Europa Ore 7

La Digital tax dell'Ue non sarà più contro i Gafa

Ursula von der Leyen e l'allarme esitazione sui vaccini. La Catalogna ha reintrodotto restrizioni a causa della variante Delta e il Regno Unito ha fatto la scelta opposta. Nessun incidente diplomatico con Jansa al Parlamento europeo. La Commissione lancia la finanza sostenibile e l'Ue minaccia nuove sanzioni contro il regime bielorusso

David Carretta

Gli Stati Uniti hanno aumentato la pressione sui partner europei per abbandonare la Digital tax, che sarà declassata e che i tecnici dell'esecutivo comunitario hanno rinominato Digital levy. L'intesa sulla tassazione delle multinazionali dovrebbe essere confermata alla riunione dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G20 a Venezia questa settimana; l'attenzione si sta spostando su come aiutare i paesi in via di sviluppo nella ripresa economica e nella transizione climatica

Il progetto di Digital tax dell'Unione europea, che la Commissione dovrebbe presentare il 20 luglio, sarà declassato per non interferire con l'accordo sulla tassazione internazionale raggiunto tra 130 paesi all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ed evitare di mettere in difficoltà l'amministrazione di Joe Biden nel momento in cui dovrà far approvare l'intesa al Congresso. Gli Stati Uniti hanno aumentato la pressione sui partner europei per abbandonare la Digital tax. Il segretario al Tesoro, Janet Yellen, lunedì parteciperà alla riunione dell'Eurogruppo, ribadendo la richiesta di accantonare o rinviare il progetto. Martedì Yellen incontrerà la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, che ha la responsabilità del dossier. La data di presentazione della proposta è già stata spostata di una settimana, dal 13 al 20 luglio. Nel frattempo i tecnici dell'esecutivo comunitario stanno annacquando il testo della Digital tax, che si chiamerà Digital levy, cioè prelievo digitale. “La natura del Digital levy sarà abbastanza diverso rispetto alla precedente proposta”, ha annunciato ieri il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.

La Commissione sta “lavorando con i partner internazionali per assicurarci che la messa in opera del Digital levy non interferisca con il processo all'Ocse”, ha spiegato Dombrovskis. Anche la Francia è pronta a rinunciare alla sua battaglia contro i Gafa, i giganti del digitale Google, Amazon, Facebook e Apple. “Il Digital levy non ha niente a che vedere con la tassazione dei giganti del digitale”, ci ha spiegato il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, in un incontro con altri giornalisti. “Si tratta di riflettere alla tassazione di tutte le attività digitali, compresa quella di imprese di dimensioni medie. Sono cose che non hanno nulla a che vedere con i Gafa”. L'obiettivo dell'incontro con Yellen all'Eurogruppo è di “rassicurarla” sul fatto che l'Ue terrà conto “delle preoccupazioni americane. Siamo perfettamente coscienti che c'è una posta in gioco politica per l'amministrazione americana. Deve far passare l'accordo sulla tassazione internazionale al Senato”, ha detto Le Maire: “Il Digital levy si iscrive nell'iniziativa europea delle risorse proprie” e “non c'è niente di diretto contro gli americani”. In altre parole a pagare il prelievo digitale dell'Ue saranno soprattutto le imprese del settore in Europa. La Francia ha annunciato un altro gesto in direzione di Washington. Le Maire ha promesso di cancellare la Digital tax nazionale non appena “entrerà in vigore” l'accordo sulla tassazione internazionale dell'Ocse.

L'intesa sulla tassazione delle multinazionali dovrebbe essere confermata alla riunione dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G20 a Venezia questa settimana. Dopo l'accordo tra 130 paesi all'Ocse, il via libera dovrebbe essere assicurato. “Il G20 è il 90 per cento delle entrate fiscali mondiali. Abbiamo la responsabilità di istituire una tassazione internazionale giusta ed efficace”, ha spiegato Le Maire. L'attenzione del resto si sta spostando su altri due dossier: come aiutare i paesi in via di sviluppo nella ripresa economica e nella transizione climatica. “Il G20 è l'80 per cento del Pil mondiale. La prima responsabilità è di evitare la grande divergenza in uscita di crisi tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo”, ha detto Le Maire. L'idea è di riciclare una parte della nuova emissione da 650 miliardi di dollari di diritti speciali di prelievo da parte del Fondo monetario internazionale per farne arrivare 100 miliardi ai paesi poveri. Su questo la chiave sarà la Cina, che finora si è opposta al progetto fortemente sostenuto dall'Italia. “La seconda posta in gioco è il clima. Il G20 è l'80 per cento delle emissioni di CO2”, ha ricordato Le Maire. L'idea è di spingere gli altri membri del G20 ad adottare il modello europeo, che fissa un prezzo alto per il CO2. Anche in questo caso, la chiave sarà la Cina.

