Europa Ore 7

L'impatto di Draghi sull'Europa

Draghi “potrebbe essere un game changer" per l'Ue, ha scritto Mujtaba Rahman, il direttore esecutivo per l'Europa dell'Eurasia Group: "Potrebbe persino ribaltare la tossica dinamica nord-sud".

David Carretta

La coppia franco-tedesca potrebbe diventare un trio (o più probabilmente un gioco di tripla coppia).  Il problema è che l'autorevolezza dentro il Consiglio europeo dura fino a quando c'è un mandato popolare forte o il paese ha risultati economici forti

Tutto o quasi è stato scritto su quel che ci si attende da Mario Draghi in Italia. Ma quale sarà l'impatto di Mario Draghi sull'Unione Europea? Draghi “potrebbe essere un game changer" per l'Ue, ha scritto Mujtaba Rahman, il direttore esecutivo per l'Europa dell'Eurasia Group, in un lungo thread su Twitter: l'ex presidente della Banca centrale europea, se riuscirà a realizzare le riforme in Italia, "potrebbe persino ribaltare la tossica dinamica Nord-Sud". Come? Il punto di partenza è il Recovery fund. Gli stati membri devono presentare piani di investimenti e riforme ambiziosi. Su come spendere i soldi sono bravi tutti. Per contro la Commissione ritiene che le bozze siano particolarmente carenti sul fronte delle riforme. Non solo l'Italia, ma anche Germania e Francia, distratte dalla pandemia e dalle prossime scadenze elettorali. Secondo Mujtaba Rahman, Draghi "probabilmente si dimostrerà esemplare" sulle riforme. E “l'esempio Draghi creerà spazio e un precedente per la Commissione per andare a Berlino e Parigi e chiedere di fare di più". Per una volta i compiti a casa dovrebbero farli quelli del Nord. Ma non solo.

Il secondo punto riguarda il futuro dell'Ue (e della zona euro). Il Recovery fund potrebbe diventare un fondo permanente con cui effettuare trasferimenti fiscali in tempi normali o in tempi di crisi. Ma prima è necessario che sia un successo “in alcuni paesi test, in particolare in Italia ma anche in Francia, per aumentare la legittimità dei trasferimenti fiscali dentro l'Ue”, ha spiegato Mujtaba Rahman. Solo allora il Recovery fund potrà “diventare “uno strumento permanente o da usare in caso di crisi future. "Anche se Draghi renderà questo esito solo un po' più probabile, sarebbe un grande successo". Ma non è ancora finita.

L'Ue ha di fronte due dibattiti interconnessi nei prossimi mesi: quando riattivare il Patto di stabilità e crescita e con quali regole. Se i tetti del 3 per cento di deficit e 60 per cento di debito sono iscritti nel trattato, si può riformare la legislazione secondaria che era stata irrigidita durante la crisi del debito sovrano per spingere i paesi a maggiori aggiustamenti di bilancio. Ma è difficile immaginare di continuare ad applicare le stesse regole – come la riduzione di un ventesimo l'anno del debito superiore al 60 per cento – con Italia, Francia e Spagna che all'uscita dalla pandemia si ritroveranno con debiti sopra il 120 per cento del Pil. "Draghi potrebbe anche avere un impatto positivo sulla discussione sulla riforma delle regole fiscali dell'Ue", ha scritto Mujtaba Rahman: “Vedere riforme in Italia potrebbe incoraggiare i falchi del nord a sostenere una serie di regole che siano un po' meno ossessionate con l'austerità e più concentrate sulla crescita". Ma facciamo un ultimo passo.

Secondo Mujtaba Rahman, "Draghi è una bestia diversa" rispetto ai precedenti primi ministri italiani. Indubbiamente, dopo aver salvato la zona euro nel 2012 e guidato la Bce in modo straordinario, Draghi ha un'autorevolezza che nessun altro presidente del Consiglio italiano ha avuto nell'Ue. Altri analisti hanno sottolineato negli ultimi giorni come Draghi potrebbe incunearsi nella relazione tra Angela Merkel e Emmanuel Macron, cambiando i rapporti di potere dentro l'Ue. La coppia franco-tedesca potrebbe diventare un trio (o più probabilmente un gioco di tripla coppia).  Il problema è che l'autorevolezza dentro il Consiglio europeo dura fino a quando c'è un mandato popolare forte o il paese ha risultati economici forti. “Se realizzerà le riforme e gli investimenti del Recovery fund in Italia”, Draghi “potrebbe cambiare in modo fondamentale il dibattito economico in Europa e perfino la sua architettura istituzionale”, ha spiegato Mujtaba Rahman.

