Europa Ore 7

La bussola di Charles Michel per il summit di Porto

Abbiamo fatto una chiacchierata con il presidente del Consiglio europeo in vista del vertice in Portogallo sui diritti sociali. Ci ha anche rivelato alcuni dettagli interessanti per capire il funzionamento dell'Ue

Paola Peduzzi

"Il progetto europeo è eccezionale. Non ci sono paralleli nella storia o nel mondo. E' un processo passo passo e sono assolutamente consapevole che a volte è meglio non iniziare con un approccio giuridicamente vincolante per fare in modo che sia possibile per tutti gli stati membri di darsi il tempo necessario a fare progressi"

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, vuole che dal summit sociale di Porto esca una “bussola europea” che abbia come priorità “la dignità e il rispetto per ciascun essere umano”. I capi di stato e di governo dell'Ue si riuniranno domani in Portogallo per discutere del pilastro europeo dei diritti sociali. “Il Pil è una bussola utile, ma non è l'unica. La bussola europea deve essere il benessere dei nostri cittadini”, ci ha detto Michel in un'intervista al Foglio, insieme a altri giornali europei (El Pais, Le Soir, la Croix, Volkskrant e Publico). Dal reddito universale (“istituzionalmente questa responsabilità è nazionale”, ma è da “una scossa alla scatola degli attrezzi delle idee”) al paradosso dei gilet gialli (“la necessità di avviare il cambiamento di paradigma sul piano climatico e allo stesso tempo l'importanza di preservare il potere d'acquisto delle famiglie”), Michel ci ha raccontato la sua visione dell'Europa sociale. “Ci sono interrogativi molto legittimi su come dobbiamo riorganizzare la società, la solidarietà tra generazioni e cittadini, e come prendere in considerazione le nuove forme di lavoro”, ha detto il presidente del Consiglio europeo.

Nella parte di conversazione che non abbiamo pubblicato sul Foglio, Michel ci ha rivelato alcuni dettagli interessanti per capire il funzionamento dell'Ue. "Il progetto europeo è eccezionale. Non ci sono paralleli nella storia o nel mondo. E' un processo passo passo e sono assolutamente consapevole che a volte è meglio non iniziare con un approccio giuridicamente vincolante per fare in modo che sia possibile per tutti gli stati membri di darsi il tempo necessario a fare progressi". Dietro a questa frase c'è uno dei problemi sulla lentezza di cui viene spesso accusata l'Ue. Dal Covid-19 al Recovery fund, passando dai vaccini e il pilastro sociale. “Il processo europeo è complesso perché ci sono due legittimità”, dice Michel: “Da una parte c'è la legittimità del Parlamento e della Commissione, e dall'altra c'è il Consiglio con 27 legittimità e i capi di stato e di governo e i ministri che sono responsabili a livello nazionale. Questa è la realtà europea. Piace o non piace, ma dobbiamo tenerne conto”.

In questo contesto, “ci sono dispute tra stati membri perché non sono d'accordo sulla velocità o il livello di cooperazione di cui c'è bisogno in Europa su alcune questioni”. Ma “quando si guarda sei mesi o un anno dopo, possiamo vedere che quello che era un grande problema ora viene visto come un approccio comune convergente”. Secondo Michel, un giorno i media raccontano “grandi dispute” tra gli stati membri e “sei mesi dopo quello che era considerato molto difficile sarà meno difficile. Così funziona in Europa”.

Come vi abbiamo anticipato ieri, Angela Merkel e Mark Rutte non voleranno a Porto. La cancelliera tedesca e il premier olandese seguiranno i lavori in videoconferenza. Significa che l'Europa sociale conta poco? “Questa non è la mia interpretazione”, ci ha detto Michel. “La mia interpretazione è molto semplice. Siamo in circostanze eccezionali, in diversi paesi ci sono sensibilità diversi a causa del Covid-19. Ecco perché abbiamo questa situazione con l'incontro e la partecipazione in videoconferenza dei leader che non saranno fisicamente presenti a Porto”. Eppure l'incontro servirà a preparare il prossimo Consiglio europeo che si dovrebbe tenere in forma fisica a Bruxelles a fine maggio. Domani sera ci sarà una cena di lavoro in cui saranno discussi “tre punti”, ci ha rivelato Michel. “Uno è il Covid, uno stato dell'arte, informazioni reciproche, ma nessuna conclusione. Il secondo è preparare il vertice con l'India (di sabato) per assicurarci che siamo sulla stessa linea”. Il terzo sono “altre questioni internazionali” e “probabilmente ci sarà un breve stato dell'arte della Russia”, anche se “il dibattito strategico si avverrà più tardi”, ha spiegato Michel.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 6 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

