Europa Ore 7

Giornata decisiva per il certificato vaccinale

Il principale oggetto del contendere riguarda il potere degli stati membri su test e quarantene. Alcuni governi, tra cui la Germania, vogliono tenersi le mani libere di mantenere le restrizioni per chi entra nel loro territorio

David Carretta

I negoziati del trilogo inizieranno nel primo pomeriggio. Il piano B della Raccomandazione è stato già discussa nei corridoi del Consiglio. Non piace ai paesi del sud, ma a pesare è soprattutto la Germania. Oggi si vedranno per una riunione informale in teleconferenza dei ministri della Sanità. Una fonte ben informata ci ha spiegato quale potrebbe essere un compromesso che permetta al Parlamento europeo di salvare la faccia con una vittoria simbolica, lasciando al contempo i governi liberi di fare quello che vogliono

Un accordo sul Certificato verde digitale, che dovrebbe facilitare il ripristino della libera circolazione delle persone vaccinate nell'Unione europea, non è scontato dopo che i principali gruppi al Parlamento europeo hanno alzato la posta nei negoziati con i governi sul regolamento che deve essere adottato entro giugno. Oggi è il giorno del “trilogo” decisivo. Il trilogo è la riunione informale tra la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue (il Portogallo), la Commissione e i rappresentanti del Parlamento europeo. E' il luogo dove si fanno i compromessi politici, che devono poi essere formalmente confermati dai due co-legislatori (il Consiglio e il Parlamento). Lunedì e martedì c'è un Consiglio europeo e nella bozza di conclusioni (tra parentesi) i capi di stato e di governo sono pronti a “salutare positivamente l'accordo raggiunto sul Certificato verde digitale”. Ma una lettera dei presidenti dei principali gruppi politici del Parlamento europeo rischia di far saltare tutto. Il piano B dei governi c'è già: adottare una semplice Raccomandazione che non ha valore vincolante, ma che permetterebbe di far partire il Certificato come previsto a luglio, lasciando liberi gli stati membri di imporre obblighi di test e quarantene anche alle persone vaccinate.

Il principale oggetto del contendere riguarda il potere degli stati membri su test e quarantene. Alcuni governi, tra cui la Germania, vogliono tenersi le mani libere di mantenere le restrizioni per chi entra nel loro territorio, anche se in possesso del Certificato verde digitale che attesta la vaccinazione, i test negativi e l'avvenuta guarigione dal Covid-19. Nella lettera inviata da Manfred Weber (presidente del Ppe), Iratxe Garcia Perez (S&D), Dacian Ciolos (Renew) e Philippe Lamberts (Verdi), il Parlamento dice il contrario: “Abbiamo bisogno di restaurare il diritto fondamentale dei nostri cittadini alla libertà di movimento, evitare discriminazioni e fornire un'alternativa a chi non è vaccinato. Qualsiasi obbligo di quarantena o altra restrizioni al diritto alla libertà di movimento è di conseguenza inaccettabile per i nostri gruppi”.

Nella lettera si parla di “ultima opportunità” per trovare “una soluzione funzionante prima dell'inizio della stagione estiva”. Il Parlamento europeo chiede anche di destinare un “ammontare sostanziale di denaro” del bilancio comunitario (attraverso lo Strumento di sostegno di emergenza) “per assicurare test accessibili, rapidi e gratuiti”. Nella lettera c'è anche un passaggio sull'ipotesi che il regolamento del Certificato verde digitale si trasformi in semplice Raccomandazione: “Crediamo con forza che il Certificato possa funzionare solo con un solido quadro giuridico creato attraverso il normale processo democratico”.

I negoziati del trilogo inizieranno nel primo pomeriggio. Il piano B della Raccomandazione è stato già discussa nei corridoi del Consiglio. Non piace ai paesi del sud, ma a pesare è soprattutto la Germania. Oggi si vedranno per una riunione informale in teleconferenza dei ministri della Sanità. Una fonte ben informata ci ha spiegato quale potrebbe essere un compromesso che permetta al Parlamento europeo di salvare la faccia con una vittoria simbolica, lasciando al contempo i governi liberi di fare quello che vogliono. E' una soluzione stile Schengen: le regole sulla libera circolazione consentono di introdurre controlli alle frontiere notificando la decisione alla Commissione, che poi verifica a posteriori se è giustificata. “Una possibile soluzione è integrare nel regolamento il chiaro principio che se si ha il certificato si può circolare senza restrizioni, ma permettere agli stati membri che si trovano in una situazione pandemica eccezionale di andare alla Commissione e chiedere di applicare un'eccezione”, ci ha detto la fonte. L'importante per il Parlamento è che non ci sia una regola generale che dica che gli stati membri possono fare quello che vogliono. Appuntamento domani qui per conoscere i risultati del trilogo.

