Europa Ore 7

La resa dei conti dell'Ue con Polonia e Ungheria

Timmermans teme un'opposizione al Green deal. L'Europa, le dosi indiane e il vaccino cinese; Malta riapre ai vaccinati. La Bielorussia di Lukashenka. Meno ingressi irregolari alla frontiera e meno migranti espulsi dall'Ue nel 2020. Un giovane italiano su tre è NEET

David Carretta

Oggi la Commissione lancerà formalmente una procedura di infrazione contro la Polonia e l'Ungheria per aver introdotto legislazioni che discriminano le comunità Lgbt; sempre più voci evocano o chiedono la loro exit dall'Ue. Nel frattempo è impegnata in un braccio di ferro con il governo di Orbán sul piano nazionale di ripresa e resistenza

Tra l'Unione europea e Polonia e Ungheria è arrivata l'ora della resa dei conti. Ieri la Corte costituzionale polacca ha stabilito che Varsavia non deve rispettare le decisioni della Corte di giustizia dell'Ue sulla sua riforma della giustizia, nello stesso giorno in cui i giudici di Lussemburgo hanno ordinato alla Polonia di sospendere immediatamente l'applicazione delle disposizioni nazionali relative alle competenze della camera disciplinare della Corte suprema. Oggi la Commissione lancerà formalmente una procedura di infrazione contro la Polonia e l'Ungheria, accusando i due paesi di aver introdotto legislazioni che discriminano le comunità Lgbt. Nel frattempo, la Commissione è impegnata in un braccio di ferro con il governo di Viktor Orbán sul piano nazionale di ripresa e resilienza perché ritiene che ci siano problemi con i meccanismo di controllo delle risorse del Recovery fund e lo stato di diritto. Oggi la Corte costituzionale polacca potrebbe pubblicare un'altra sentenza contestando la primazia del diritto dell'Ue. In questo contesto, sempre più voci evocano o chiedono la exit di Polonia e Ungheria dall'Ue. Ma andiamo con ordine.

Nella sentenza di ieri la Corte costituzionale polacca ha stabilito che la Corte di giustizia dell'Ue non può imporre misure provvisorie o cautelative perché non sono in linea con la costituzione polacca. La Commissione, che è stata confrontata a un caso simile con una sentenza della Corte costituzionale tedesca, potrebbe reagire avviando una procedura di infrazione come ha fatto con la Germania. La questione riguarda l'autonomia, la primazia, l'efficacia e l'applicazione uniforme del diritto dell'Ue. Non rispettare le sentenze della Corte di giustizia dell'Ue, di fatto, significa mettersi fuori dal sistema giuridico comunitario. In un editoriale il Foglio spiega che la sentenza della Corte costituzionale polacca è la Polexit dal diritto europeo.

 

Oggi la Commissione lancerà formalmente una procedura di infrazione contro l'Ungheria, perché la legge anti-Lgbt viola il diritto alla libertà di espressione e informazione, così come i principi di non-discriminazione. Anche la Polonia sarà presa di mira, con una procedura di infrazione per le città che si sono dichiarate “Lgbt free”: la Commissione contesterà alla Polonia di non aver fornito le informazioni richieste sulla compatibilità di queste zone con la normativa anti-discriminazione. Un'altra procedura di infrazione contro l'Ungheria potrebbe essere avviata per il mancato rispetto delle normative dell'Ue sull'accesso all'asilo.

L'uscita dell'Ungheria dall'Ue è un'opzione evocata dal primo ministro olandese, Mark Rutte, di fronte alla legge anti-Lgbt adottata dal Parlamento di Budapest. Lungi dal capitolare il governo Orbán ha lanciato una campagna di propaganda contro l'Ue sia a livello internazionale (con l'acquisto di spazi pubblicitari) sia a livello interno (con messaggi sui social-network e una nuova consultazione popolare). Quanto alla Polonia, la Polexit viene evocata dal Partito popolare europeo.  "Il rifiuto di implementare le sentenze della Corte di giustizia dell'Ue in Polonia è un chiaro passo per portare la Polonia fuori dall'Ue”, hanno detto due parlamentari del Ppe, Jeroen Lanaers e Andrzej Halicki: “Temiamo che il governo polacco sia sulla strada della Polexit". Nell'escalation tra Bruxelles, da un lato, e Varsavia e Budapest, dall'altro, la permanenza o l'uscita dall'Ue rischia di diventare un tema centrale.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 15 luglio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Timmermans teme un'opposizione “massiccia” al Green deal - C'è il rischio reale di un'opposizione “massiccia” al Green deal se le misure per ridurre le emissioni non saranno considerate giuste ed eque dal punto di vista sociale, ha avvertito ieri il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, presentando il pacchetto “Fit for 55” che serve a realizzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030. “Sono un politico e non mi piacciono i suicidi politici”, ha spiegato Timmermans, difendendo la scelta di introdurre un sistema di scambio delle emissioni per il settore dei trasporti su strada e il riscaldamento degli immobili, che farà aumentare i costi della transizione per i consumatori. La risposta della Commissione è un “Fondo sociale clima” che dovrebbe servire ad aiutare i redditi bassi ed evitare la povertà energetica. “Dateci una chance di dimostrare che possiamo farlo in buone condizioni sociali, che questo è il miglior modo per aiutare le persone a decarbonizzare”, ha detto Timmermans per rispondere alle critiche del Parlamento europeo. Come abbiamo scritto ieri, il pacchetto “Fit for 55” è enorme: qui ci sono tutte le proposte della Commissione.