Per l'accordo dell'Ocse sulla tassazione internazionale il problema più che al G20 è interno all'Ue. Tre stati membri hanno ribadito la loro contrarietà in un settore in cui è richiesta l'unanimità dei 27: Irlanda, Ungheria ed Estonia non hanno aderito. Il Financial Times spiega tutti i dettagli dell'opposizione dei tre paesi per ragioni economiche e giuridiche. Le Maire si è detto convinto di poter superare le loro obiezioni con un'opera di convincimento. “Noto che questi paesi sono meno numerosi rispetto a qualche giorno fa, grazie al lavoro di persuasione che abbiamo fatto”, ha spiegato il ministro francese, ricordando che anche la Polonia faceva parte del gruppo degli scettici. “La resistenza di questi stati è variabile da uno stato all'altro. L'Irlanda ha avuto una reazione aperta e in ogni caso misurata. Non son sicuro che i tre siano uniti”, ma mi dispiacerebbe se l'Ue che ha promosso questo progetto da anni non fosse unita su questa scelta di giustizia ed efficacia fiscale”, ha detto Le Maire.


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 7 luglio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


Von der Leyen lancia l'allarme esitazione sui vaccini - La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ieri ha lanciato l'allarme esitazione sui vaccini, nel momento in cui la variante Delta si sta diffondendo in diversi paesi dell'Ue, spingendo alcuni governi a reintrodurre restrizioni. “Abbiamo fatto notevoli progressi per quanto riguarda la vaccinazione. Quindi sono fiduciosa che raggiungeremo il nostro obiettivo di avere dosi sufficienti per vaccinare il 70 per cento della popolazione adulta nell'Unione europea nel corso del mese di luglio”, ha detto von der Leyen davanti al Parlamento europeo. Ma non è il momento di “rilassarci. Prima di tutto perché la variante Delta si sta diffondendo e questo è preoccupante. E se guardo ai dati che abbiamo, vediamo che sempre più dosi di vaccino rimangono inutilizzate”, ha spiegato von der Leyen. Questo “in parte è sicuramente anche legato all'esitazione vaccinale, ma anche a questioni organizzative”. Secondo la presidente della Commissione, occorre “moltiplicare gli sforzi per convincere i nostri cittadini a vaccinarsi” e raggiungere la parte parte “più scettica della popolazione”. Per von der Leyen, “vaccinarsi vuol dire proteggersi, ma vuol dire anche essere liberi”.

La Catalogna richiude un po', BoJo riapre tutto - In Spagna la Catalogna ha deciso di reintrodurre alcune restrizioni sanitarie per l'aumento esponenziale dei casi dovuto alla variante Delta: i locali al chiuso dovranno chiudere nel fine settimana. Nel Regno Unito il governo di Boris Johnson ha fatto la scelta opposta, levando le ultime restrizioni il 19 di luglio malgrado contagi record tornati ai livelli del mese di gennaio. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega l'azzardo inglese basato sul calcolo del rischio tra ferie estive, caldo, vaccini e picco delle infezioni. I dati attuali sono allarmanti, ma il sistema sanitario non è sovraccarico. La domanda è quanti morti sono troppi per il governo di BoJo. Nel frattempo la Germania ha riaperto i suoi confini a chi arriva dal Portogallo, dopo aver imposto un divieto totale di viaggi. Lunedì l'Istituto Robert Koch ha classificato il Portogallo (come Regno Unito, India, Nepal e Russia) come "area a alta incidenza" invece che come "area di variante preoccupante". Questo significa che i cittadini portoghesi (e degli altri paesi) possono viaggiare di nuovo in Germania. Chi è completamente vaccinato potrà anche evitare la quarantena.

Sorpresa: niente incidenti con Jansa al Parlamento europeo - Contrariamente alle aspettative, la presentazione delle priorità della presidenza slovena del Consiglio dell'Ue da parte del premier Janez Jansa non è stata segnata da polemiche o incidenti diplomatici. Jansa ha tenuto un basso profilo assicurando che lo stato di diritto sarà una priorità del prossimo semestre. Ha anche assicurato che nominerà il procuratore delegato sloveno per la Procura europea “entro l'autunno”. Jansa ha resistito alla tentazione di rispondere ad alcune critiche e poche provocazioni da parte degli eurodeputati. "Ci auguriamo che nei prossimi sei mesi vedremo la transizione dal gestire la crisi e le sue conseguenze al concentrarci sulle priorità strategiche", ha detto Jansa.