La Commissione vuole bloccare i sussidi cinesi nell'Ue - La Commissione europea ieri ha proposto un regolamento per attribuirsi il potere di controllare i sussidi concessi dalle autorità pubbliche di un paese terzo a imprese che svolgono un'attività economica nell'Ue. Nel mirino c'è principalmente la Cina, anche se il regolamento si applicherà a tutti i paesi terzi, e si fonda su tre strumenti. Primo: le società straniere dovranno notificare le concentrazioni che comportano un contributo finanziario da parte di un governo extra-Ue, quando il fatturato europeo della società da acquisire (o di almeno una delle parti partecipanti alla fusione) è pari o superiore a 500 milioni di euro e il contributo finanziario estero è di almeno 50 milioni di euro. Secondo: le società straniere dovranno notificare le offerte nel quadro di appalti pubblici che comportano un contributo finanziario da parte di un governo extra-Ue, se il valore stimato dell'appalto è pari o superiore a 250 milioni. Terzo: la Commissione potrà agire di propria iniziativa o richiedere notifiche ad hoc su tutte le altre situazioni di mercato, le concentrazioni minori e le procedure di appalto pubblico. “Un'Ue aperta sì, ma alle nostre condizioni”, ha detto il commissario Thierry Breton.

Le dipendenze strategiche dell'Ue - La Commissione ieri ha presentato l'aggiornamento della  strategia industriale dell'Ue per tenere conto della crisi del Covid-19 e delle ambizioni di autonomia strategica. Una parte riguarda la necessità di rafforzare la resilienza del mercato unico, messo a dura prova dalla chiusura delle frontiere e dai blocchi alle esportazioni interni all'Ue durante la prima fase della pandemia. Ma la parte più interessante riguarda le dipendenze strategiche dell'Ue. La Commissione ha individuato 137 prodotti (che rappresentano il 6 per cento del valore totale delle importazioni di beni) in ecosistemi sensibili nei quali l'Ue si trova in condizioni di forte dipendenza dai paesi terzi, in particolare nei settori ad alta intensità energetica (come quello delle materie prime), nella sanità (come quello delle sostanze attive farmaceutiche) e in relazione ad altri prodotti importanti per sostenere la duplice transizione verde e digitale. Secondo il documento, 34 prodotti sono potenzialmente più vulnerabili dato che vi sono scarse possibilità di ulteriore diversificazione e di sostituirli con prodotti dell'Ue. L'analisi della Commissione ha messo in luce criticità e dipendenze anche nel settore delle tecnologie avanzate.

La Polonia libera il Recovery fund - La Camera dei deputati (Sejm) in Polonia ha approvato la ratifica della decisione sulle risorse proprie dell'Ue, lo strumento legale che consente alla Commissione di indebitarsi sui mercati per finanziare il Recovery fund. Il via libera era stato messo in discussione dalle divisioni interne alla coalizione nazionalista al governo. Alla Sejm è stato un partito dell'opposizione a salvare il PiS del primo ministro, Maeusz Morawiecki: 290 deputati hanno votato a favore, 33 contro e 133 si sono astenuti. Il partito Polonia Unita, guidato dal ministro della Giustizia Zbigniew Ziobro, si è opposto alla ratifica criticando il fatto che il paese si farà carico dei debiti del sud Europa e la condizionalità sullo stato di diritto. La Coalizione Civica, la principale forza dell'opposizione, si è astenuta, perché il governo Morawiecki non ha dato garanzie su come verranno spese le risorse del Recovery fund. Il voto al Senato sulla ratifica delle decisione sulle risorse proprie è previsto tra il 12 e il 14 maggio.

Accordo tra Ue e Regno Unito sull'ambasciatore - La disputa tra Bruxelles e Londra sullo status dell'ambasciatore dell'Unione europea presso il Regno Unito si è conclusa ieri come volevano i 27: il capo della delegazione dell'Ue sarà considerato come un vero e proprio ambasciatore. “Siamo lieti di aver raggiunto un accordo insieme, basato sulla buona volontà e sul pragmatismo, sulla delegazione dell'Ue nel Regno Unito. L'ambasciatore dell'Ue avrà uno status coerente con i capi delle missioni degli Stati, compreso l'accordo e la presentazione delle credenziali al capo dello Stato”, hanno detto l'Alto rappresentante, Josep Borrell, e il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab: “Il personale della delegazione dell'UE avrà i privilegi e le immunità necessari per funzionare in modo efficace, consentendo al contempo un'efficace amministrazione della giustizia, e non vediamo l'ora di andare avanti e affrontare insieme le sfide globali”. Amen.

In Francia tra Napoleone e Macron Fatigue - Ieri vi abbiamo dato conto della Spagna e del trionfo di Isabel Díaz Ayuso a Madrid che è un terremoto anche per il governo di Pedro Sanchez. Sul Foglio oggi Alberto Mingardi spiega così il successo di Ayuso: sulla libertà dei moderni si può costruire un consenso. Oggi parliamo di Francia. Ieri Emmanuel Macron ha commemorato con un gran discorso Napoleone Bonaparte. Sul Foglio tutto da leggere il commento di Giuliano Ferrara. Ma oggi è anche giovedì e sul Foglio c'è la rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini spiegano la Macron Fatigue: l'Europa ha le antenne alzate in vista delle presidenziali del prossimo anno. La sfida del 2022 ricorda pericolosamente quella del 2017, tra bipolarismo con Marine Le Pen e tortuosa via di mezzo.

