europa ore 7

Solidarierà a 24 nell'Ue sui vaccini: Kurz fuori

Le domande dell'Ue sulla produzione di Johnson & Johnson in America, il rinascimento sovranista, il voto in Bulgaria, le raccomandazioni di von der Leyen sul passaporto vaccinale e una novità

David Carretta

L'Ue ha perso la pazienza con l'Austria che insieme a Slovenia e Repubblica ceca ha rigettato un compromesso tra i 27 paesi dell'Unione per essere solidali con i paesi che si trovano in difficoltà nella campagna di vaccinazione. Un accordo che, ha detto ieri Antonio Costa, rende possibile vaccinare almeno il 45 per cento della popolazione in ciascun paese entro la fine di giugno

“Saluto positivamente l'accordo raggiunto sulla solidarietà sulla condivisione dei vaccini tra gli stati membri dell'Ue, che rende possibile vaccinare almeno il 45 per cento della popolazione in ciascun paese entro la fine di giugno”, ha detto ieri il primo ministro portoghese, Antonio Costa, che ha la presidenza di turno dell'Ue. Accordo? In realtà l'intesa sulla solidarietà è a 24 invece di 27. Perché il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, insieme a Slovenia e Repubblica ceca, ieri ha rigettato un compromesso tra i 27 paesi dell'Unione europea per essere solidali con i paesi che si trovano in difficoltà nella campagna di vaccinazione perché avevano puntato su AstraZeneca rinunciando a una parte delle dosi di Pfizer-BioNTech. Alla testa di quel gruppo paesi si era messo lo stesso Kurz, che alla fine ha messo il veto sulla solidarietà. Durante il Coreper di ieri è passata una solidarietà a ranghi ridotti: 19 stati membri hanno deciso di cedere (fondamentalmente in via bilaterale al momento della firma del contratto) alcune delle loro dosi a Bulgaria, Croazia, Slovacchia, Lettonia ed Estonia. La Repubblica ceca ha perso 140 mila dosi aggiuntive. L'Austria e la Slovenia si terranno tutta la loro quota, ma senza ottenere una sola dose in più.

La Germania ha voluto umiliare Kurz”, ci ha detto una fonte europea, dopo l'intesa sulla solidarietà a 24 sulle dosi di ieri. L'episodio può apparire marginale, ma dimostra quanto il resto dell'Ue abbia perso la pazienza con il cancelliere austriaco. Kurz è in difficoltà in patria per la lentezza delle somministrazioni e la decisione di rinunciare a 1,4 milioni di dosi Johnson&Johnson. Prima è volato in Israele annunciando la sua uscita dalla strategia Ue sui vaccini. Poi ha denunciato un “bazar” delle dosi. Infine si è messo alla testa della banda dei paesi in difficoltà perché avevano sbagliato gli ordini, salvo tradirli all'ultimo minuto, compresi alcuni alleati tradizionali come la Croazia o la Bulgaria (dove domenica si vota con il primo ministro, Boyko Borissov, in difficoltà). “Perfino Polonia e Ungheria hanno accettato la solidarietà europea”, ci ha detto un diplomatico. L'Austria ha puntato su AstraZeneca “perché era più promettente e poco caro. E' stata una scommessa ed è andata male”, ci ha spiega unto ambasciatore: Kurz “”deve dare la colpa solo a sé stesso”. Al vertice in videoconferenza della scorsa settimana, il fronte del “no” a Kurz andava da Angela Merkel a Mario Draghi, da Mark Rutte a Mette Frederiksen (la premier danese che aveva fatto il viaggio in Israele con il cancelliere austriaco). Un tempo considerato stella emergente del Ppe, Kurz è riuscito a alienarsi quasi tutti i suoi alleati. L'annuncio del potenziale acquisto di Sputnik V rischia solo di peggiorare le cose.

Dopo l'accordo di ieri, sulla base delle stime delle forniture dei prossimi sei mesi, ecco quale dovrebbe essere la classifica degli stati membri per tasso di vaccinazione alla fine del secondo trimestre sulla base di tutte le dosi disponibili: Malta (93,10 per cento), Danimarca (79,88), Paesi Bassi (64,59), Cipro (62,47), Germania (61,04), Svezia (60,75), Finlandia (58,40), Francia (58,16), Irlanda (58,01), Belgio (57,45), Spagna (57,41), Italia (57,14), Romania (57,14), Grecia (57,14), Lussemburgo (57,08), Portogallo (57,00), Polonia (55,46), Ungheria (53,32), Lettonia (53.09), Lituania (52,29), Slovenia (52,02), Austria (50,92), Estonia (50,27), Slovacchia (45,59), Croazia (45,29), Bulgaria (45,01), Repubblica ceca (44,33). Le differenze sono dovute al fatto che alcuni paesi hanno rinunciato a dosi Pfizer-BioNTech, Moderna e Johnson&Johnson, puntando su AstraZeneca perché meno costoso. I dati li abbiamo presi da un documento fatto circolare tra gli ambasciatori, sui cui abbiamo messo le mani.

Intanto nell'Ue ci si interroga sui guai di produzione di Johnson&Johnson in America. La società farmaceutica ha dovuto buttare 15 milioni di dosi dopo che in uno stabilimento produttivo sono stati mescolati gl ingredienti del vaccino di Johnson&Johnson e quelli di AstraZeneca. Ci sarà un impatto sulle forniture ai 27 stati membri? Secondo una fonte della Commissione, i piani di consegne di Johnson&Johnson per l'Ue non cambiano. Almeno per ora. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega che fabbricare vaccini è complicato, gli inconvenienti capitano a tutti e se Joe Biden oggi può continuare a vaccinare con Johnson&Johnson è grazie alle esportazioni dall'Ue. Sempre a proposito di vaccini, e sempre sul Foglio, Mauro Zanon spiega come la campagna vaccinale in Francia si è ripresa dopo una partenza molto lenta. Se rapportato alla popolazione, il ritmo degli ultimi giorni è vicino a quello degli Stati Uniti.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 2 aprile, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Europa Ore 7 si ferma una settimana - La prossima settimana non riceverete Europa Ore 7 nelle vostre caselle email. L'attività dell'Ue è ridotta al minimo per la pausa pasquale: nessuna riunione di Parlamento europeo, Consiglio dell'Ue, collegio dei commissari, Corte di giustizia dell'Ue, Comitato delle regioni e Comitato economico e sociale. L'evento della settimana sarà la visita a Ankara di Charles Michel e Ursula von der Leyen per incontrare il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Oggi non sono previste attività, per cui pubblichiamo in anticipo il calendario della settimana europea. Europa Ore 7 torna lunedì 12 aprile. Nel frattempo c'è una novità: è uscita la prima puntata del podcast di EuPorn nella quale Paola Peduzzi e Micol Flammini si chiedono che Europa sarà senza Angela Merkel.

 

Il rinascimento sovranista di Orbán e Salvini in mano al PiS polacco - Nessuna vera sorpresa dalla trilaterale di ieri tra Viktor Orbán, Mateusz Morawiecki e Matteo Salvini ieri a Budapest. I leader del Fidesz ungherese, del PiS polacco e della Lega italiana vogliono un "rinascimento europeo", ha detto Orbán. "Siamo qui per costruire qualcosa di longevo", ha spiegato Salvini. "Le radici dell'Europa devono essere ricostruite", ha aggiunto Morawiecki. Ma l'annuncio di una svolta per formare un gruppo unico delle forze sovraniste e nazionaliste al Parlamento europeo non c'è stato. "L'incontro di oggi è la prima tappa di un lungo viaggio", ha detto Orbán prendendosela soprattutto con il Partito popolare europeo. Ognuno dei tre leader ha le sue priorità e le sue audience nazionali. Come spiega sul Foglio Micol Flammini la trilaterale di Budapest ha un punto debole: ai polacchi del PiS una nuova famiglia europea non conviene. Quanto a Salvini, sempre sul Foglio Valerio Valentini spiega che, con il vertice di Budapest, il leader della Lega ha fatto un passo di lato dall'agenda di Mario Draghi.

 

La Bulgaria al voto in elezioni che contano anche per l'Ue - Domenica i cittadini bulgari andranno alle urne nel pieno della pandemia e dopo mesi di proteste contro il governo di Boyko Borissov. Ma il partito GERB del primo ministro conservatore dovrebbe restare davanti ai socialisti, la principale forza dell'opposizione, e conservare la maggioranza relativa in Parlamento, secondo la media dei sondaggi realizzati prima del voto. Il GERB è stimato attorno al 28,4 per cento contro il 22,9 per cento dei socialisti di BSP con il 22,9 per cento. Il grande interrogativo è con quale coalizione Borissov sceglierà di allearsi. Oltre a un un buon risultato del partito della destra dura DPS, i sondaggi registrano l'emergere sopra il 10 per cento del nuovo partito populista ITN. Il voto in Bulgaria è importante per l'Ue per diverse ragioni: dal rispetto dello stato di diritto in un paese ancora in preda alla corruzione (ci sono i miliardi del Recovery fund in arrivo), al veto di Borissov all'avvio di negoziati di adesione con la Macedonia del nord.

 

Von der Leyen chiede ai governi di prepararsi al certificato vaccinale - La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ieri ha usato Twitter per chiedere ai governi di iniziare a lavorare sull'infrastruttura necessaria a far entrare in funzione i passaporti vaccinali nell'Ue. “I certificati verdi digitali ci aiuteranno a riprendere viaggi sicuri e liberi nell'Ue. Il nostro obiettivo è averli operativi entro questa estate”, ha scritto von der Leyen: “Invito il Parlamento europeo e il Consiglio ad adottare la nostra proposta e i paesi dell'Ue a  preparare l'infrastruttura necessaria senza ritardo”. Da quanto ci hanno riferito diverse fonti, le infrastrutture nazionali sono l'ostacolo per far operare il passaporto vaccinale in tutti i paesi. Anche se Parlamento e Consiglio dovessero trovare un accordo entro giugno, il rischio è che alcuni stati membri non riescano a farlo partire.

 

Il campeggio nell'Ue colpito ma non affondato dal Covid-19 - Il numero di notti trascorse in campeggio tra aprile e settembre 2020 è sceso del 38 per cento, un calo meno marcato del -56 per cento registrato nelle strutture turistiche dell'Unione europea, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. La Grecia è il paese dove il numero di notti in campeggio è sceso maggiormente (-57 per cento), seguita da Estonia, Lituania, Croazia e Spagna. Per contro Repubblica ceca, Danimarca, Paesi Bassi e Germania hanno subito un calo delle notti in campeggio di meno del 5 per cento.

 


Il calendario della prossima settimana in Europa

Martedì 6 aprile

- Ue-Turchia: i presidenti di Consiglio europeo e Commissione, Charles Michel e Ursula von der Leyen, incontrano da Ankara il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan

- Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans alla tavola rotonda Europa-Asia Centrale della Banca Mondiale

- Eurostat: dati sulla disoccupazione in febbraio

Mercoledì 7 aprile

- Commissione: discorso della commissaria Simson alla conferenza "L'Idrogeno nella società organizzata dalla presidenza portoghese dell'Ue

- Eurostat: dati sull'aspettativa di vita nel 2020; dati sul commercio dei prodotti legati al Covid-19

Giovedì 8 aprile

- Eurostat: dati sui prezzi della produzione industriale di febbraio; indice dei prezzi degli immobili del quarto trimestre del 2020

Venerdì 9 aprile

- Eurostat: conti delle famiglie e delle imprese nel quarto trimestre del 2020; dati sulla bilancia dei pagamenti del quarto trimestre del 2020; commercio di prodotti medici e farmaceutici

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