Nel frattempo, nel Coreper di ieri, gli ambasciatori dei 27 si sono messi d'accordo per permettere l'ingresso dei viaggiatori dai paesi extra-Ue con una situazione epidemiologica rassicurante o che sono stati vaccinati. Anche questo provvedimento - una Raccomandazione del Consiglio dell'Ue non vincolante - ha come obiettivo di salvare la stagione turistica. Il via libera, che sarà formalizzato oggi, "contribuirà a riprendere progressivamente i viaggi internazionali", ha detto un portavoce della Commissione. La Raccomandazione permette l'ingresso dai paesi terzi delle persone che sono state completamente vaccinate con un vaccino approvato dall'Ema 14 giorni prima dell'arrivo. I singoli Stati membri saranno liberi di accettare anche un vaccino sulla lista per l'uso di emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità.

La Raccomandazione alza anche le soglie di contagi giornalieri (75 notifiche giornaliere in 14 giorni ogni 100 mila abitanti) per considerare un paese terzo come sicuro. Questo dovrebbe consentire di riaprire completamente i viaggi con Stati Uniti e Regno Unito. Ma è previsto anche un freno di emergenza quando la situazione epidemiologica di un paese o regione peggiora rapidamente" o in caso di "una variante di preoccupazione o di interesse". In quel caso, gli stati membri saranno liberi di imporre subito restrizioni temporanee ai viaggi da paesi extra-Ue.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 20 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

La bozza del Consiglio europeo sul Covid-19 - Le bozze cambiano in continuazione e quella del prossimo Consiglio europeo deve ancora affrontare una riunione degli ambasciatori al Coreper domani. Quella che ci siamo procurati è datata 17 maggio ed è particolarmente scarna. Sul Covid-19 c'è una menzione delle vaccinazioni che stanno accelerando, cosa che "permetterà una graduale riapertura delle nostre società. Ma dobbiamo rimanere attenti per l'emergere e la diffusione di varianti", dice il documento. C'è un paragrafo sulla "risposta globale" per contenere l'impatto della pandemia. "L'Ue è il più grande esportatore di vaccini contro il Covid-19 al mondo e continuerà i suoi sforzi per aumentare le capacità di produzione globali del vaccino". I leader si impegneranno a "assicurare un accesso globale equo" e a sostenere "il ruolo leader di Covax" a questo fine. "L'Ue e gli stati membri sono impegnati a rafforzare la condivisione dei vaccini per sostenere paesi terzi", dice la bozza.

L'Ue sceglie la licenza obbligatoria contro il waiver sui brevetti - Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ieri ha annunciato al Parlamento europeo una proposta all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) per sostenere l'ipotesi di licenze obbligatorie per i vaccini contro il Covid-19. “La pandemia è una circostanza di emergenza e di conseguenza l'obbligo di negoziare con i detentori (del brevetto) può essere sospeso”, ha detto Dombrovskis. L'Ue gioca la carta della licenza obbligatoria contro il “waiver” sostenuto dall'Amministrazione Biden: la sospensione della protezione della proprietà intellettuale. Come spieghiamo sul Foglio, licenze obbligatorie e waiver sono due strumenti molto diversi. Soprattutto, la priorità della proposta dell'Ue alla Wto sarà di sbloccare l'export e aumentare la produzione.

Il Parlamento diviso sulla sospensione dei brevetti - In un dibattito in plenaria ieri il Parlamento europeo si è diviso sulla sospensione dei diritti sui brevetti per i vaccini contro il Covid-19. I gruppi dei Socialisti&Democratici, dei Verdi e della Sinistra unitaria si sono schierati per il “waiver” con la sospensione della difesa della proprietà intellettuale come elemento essenziale per sostenere le campagne vaccinali nei paesi a basso e medio reddito. Ma i gruppi del Partito popolare europeo e di Renew Europe si sono detti decisamente contrari perché la sospensione dei brevetti non accelererebbe la fornitura di vaccini, ma danneggerebbe il sistema di finanziamento della ricerca scientifica. Quasi tutti, invece, hanno criticato gli Stati Uniti e il Regno Unito per il blocco dell'export nel momento in cui i paesi più poveri non hanno ancora accesso ai vaccini.

Gli ultimi dati sull'export di vaccini dall'Ue - La Commissione ieri ha presentato al Coreper gli ultimi dati sulle esportazioni di dosi dall'Ue. Noi ci siamo procurati le cifre aggiornate. Dal 31 gennaio al 17 maggio sono state approvate 992 richieste di esportazioni (una sola è stata rigettata) per un totale di 210 milioni di dosi verso 45 paesi, senza contare Covax e l'export prima del 30 gennaio. In cima alla classifica dei beneficiari c'è il Giappone (90,4 milioni), seguito da Regno Unito (20,9), Canda (18), Svizzera (11,5), Arabia Saudita (9,2), Messico (8,8), Turchia (5,4) Singapore (4,2), Corea del sud (3,8) e Colombia (3,5).

La bozza del Consiglio europeo sul clima - Nella bozza del Consiglio europeo, i capi di stato e di governo si impegnano a "riaffermare le conclusioni del 10 e 11 dicembre 2020" (la neutralità climatica e gli obiettivi per il 2030) e salutano l'accordo sulla Legge climatica. Ma ci sono ulteriori linee guida sugli obiettivi nazionali, la distribuzione degli sforzi tra stati membri e la necessità di misure settoriali per realizzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Il Consiglio europeo chiederà anche alla Commissione di esaminare "l'impatto ambientale, economico e sociale a livello di ciascun stato membro" della transizione climatica.