Malta riapre i confini ai non vaccinati (ma con quarantena da 1.400 euro) - La Commissione europea è riuscita a convincere Malta a togliere il divieto di ingresso per i cittadini europei non vaccinati, riallineandosi alle raccomandazioni dell'Ue e alle regole sul Certificato Covid per facilitare la libera circolazione delle persone. "Accolgo positivamente la decisione di Malta di togliere il divieto di viaggio per le persone non vaccinate", ha detto il commissario alla Giustizia, Didier Reynders: "A tutti i cittadini deve essere consentito di viaggiare, in particolare con il Certificato Covid". Problema: il governo di Malta ha deciso di imporre una quarantena di 14 giorni anche a chi ha un Certificato Covid dell'Ue con test negativo o attestato di guarigione, con l'obbligo di trascorrerla in appositi hotel a un costo di almeno 1.400 euro. Chi viola l'obbligo di quarantena rischia una multa di 10.000 euro. L'unica esenzione è per i bambini di meno di 12 anni e le persone che non possono ricevere vaccini per ragioni mediche, a cui sarà consentito di viaggiare con un tampone di non più di 72 ore.

L'Europa, le dosi indiane e il vaccino cinese - Il Telegraph ieri ha fatto la prima pagina su una coppia di turisti britannici che non sono stati fatti entrare a Malta perché vaccinati con la versione indiana del vaccino di AstraZeneca. Colpa dell'Ue o della Brexit? Il fatto è che AstraZeneca non è riuscita a produrre sufficienti dosi nel Regno Unito, il governo di Boris Johnson è stato costretto a importarne dall'India, dove gli impianti del Serum Institute of India che producono Covidschield (la versione indiana del vaccino di AstraZeneca) non hanno ricevuto il via libera dell'Agenzia europea dei medicinali. Risultato: Covidshield non è incluso tra i vaccini riconosciuti dall'Ue. Ciascuno stato membro è libero di accettarlo o meno. Lo stesso vale per i vaccini cinesi. Sul Foglio Giulia Pompili spiega perché, malgrado le proteste di Pechino, il caso dell'Indonesia consiglia prudenza sulla sicurezza dei vaccini della Cina.

L'Ue alla prova della Bielorussia - Oggi è giovedì ed esce il nuovo numero della rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Dopo la sfida con l'Italia, Paola Peduzzi e Micol Flammini spiegano quanti danni fa all'Europa il dittatore della Bielorussia, Alexander Lukashenka. All'inizio del suo mandato Ursula von der Leyen aveva dichiarato l'ambizione di essere la presidente di una Commissione geopolitica. Eppure l'Ue fatica a tenere testa a Lukashenka, che ha imparato la lezione dell'aggressività e dell'impunità di Turchia e Russia.

Nel 2020 il 73 per cento di migranti illegali in meno individuati nell'Ue - Nel 2020 negli stati membri dell'Ue sono stati individuati 557.500 cittadini non-Ue presenti illegalmente nel territorio dell'Ue, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Il calo è dell'11 per cento rispetto al 2019 e del 73 per cento rispetto al 2015, l'anno della crisi dei rifugiati nell'Ue. La Germania è il paese che ha registrato più migranti presenti illegalmente sul suo territorio (117.900), seguita da Francia (103.900), Ungheria (89.400), Spagna (72.300) e Grecia (47.300). L'Italia è molto più indietro con appena 22.785 migranti illegali individuati sul suo territorio nel 2020. I numeri italiani sono sempre stati inferiori a quelli di Germania, Francia e Spagna: 27.300 nel 2015, 32.400 nel 2016, 36.200 nel 2017, 26.800 nel 2019 e 26.900 nel 2019. La prima nazionalità a livello di Ue è quella ucraina con 50.400 cittadini trovati presenti illegalmente, seguita da Siria (45.700) e Marocco (41.200). In un editoriale Il Foglio spiega come, per l'ennesima volta, i numeri di Eurostat smentiscano la narrazione di Matteo Salvini sui migranti.