La Corte Ue taglia la pensione agli ex eurodeputati italiani - Il Tribunale dell'Ue ieri ha rigettato un ricorso dell'ex europarlamentare dei Verdi, Enrico Falqui, contro la decisione del Parlamento europeo di ridurre la sua pensione di anzianità a seguito della delibera della Camera dei deputati italiana del 2018 sul taglio dei vitalizi. Quando Falqui era parlamentare a Strasburgo e Bruxelles il Parlamento europeo applicava una regola secondo cui “l’importo e le modalità della pensione provvisoria [di anzianità] corrispondono esattamente a quelle della pensione percepita dai Membri della Camera Bassa del Parlamento dello stato membro in rappresentanza del quale è stato eletto”. In base alla cosiddetta “regola di pensione identica”, i giudici di Lussemburgo hanno dato ragione al Parlamento europeo.

Blanchard e Pisani-Ferry vogliono 60 miliardi in più per la Francia - "Francia e Europa devono “fare la stessa cosa” di Joe Biden e aumentare gli stimoli all'economia per non correre il rischio di restare indietro nella ripresa? Olivier Blanchard e Jean-Pisani Ferry si sono posti questa domanda in un articolo pubblicato dal Grand Continent, rivista di riferimento per il dibattito strategico, politico e intellettuale edita dal Groupe d'études géopolitiques. I due economisti suggeriscono una serie di misure che la Francia dovrebbe adottare sia sul fronte dell'offerta che su quella della domanda. "Proponiamo un aumento delle spese rispetto ai piani attuali dell'ordine di 50 miliardi, più 10 miliardi in modo contingente (e se necessario una diminuzione delle entrate dell'Iva) dal 2021 al 2021". Certo, "nessuna politica è senza rischi”, ma “nella misura in cui queste spese sono giustificate e rilanciano l'economia al contempo attraverso la domanda e l'offerta i loro effetti al contempo sul rapporto debito/Pil e sulla percezione degli investitori dovrebbero essere limitati", concludono Blanchard e Pisani-Ferry.

EuroNomine 1 - L'eurodeputato italiano, Sandro Gozi, ieri è stato eletto segretario del Partito democratico europeo (Pde). Eletto all'Europarlamento con la lista Renaissance in Francia, Gozi assumerà il ruolo rimasto vacante a causa della prematura scomparsa a gennaio della francese Marielle de Sarnez. "Sono molto orgoglioso per questo prestigioso incarico e voglio ringraziare il presidente del Partito democratico europeo, Francois Bayrou, per la fiducia che mi ha accordato", ha detto Gozi: "Il Pde è insieme all'Alde uno dei due pilastri che costituiscono il gruppo Renew Europe a Bruxelles e a Strasburgo. Il nostro progetto è quello di rilanciare e rafforzare il percorso di costituzione di una forza liberal-democratica e riformatrice in Europa e in Italia, che unisca tutte le esperienze che già oggi lavorano insieme con straordinari risultati al Parlamento europeo".

EuroNomine 2 - Il collegio dei commissari ieri ha nominato il cipriota Christos Stylianides inviato speciale per la promozione della libertà di religione e credo fuori dall'Ue. Stylianides, ex commissario europeo agli Aiuti umanitari, lavorerà sotto la direzione del vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, incaricato della promozione del modo di vivere europeo.

EuroNomine 3 - Il collegio dei commissari ieri ha anche nominato la francese Nathalie Berger direttore nella Direzione generale per il Sostegno alle riforme strutturali e la cipriota Myrto Zambarta capo della delegazione della Commissione a Nicosia.

Accade oggi in Europa

- Consiglio Difesa

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen durante l'evento “lo Stato dell'Unione” dell'Istituto Universitario Europeo

- Commissione: conferenza stampa della commissaria Kyriakides sulla strategia dell'Ue sulle terapie contro il Covid-19

- Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans a un evento di El Mundo su "Un'Europa verde e digitale"

- Commissione: discorso della vicepresidente Vestager all'evento "lo Stato dell'Unione" dell'Istituto universitario europeo

- Commissione: discorso del commissario Breton al Forum sul futuro Ue-Usa dell'Atlantic Council

- Commissione: discorso della commissaria McGuinness all'evento "lo Stato dell'Unione" dell'Istituto universitario europeo

- Banca centrale europea: pubblicazione del bollettino economico

- Partito socialista europeo: evento a Porto sull'Europa sociale con António Costa, Stefan Löfven, David Sassoli, Anne Hidalgo, Nicolas Schmit, Andrea Orlando e Iratxe García Pérez

- Comitato delle regioni: sessione plenaria (dibattito con la commissaria Helena Dalli

- Eurostat: dati sul commercio al dettaglio a marzo; dati sull'impatto della crisi del Covid-19 sugli indicatori energetici nel 2020; dati sulla spesa sanitaria nel 2019

 

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi