaboratori e delle loro famiglie. Il piano – se così si può chiamare – è riempire di soldi Pakistan, Iran e paesi dell'Asia centrale per fare in modo che accolgano i profughi dall'Afghanistan e impediscano un esodo verso l'Europa.


Sul piano strategico, la lezione che i ministri della Difesa volevano trarre è quella della necessità di garantire l'autonomia militare dell'Ue: non dipendere più dagli Stati Uniti per la propria sicurezza e i propri interessi. Ma il Consiglio informale Difesa del 2 settembre non è riuscito a mettersi d'accordo nemmeno sul lancio di una “Joint entry force” di 5 mila uomini per operazioni come mettere in sicurezza un aeroporto. Un'intesa sulla nuova dottrina dell'Ue nella difesa e nella sicurezza è ancor più lontana: la nuova Bussola strategica, che dovrebbe essere approvata a novembre, rischia di essere annacquata per l'opposizione di alcuni paesi, in particolare dell'est. Sul Foglio ci sono tutti i dettagli.


Il 3 settembre sono stati i ministri degli Esteri a esprimersi sull'Afghanistan ponendo cinque condizioni per il dialogo (operativo) con i talebani: non esportare il terrorismo, rispettare i diritti umani, permettere agli afghani di lasciare il paese, istituire un governo inclusivo e permettere il libero accesso agli aiuti umanitari. Le azioni dei talebani sul terreno vanno già in tutt'altra direzione. In un altro editoriale Il Foglio spiega che l'Ue è intrappolata dalle sue debolezze e paure. Se la priorità è evitare un'ondata di rifugiati, prima occorre prevenire una crisi umanitaria: gli europei saranno costretti ad abbandonare alcune delle loro condizioni se vogliono far arrivare gli aiuti in Afghanistan. Nel frattempo l'Alto rappresentante, Josep Borrell, ha annunciato che l'Ue intende tornare a Kabul per coordinare i contatti europei con il nuovo regime dei talebani.


La disfatta afghana è destinata ad avere un profondo impatto sull'Ue. Di fatto pone fine alla luna di miele tra l'Europa e la nuova amministrazione di Joe Biden. A ottobre i capi di stato e di governo avranno due occasioni per discuterne: il summit con i Balcani organizzato dalla presidenza slovena il 6 ottobre e il Vertice europeo del 21 e 22 di ottobre. Il sistema di videoconferenza del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, rischia di surriscaldarsi. A Bruxelles, per contro, c'è chi ha notato la scarsa reattività di Ursula von der Leyen sulla crisi afghana. La presidente della Commissione ha fatto qualche proposta in occasione del G7, ma non ha ritenuto opportuno riunire il collegio dei commissari. Ad alcuni osservatori è parso paradossale per una Commissione che la stessa von der Leyen ha battezzato come “geopolitica”.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 6 settembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

La Spd nettamente davanti alla Cdu-Csu in Germania - Prima della pausa estiva ci eravamo lasciati con il candidato della Cdu-Csu, Armin Laschet, favoritissimo per succedere ad Angela Merkel alla cancelleria a Berlino. Ma nel corso del mese di agosto tutto è cambiato per la Germania. I sondaggi dicono che la Spd è nettamente in testa e il suo candidato, il ministro delle Finanze Olaf Scholz, sembra destinato a guidare il prossimo governo di coalizione (anche se non è ancora chiaro con quali alleati). Secondo l'ultimo sondaggio Insa uscito ieri sulla Bild am Sonntag, la Spd è sempre in crescita, mentre la Cdu-Csu continua il suo calo: i socialdemocratici hanno guadagnato un punto salendo al 25 per cento; i cristiano-democratici ne hanno perso uno scendendo al 20 per cento. Anche i Verdi sono in calo di un punto: il partito guidato da Annalena Baerbock si ferma al 16 per cento. I liberali della Fdp sono stabili al 13 per cento, davanti ad Alternativa per la Germania che ha guadagnato un punto al 12 per cento. A chiudere il plotone è la Linke con il 7 per cento. Il Financial Times qui spiega come Laschet stia cercando di rilanciare la sua campagna elettorale. Sul Foglio, invece, Giuliano Ferrara spiega come il ritorno della Spd rappresenti il cambiamento in versione tedesca.


I Paesi Bassi sempre senza governo - A quasi sei mesi dalle elezioni, nonostante i negoziati siano proseguiti durante tutta l'estate, il primo ministro Mark Rutte non è ancora riuscito a formare un governo nei Paesi Bassi, a causa della decisione del suo partito liberale VVD e dei cristiano-democratici della CDA di non entrare in coalizione con i socialdemocratici della PvdA e i verdi di GroenLinks. I liberali di sinistra dei D66 hanno invece escluso una coalizione con i conservatori della ChristenUnie per le posizioni inconciliabili su questioni etiche come eutanasia e aborto. L'unica opzione rimasta rischia di essere un governo di minoranza tra VVD, CDA e D66.


Il successo di Macron sul Green pass - In Francia la cosiddetta “Rentrée” - il ritorno dalle vacanze e la ripresa dell'attività politica - quest'anno segna l'avvio della lunga campagna elettorale in vista delle presidenziali della primavera del 2022. I Républicains e il Partito socialista devono ancora scegliere il loro candidato. Per ora la corsa è a due tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Il presidente può tuttavia vantare il successo del suo Green pass. Nonostante manifestazioni settimanali a cui partecipano circa 100 mila persone, la maggioranza dei francesi lo sostiene. Dopo la decisione di Macron di introdurre il Green pass, oltre 12 milioni di persone si sono fatte vaccinare, spingendo la Francia nel gruppo di testa tra i paesi più vaccinati al mondo.


Più del 70 per cento degli adulti europei vaccinati - Durante l'estate, l'Ue ha superato gli Stati Uniti per percentuale di popolazione completamente vaccinata. Il 31 agosto Ursula von der Leyen ha annunciato il superamento della “pietra miliare” de 70 per cento di adulti completamente vaccinati. Obiettivo doppiamente raggiunto per la Commissione, che si era impegnata a consegnare entro luglio dosi sufficienti per vaccinare il 70 per cento della popolazione adulta. Ma dentro l'Ue rimangono forti divergenze per tasso di vaccinazione. In Bulgaria solo il 20 per cento degli adulti è completamente vaccinato, in Romania il 32 per cento.


Verso la fine del Pepp della Bce? - Mentre in Italia si torna a (s)parlare di riforma del Patto di stabilità e crescita, l'appuntamento più importante di questa settimana per l'economia della zona euro è la riunione del Consiglio dei governatori della Banca centrale europea di giovedì. Nelle ultime due settimane, i falchi si sono fatti sentire più del solito per chiedere  un ritorno alla normalità pre-Covid. I dati sull'inflazione (3 per cento secondo la stima flash di Eurostat) spingono in quella direzione. Nel fine settimana il commissario Paolo Gentiloni ha detto a Bloomberg Television che sarebbe "un grosso errore" ritirare gli stimoli troppo presto, perché l'inflazione è ancora "un fenomeno temporaneo". Sempre Bloomberg ha fatto anche un sondaggio tra economisti: la maggioranza pensa che la Bce inizierà a ridurre il suo programma di acquisto titoli anti-pandemia entro la fine dell'anno. In un editoriale il Foglio spiega che è necessario evitare la sindrome Trichet.


 

Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 6 settembre

- Consiglio: riunione in teleconferenza dell'Ecofin

- Presidenza slovena: consiglio informale Agricoltura e Pesca

- Commissione: la presidente von der Leyen presiede la tavola rotonda di alto livello sul Nuovo Bauhaus Europeo

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa a un seminario della Astrid Foundation e al Business Forum di Confindustria e della BDI tedesca

- Parlamento europeo: dibattito alla sottocommissione Diritti umani e alla commissione Diritti delle donne sulla situazione di donne e bambine in Afghanistan

- Parlamento europeo: audizione della commissaria Vestager alla commissione speciale sulle Interferenze straniere e la disinformazione

- Parlamento europeo: il presidente Sassoli incontra il capo della protezione civile italiana, Fabrizio Curcio

- Eurostat: dati sui prezzi delle importazioni industriali a luglio; statistiche sulle scuole; statistiche sul personale di polizia, giudiziario e penitenziario nel 2019

Martedì 7 settembre

- Presidenza slovena: consiglio informale Agricoltura e Pesca

- Commissione: il commissario Schmit incontra in videoconferenza il ministro per il Sud, Mara Carfagna

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa a una conferenza sulla Ripresa economica dopo il Covid organizzata dal Ministero delle Finanze della Repubblica della Macedonia del nord

- Commissione: il commissario Lenarcic incontra il capo della protezione civile italiana, Fabrizio Curcio

- Commissione: la commissaria Simson partecipa a un dibattito di Politico sul "Idrogeno - l'energia del futuro per l'industria pesante e i trasporti?"

- Eurostat: dati sul Pil e occupazione nel secondo trimestre; dati sul numero di alunni per insegnanti nelle scuole primarie nel 2019

Mercoledì 8 settembre

- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

- Commissione: il vicepresidente Schinas partecipa alla riunione dei ministri dell'Interno del G7

- Parlamento europeo: il presidente Sassoli incontra il presidente della Guinea-Bissau, Umaro Sissoco Embalò, e il presidente dell'Assemblea nazionale del Vietnam, Vuog Dinh Hue

- Consiglio: riunione del Coreper

- Eurostat: dati sul commercio internazionale di beni nel secondo trimestre

Giovedì 9 settembre

- Banca centrale europea: conferenza stampa della presidente Lagarde al termine della riunione del Consiglio dei governatori

- Parlamento europeo: conferenza dei presidenti con la partecipazione della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen

- Parlamento europeo: il presidente Sassoli interviene al Festival Moltefedi

- Commissione: la vicepresidente Vestager partecipa al Forum internazionale sulla cyber-sicurezza a Lille

- Commissione: il vicepresidente Schinas partecipa alla riunione dei ministri dell'Interno del G7

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa alla riunione in videoconferenza dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G7

- Ppe: riunione del gruppo del Partito popolare europea a Berlino con la partecipazione di Merkel, Kurz, Simonyte, Plenkovic, Varadkar, Orban, Laschet, Soeder e Casado

- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla protezione della denominazione Champagne dalla parola Champanillo

- Eurostat: statistiche sulle regioni dell'Ue

Venerdì 10 settembre

- Eurogruppo

- Presidenza slovena: consiglio informale Ecofin

- Commissione: la vicepresidente Vestager partecipa alla Conferenza annuale sulla concorrenza a Firenze

- Parlamento europeo: voto alla commissione Ambiente sulla strategia Farm to fork

- Parlamento europeo: briefing con la stampa pre-sessione plenaria

- Eurostat: dati sui decessi settimanali fino a luglio 2021; dati sulla depressione cronica nel 2019

Sabato 11 settembre

- Presidenza slovena: consiglio informale Ecofin

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