Meno ingressi irregolari alla frontiera - Un'altra cifra che conferma che in Italia attualmente non c'è emergenza migranti è quella relativa ai rifiuti di ingresso alla frontiera esterna. Con la pandemia di Covid-19 e le limitazioni di viaggio, l'Ue ha registrato anche un netto calo (-79 per cento) dei rifiuti di ingresso alla frontiera esterna con 137.800 casi nel 2020 contro i 670.800 nel 2019. Il crollo - secondo Eurostat - è stato provocato dalla chiusura delle frontiere della Spagna, che ha provocato un calo del numero di rifiuti di ingresso per cittadini marocchini da 484.800 nel 2019 a 500 nel 2020.

Meno migranti espulsi e espulsioni nell'Ue nel 2020 - Nel 2020 396.400 cittadini non-Ue hanno ricevuto l'ordine di lasciare il territorio di uno stato membro, in netto calo rispetto ai 491.195 del 2019, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Tra gli stati membri è la Francia ad aver emesso più decreti di espulsione con 108-400, seguita da Spagna (50.300), Grecia (38.500), Germania (36.300), Croazia (23.100) e Italia (22.800). Solo Spagna e Croazia hanno registrato un aumento consistente del numero di ordini di lasciare il territorio nel 2020. In termini di nazionalità, i cittadini che hanno ricevuto l'ordine di lasciare il territorio provengono da Algeria (34.000), Marocco (33.600), Albania (23.200), Ucraina (21.500), Pakistan (19.100) e Afghanistan (18.400). In termini di espulsioni effettive, solo 70.200 cittadini non-Ue sono stati rimpatriati nel 2020 rispetto a 142.300 nel 2019. In Italia i rimpatri effettivi sono stati appena 2.800 contro i 12.300 della Germania, 8.700 dei Paesi Bassi, 7.000 della Grecia, 6.900 della Francia, 4.900 della Svezia, 4.900 della Spagna e 4.600 dell'Austria.


La Bce lancia la fase pilota dell'euro digitale - Il Consiglio dei governatori della Banca centrale europea ieri ha deciso di lanciare la fase di indagine del progetto di euro digitale. L'obiettivo nei prossimi 24 mesi sarà di affrontare questioni chiave su come disegnare e distribuire l'euro digitale, in modo da contribuire a prevenire attività illecite e evitare impatti negativi sulla stabilità finanziaria e la politica monetaria. L'emissione di un euro digitale non è garantira e, in ogni caso, farà da complemento al contante, senza sostituirlo. "L'euro digitale può essere la più importante innovazione nel mercato monetario dall'invenzione della banconota", ci ha detto una fonte europea. Ma non tutti i governi sono entusiasti. Germania e Francia hanno pubblicato un comunicato congiunto per applaudire alla fase pilota, salvo aggiungere che "il processo per concordare le caratteristiche che devono essere rispettate da un euro digitale necessità del coinvolgimento degli stati membri. Se un euro digitale dovesse essere lanciato, un forte sostegno politico da parte dei governi sarà essenziale".


Un giovane italiano su tre è NEET - Quasi un giovane italiano su tre non ha né cerca occupazione e non frequenta una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat sui NEET nell'Unione europea nel 2020. L'Italia è il peggior paese per i giovani adulti di età compresa tra i 20 e i 34 anni che rientrano nella categoria NEET (Neither in Employment nor Education and Training). La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto negativo sull'Ue, dove Eurostat ha registrato il 17,6 per cento di giovani NEET nel 2020, l'1,2 per cento in più rispetto al 2019. Il dato per l'Italia è del 29,4 per cento contro il 27,8 per cento dell'anno precedente. Il tasso di NEET più basso è stato registrato nei Paesi Bassi (8,2 per cento), in Svezia (8,8 per cento) e in Lussemburgo (9,6 per cento). Tra i grandi paesi la Germania registra un tasso di NEET del 11,1 per cento, la Francia del 18,3 per cento e la Spagna del 22,3 per cento. Dopo l'Italia è la Grecia ad avere il tasso di NEET più alto con il 25,9 per cento. Anche in termini di genere, con il 24 per cento di NEET per gli uomini e il 35 per cento per le donne, l'Italia fa peggio degli altri 27 stati membri. La media dell'Ue è di un tasso di NEET del 13,8 per cento per gli uomini e del 21,5 per cento per le donne.