Jansa non ha letto la Carta delle destre, ma annuncia cambiamenti nel 2024 - Il primo ministro sloveno, Janez Jansa, ieri ha detto di non aver ancora letto la Carta dei valori a cui hanno aderito quindici partiti delle destre nazionaliste, populiste e illiberali. Durante una conferenza stampa a Strasburgo, Jansa ha anche escluso che il suo Partito democratico sloveno (SDS) possa andarsene nell'immediato dal Ppe per inseguire il Fidesz di Viktor Orbán. “Attualmente non stiamo affrontando le questioni politiche, le appartenenze ai partiti o ai gruppi politici. Siamo membri del Ppe”, ha detto Jansa. Ma in un futuro più lontano tutto potrebbe cambiare. “L'arena politica (europea) sta cambiando” e “la prossima legislatura del Parlamento europeo sarà diversa”, ha detto Jansa. Il primo ministro sloveno ha anche difeso la legittimità delle posizioni dei partiti delle destre nazionaliste. “Penso che tutti i partiti politici dentro il Parlamento europeo sono legittimi e rappresentano i cittadini” anche se “ci sono grandi differenze di opinioni”, ha detto Jansa: “Nel quadro della Conferenza sul futuro dell'Europa dobbiamo dare spazio a chi ha opinioni diverse e alla fine troveremo una sintesi comune per passi avanti comuni. Se iniziamo a escluderli dall'inizio, questo non porterà a buoni risultati”.

Il Ppe potrebbe recuperare i reduci moderati dell'Ecr - Se nascerà un gruppo unico delle destre nazionaliste, il Partito popolare europeo potrebbe aprire le porte alle delegazioni dei Conservatori e riformatori europei che rifiutano di allearsi con Matteo Salvini e Marine Le Pen. I vertici del Ppe hanno guardato con molto interesse al fatto che non tutti i partiti nazionali dell'Ecr hanno firmato la “Carta dei valori” promossa da Viktor Orbán, Matteo Salvini, Marine Le Pen e Mateusz Morawiecki. Nove delegazioni su quindici dell'Ecr hanno pubblicato un comunicato congiunto per dire che restano fedeli alla dichiarazione di Praga che è alla base del loro gruppo. I nove sono il Partito democratico civico della Repubblica ceca, i Democratici svedesi, i belgi della N-VA, i lettoni di Alleanza nazionale, il Partito politico riformato olandese, gli slovacchi di Libertà e Solidarietà, i rumeni del Partito dei contadini, i tedeschi dei Liberali conservatori e riformatori, e i croati di HRAST. Una soluzione potrebbe essere creare un sottogruppo associato al Ppe, come la componente dei “Democratici europei” fino al 2009, quando i Tory di David Cameron decisero di abbandonare i popolari per formare l'Ecr.

Due deputate ex-leghiste approdano al Ppe - Luisa Regimenti e Luisa Vuolo sono sul punto di iscriversi al gruppo del Partito popolare europeo, dopo aver lasciato il gruppo Identità e democrazia e la Lega di Matteo Salvini. La condizione posta dal Ppe è firmare la dichiarazione del gruppo e rinnegare le posizioni dell'estrema destra. L'annuncio ufficiale del passaggio di Regimenti e Vuolo al Ppe (attualmente siedono tra i non-iscritti) dovrebbe avvenire rapidamente. Il voto del gruppo è previsto per questa sera. La campagna acquisti di Antonio Tajani sta dando frutti. Dall'inizio della legislatura altri due europarlamentari italiani sono migrati nel Ppe: Andrea Caroppo eletto con la Lega e Isabella Adinolfi eletta con il Movimento 5 stelle.

Tusk potrebbe restare (ma non resterà) presidente del Ppe - Donald Tusk aveva informato i vertici e i capi di stato e di governo del Partito popolare europeo della sua intenzione di tornare alla politica in Polonia già due settimane fa, prima a una riunione dell'ufficio di presidenza del Ppe e poi alla riunione pre vertice del 24 giugno. Secondo quanto ci è stato riferito, almeno in teoria, Tusk potrebbe restare presidente del Ppe anche se è tornato a guidare Piattaforma civica in Polonia. Le regole lo consentono e c'è un precedente di peso: quello del belga Wilfried Martens, che aveva al contempo la presidenza del Ppe e la leadership dei cristiano-democratici fiamminghi in Belgio. Ma Tusk ha anche spiegato di voler concentrarsi al 100 per cento sulla Polonia e di voler evitare polemiche perché trascorre una parte del suo tempo nell'Ue. La decisione di lasciare la presidenza del Ppe e le procedure per la successione dovrebbero essere annunciate dopo l'estate in settembre.