L'Italia porta i migranti al Consiglio europeo - L'ambasciatore italiano, Pietro Benassi, ieri ha chiesto durante il Coreper che il tema dei migranti sia discusso dai capi di stato e di governo durante il Consiglio europeo. Non è ancora chiaro se ci sarà un vero punto all'ordine del giorno, oppure se sarà affrontato tra i "vari ed eventuali". Una fonte del Consiglio europeo ci ha spiegato che la crisi a Ceuta ha dato una ragione in più per discuterne. Ma dovrebbe essere un "breve punto della situazione" su quanto accade in Italia e in Spagna, senza aprire un dibattito che è profondamente divisivo. Sul Foglio Luca Gambardella spiega il problema dei ricatti sui migranti a Ceuta e altrove, nel momento in cui il ministro Lamorgese e il commissario Johansson vanno in Tunisia per velocizzare i rimpatri, mentre si lavora a un sistema di ricollocamento di emergenza in vista dell'estate.

Sassoli incontra le ong e vuole una missione di salvataggio Ue - Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ieri ha incontrato le ong impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso al largo della Libia: Mediterranea, Sea watch, Resq, Sea Eye, Mds, Emergency, Open Arms, Alarm Phone e Sos Mediterranee. "Ho ascoltato la voce delle ong impegnate ogni giorno nel Mediterraneo. La vita umana prima di tutto", ha scritto Sassoli su Twitter: "L'Europa prepari una grande iniziativa di salvataggio in mare e una politica di accoglienza comune degna della sua storia".

La bozza del Consiglio europeo sulla Russia - Più volte rinviata, la discussione strategica sui rapporti con la Russia si terrà al Consiglio europeo di lunedì e martedì. Nella bozza di conclusioni, i leader condannano "le attività illegali e provocatorie russe negli stati membri e oltre, recenti e recentemente scoperte. L'Ue resterà unita di fronte a questi atti". Ma la politica dell'Ue verso la Russia non cambia: il Consiglio europeo riaffermerà il suo impegno sui cinque principi fissati nel 2016. I leader si limiteranno a chiedere all'Alto rappresentante e alla Commissione di "presentare un rapporto sulle relazioni Ue-Russia, in linea con questi principi, in vista del suo incontro del giugno 2021".

Biden libera la Germania dalle sanzioni su Nord Stream 2 - Il presidente americano, Joe Biden, ha deciso di non applicare sanzioni contro le imprese europee impegnate nel completamento del gasdotto Nord Stream 2. In un editoriale il Foglio spiega che si tratta di un passo distensivo nella ricostruzione dei rapporti transatlantici, malgrado la contrarietà dell'Amministrazione Biden al progetto. "Lo riteniamo un passo costruttivo che saremo felici di discutere ulteriormente con i nostri partner a Washington”, ha detto il ministro tedesco degli Esteri, Heiko Maas.

Il Parlamento vuole congelare l'accordo sugli investimenti con la Cina - In una risoluzione che sarà adottata oggi, il Parlamento europeo chiederà di congelare l'approvazione dell'accordo degli investimenti con la Cina firmato a fine 2020, in particolare per le sanzioni adottate da Pechino contro deputati europei e degli  stati membri. Il Parlamento chiederà alla Cina di revocare le sanzioni per andare avanti con l'accordo e vuole che la Commissione lo consulti prima di avviare iniziative verso la firma del trattato.

Chi è Sebastian Kurz? - Oggi è giovedì e sul Foglio c'è la rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini si sono poste questa domanda: chi è Sebastian Kurz? Dalle alleanze spericolate al caos sui vaccini è un'indagine sul ragazzo prodigio (il Wunderkind dell'Austria e del Ppe) che oggi è diventato "adulto problematico". Buona lettura.

Rimbalzo dell'inflazione nell'area euro - Il tasso annuale di inflazione nell'area euro è passato dal 1,3 per cento di marzo al 1,6 per cento in aprile, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Nell'Ue l'inflazione è salita dal 1,7 al 2 per cento. A incidere maggiormente sui prezzi sono i settori dell'energia (+0,6 punti percentuali) e dei servizi (+0,37). Meno pressione, invece, da cibo, alcol e tabacco (+0,16) e prodotti industriali (+0,12).

Accade oggi in Europa

- Consiglio: riunione informale dei ministri della Sanità

- Consiglio: riunione dei ministri del Commercio

- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattito sull'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei rom)

- Commissione: il vicepresidente Timmermans partecipa alla riunione dei  ministri dell'Ambiente del G7

- Corte dei conti dell'Ue: rapporto sulle azioni dell'Ue sul riciclaggio di materiale elettronico

- Agenzia spaziale europea: conferenza stampa sul progetto di satelliti attorno alla luna

- Eurostat: dati sulla produzione nel settore delle costruzioni a marzo; indicatori sulla qualità della vita nel 2019; proiezioni sulla popolazione regionale nelle aree rurali per il 2050