La produzione industriale perde l'1 per cento a maggio - A maggio la produzione industriale ha perso l'1,0 per cento nella zona euro e lo 0,9 per cento nell'Ue rispetto ad aprile, secondo le stime pubblicate ieri da Eurostat. In Italia il calo è stato dell'1,5 per cento. Rispetto a maggio 2020, quando la produzione industriale era sprofondata ai minimi a causa dei lockdown, l'incremento è stato del 20,5 per cento nell'area euro e del 21,2 per cento nell'Ue.

Il Tribunale approva la registrazione del rossetto Guerlain - Il Tribunale dell'Ue ha annullato la decisione dell'Ufficio per la proprietà intellettuale EUIPO di rigettare la richiesta di Guerlain di registrare il marchio tridimensionale della forma del suo rossetto Rouge G. Secondo i giudici di Lussemburgo, il marchio dispone di un carattere distintivo perché diverge in modo significativo dalla norma e dalle abitudini del settore dei rossetti. Il Tribunale ha constatato che la forma del rossetto Rouge G di Guerlain ricorda quella di uno scafo di una nave diversa dalle forme tradizionali cilindriche e parallelepipede dei rossetti. Inoltre il fatto che il rossetto di Guerlain non possa essere posizionato in modo verticale rafforza l'aspetto originale della sua forma. Secondo il Tribunale, il pubblico sarà sorpreso da questa forma facile da memorizzare e la percepirà come significativamente diversa da quelle di altri rossetti, tanto da poter indicare l'origine del prodotto.

Il Tribunale boccia Nike e Converse sui Tax ruling nei Paesi Bassi - Il Tribunale dell'Ue ha rigettato il ricorso presentato da Nike e Converse contro la decisione della Commissione nel 2019 di avviare un procedimento di indagine formale Antitrust sui tax ruling adottati dall'amministrazione finanziaria olandese. Secondo i giudici di Lussemburgo, "oltre ad aver rispettato le norme procedurali, la Commissione ha adempiuto al suo obbligo di motivazione e non è incorsa in errori manifesti di valutazione.

Il Tribunale boccia un ricorso di Ryanair - Il Tribunale dell'Ue ha bocciato un ricorso di Ryanair contro gli aiuti concessi dall'Austria ad Austrian Airlines per compensare i danni derivanti dall'annullamento o dalla riprogrammazione dei voli a causa del Covid-19, confermando la valutazione della Commissione secondo cui la misura è compatibile con le regole sulla concorrenza. Secondo i giudici di Lussemburgo, l'aiuto  non costituisce una sovracompensazione, perché è stato dedotto dalle sovvenzioni concesse nell'ambito Covid-19 dalla Germania al gruppo Lufthansa, di cui l’Austrian Airlines fa parte.

EuroNomine - Il collegio dei commissari ha nominato l'italiano Fabrizio Donatella direttore alla Direzione Generale Affari marittimi e pesca (MARE). Donatella sarà responsabile della politica per la pesca nell'Atlantico, nel Mare del Nord, nel Baltico e nelle regioni ultraperiferiche.

 


Accade oggi in Europa

-Consiglio: riunione informale dei ministri dell'Interno

-Commissione: conferenza stampa dei commissari Timmermans e Gentiloni sul Meccanismo di aggiustamento carbonio alla frontiera e la tassazione dell'energia

-Commissione: conferenza stampa dei commissari Timmermans e Valean su rendere più verdi i trasporti

-Parlamento europeo: conferenza stampa sul rapporto del Gruppo di lavoro di scrutinio di Frontex

-Parlamento europeo: il presidente Sassoli incontra il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, e la rappresentante speciale dell'Ue per il Sahel, Emanuela Del Re

-Commissione: il commissario Gentiloni partecipa all'evento "Dal Patto di stabilità al patto di sostenibilità" organizzato dalla Fondazione Merloni e al Women 20 summit

-Corte di giustizia: sentenza sul velo islamico sul luogo di lavoro in Germania; sentenza sul gasdotto OPAL; sentenza sull'Indipendenza della Sezione disciplinare della Corte suprema polacca; sentenza sulle prestazioni sociali ai cittadini Ue residenti di lunga durata nel Regno Unito; sentenza sul calcolo dei contributi ex ante al Fondo di risoluzione unico delle banche

-Eurostat: dati sulla produzione di beni industriali nel 2020; sondaggio sulla forza lavoro nel primo trimestre

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