La Commissione lancia la finanza sostenibile - La Commissione ieri ha presentato la sua nuova strategia per la finanza sostenibile, che dovrebbe contribuire ad aumentare gli investimenti per la transizione climatica nell'Ue. “In questo decennio, stimiamo che l'Europa abbia bisogno di circa 350 miliardi di euro di investimenti annuali aggiuntivi per realizzare i suoi obiettivi di emissioni per il 2030 solo nei sistemi di energia”, ha spiegato il vicepresidente Valdis Dombrovskis. Inoltre servono altri 130 miliardi all'anno per “altri obiettivi ambientali. Sappiamo da tempo che il denaro pubblico non sarà sufficiente. E dobbiamo affidarci al settore privato”.  La strategia della Commissione prevede sei linee di intervento. Per incentivare il finanziamento degli investimenti sostenibili, la Commissione ha proposto anche un regolamento su una norma volontaria europea per le obbligazioni verdi (EUGBS, European Green Bond Standard), che introdurrà uno standard rigoroso a cui tutti gli emittenti (privati e sovrani) potranno aderire volontariamente.

Oggi Gentiloni rivede al rialzo le previsioni economiche - Paolo Gentiloni oggi sarà in sala stampa per presentare le previsioni economiche estive della Commissione. Secondo le indiscrezioni che abbiamo raccolto, le stime di crescita del Pil saranno riviste al rialzo rispetto alle previsioni di primavera presentate in maggio. L'Ue dovrebbe crescere del 4,8 per cento quest'anno e del 4,5 per cento il prossimo, contro il 4,2 per cento nel 2021 e il 4,4 per cento nel 2022 delle precedenti stime.

Il commercio al dettaglio è ripartito in maggio - A maggio il volume del commercio al dettaglio è aumentato del 4,6 per cento sia nell'area euro sia nell'Ue rispetto ad aprile, secondo le stime pubblicate ieri da Eurostat. Rispetto al maggio 2020, l'aumento del volume del commercio al dettaglio è stato del 9 per cento per l'area euro e del 9,2 per cento per l'Ue. Tra gli stati membri l'aumento mensile più consistente è stato registrato in Francia (+9,9 per cento), Paesi Bassi (+,93) e Estonia (+8,1). A livello settoriale gli incrementi mensili più significativi sono stati per i prodotti non alimentari (+8,5 per cento) e i carburanti per i trasporti (+6,8 per cento), mentre il volume per alimentari, bevande e tabacco ha subìto un calo (-0,3).

Nuove sanzioni contro la Bielorussia dopo la condanna di Babaryka? - "L'Unione europea chiede il rilascio immediato e senza condizioni di Babaryka così come di tutti i prigionieri politici, i giornalisti arrestati e le persone che sono dietro le sbarre per aver esercitato i loro diritti fondamentali". Lo ha detto ieri il portavoce del Servizio europeo di azione esterna, guidato da Josep Borrell, dopo la condanna dell'ex candidato alle presidenziali in Bielorussia Viktar Babaryka a 14 anni di carcere. In un editoriale il Foglio spiega che Babaryka è l'oppositore che ossessiona di più il dittatore bielorusso, Alexander Lukashenka. L'Ue minaccia nuove sanzioni contro il regime. "L'Ue ha progressivamente imposto misure restrittive all'intimidazione continua e alla violenta repressione di manifestanti pacifici, membri dell'opposizione e giornalisti. In linea con il suo approccio graduale, l'Ue è pronta a considerare ulteriori misure", ha detto il portavoce del Servizio europeo di azione esterna.

EuroNomine - Il collegio dei commissari ieri ha nominato la portoghese Sofia Moreira de Sousa nuovo capo della rappresentanza della Commissione a Lisbona. Moreira de Sousa, che attualmente è ambasciatore dell'Ue a Capo Verde, assumerà l'incarico il primo settembre prossimo.


Accade oggi in Europa

-Commissione: conferenza stampa del commissario Gentiloni sulle previsioni economiche d'estate

-Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sul Consiglio europeo del 24 e 25 giugno, lo stato di diritto in Polonia e Ungheria, la legge anti-Lgbt in Ungheria, il programma di lavoro della Commissione per il 2022, il Certificato Covid dell'Ue)

-Parlamento europeo: conferenza stampa sul rafforzamento del mandato dell'Ema

-Commissione: visita del commissario Várhelyi in Georgia

-Consiglio: riunione del Coreper

-Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla registrazione di un marchio sonoro (apertura della lattina di una bevanda)

-Comitato economico e sociale: sessione plenaria

-Eurostat: dati sulla spesa per la protezione ambientale nel triennio 2018-20; dati sull'istruzione dei migranti nel 2020

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