Ma quanto sarà serio il dibattito sulle regole del Patto di stabilità e crescita? Lucas Guttenberg, Johannes Hemker e Sander Tordoir del Delors Centre hanno cercato di dare una risposta in un paper uscito ieri: dopo la pandemia tutto sarà diverso. Ci sono cinque lezioni da trarre dall'attuale crisi e dalla risposta dell'Ue. Primo, il debito comune dell'Ue è possibile e diventerà una realtà. Secondo, l'Ue ora ha una capacità fiscale e deve decidere se il Recovery fund diventerà uno strumento permanente. Terzo, il Semestre europeo con l'ossessione per gli obiettivi fiscali è storia e sarà sostituito da un sistema di monitoraggio sulle riforme. Quarto, l'architettura inter-governativa per rispondere alle crisi con il Mes è sotto pressione e il fondo salva-stati potrebbe finire sotto l'ombrello del trattato Ue. Quinto, la zona euro sta perdendo rilevanza rispetto all'Ue anche in termini di governance economica. Secondo i tre autori, il tempo che ci separa dalle elezioni in Germania e Francia, dovrebbe essere usato per immaginare "una nuova agenda di riforme per la governance economica dell'Ue".

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 12 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Draghi ha la fiducia piena di Gentiloni - Cosa pensa Paolo Gentiloni di un governo diretto da Mario Draghi? Il commissario all'Economia ha risposto così ieri a una nostra domanda durante la presentazione delle previsioni economiche d'inverno della Commissione: “E' molto importante che il governo che si formerà, se avrà la fiducia del Parlamento, vada nella direzione giusta. Ho piena fiducia che l'esperienza, le idee e le capacità del presidente del Consiglio incaricato possano dare un contributo a un governo efficiente e europeista”.

La luce in fondo al tunnel per l'economia dell'Ue - L'economia della zona euro e dell'Unione europea “dopo un inverno difficile” vede una “luce in fondo al tunnel” della pandemia di Covid-19, ha detto ieri la Commissione nelle sue previsioni economiche d'inverno. Tuttavia la ripresa nel 2021 sarà meno forte del previsto a causa del prolungarsi di lockdown e restrizioni sanitarie che i governi sono stati costretti a introdurre dopo la seconda ondata e di fronte alle nuove varianti del virus. L'economia della zona euro crescerà del 3,8 per cento sia nel 2021 che nel 2022. Quella dell'Ue crescerà del 3,7 per cento quest'anno e del 3,9 per cento il prossimo. Per l'Italia il 2020 è andato meno peggio del previsto, con un calo del pil dell'8,8 per cento. Il rimbalzo tuttavia è inferiore alla media dell'Ue: il pil italiano dovrebbe crescere del 3,4 per cento quest'anno e del 3,5 per cento il prossimo.

Quando riattivare il Patto di stabilità? - Nel momento in cui la Commissione vede “luce in fondo al tunnel”, deve anche decidere se e quando riattivare il Patto di stabilità e crescita. “Prenderemo una decisione nelle prossime settimane, in primavera, perché dobbiamo dare chiarezza ai governi nazionali per preparare i bilanci nazionali”, ha spiegato ieri Paolo Gentiloni. Il commissario all'Economia ha lasciato intendere che la sua preferenza sarebbe di mantenere il Patto di stabilità e crescita sospeso anche oltre il 2021. “Ciò che è chiaro da queste previsioni d'inverno è che le nostre difficoltà economiche non si fermeranno a dicembre 2021. Questo è molto chiaro nelle nostre previsioni”, ha detto Gentiloni: “Queste previsioni d'inverno non dicono che il 31 dicembre del 2021 la situazione economica di difficoltà dell'Ue sarà conclusa”. Il dibattito con il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, sostenitore di una linea più prudente sulla politica fiscale, si annuncia intenso.

Oggi la firma sul Recovery fund - Dopo il voto del Parlamento europeo mercoledì e il via libera con procedura scritta da parte dei governi al Consiglio ieri, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, e il primo ministro portoghese, Antonio Costa, oggi firmeranno il regolamento che istituisce la Recovery and Resilience Facility. Anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, dovrebbe partecipare alla cerimonia, che sarà seguita da una conferenza stampa. Il regolamento sul Recovery fund andrà in gazzetta ufficiale il 18 febbraio e entrerà in vigore il giorno successivo. Nel frattempo, ieri si è tenuta una videoconferenza tra von der Leyen e i presidenti di Consiglio europeo, Banca centrale europea e Eurogruppo. Charles Michel ha annunciato che ci sarà una “discussione strategica” sulla situazione economica al Consiglio europeo di marzo.

La fabbrica di AstraZeneca smentisce AstraZeneca - La Commissione europea ieri ha detto che sta ancora discutendo con AstraZeneca per ottenere più dosi nel primo trimestre dell'anno, ma non ha saputo dire se la società farmaceutica rispetterà i suoi impegni sulle forniture previste tra aprile e giugno. Nel frattempo si infittisce il giallo sui problemi di produzione nell'impianto in Belgio che dovrebbe rifornire l'Ue. Cedric Volanti, il vicepresidente di Thermo Fisher, la società proprietaria dell'impianto a Seneffe a cui AstraZeneca ha affidato la produzione ha smentito di essere all'origine dei problemi. "Abbiamo rispettato tutti gli obblighi contrattuali che abbiamo con AstraZeneca", ha detto a Reuters Volanti. Sul fronte vaccini, una buona notizia è attesa nei prossimi giorni, forse già oggi. Secondo diverse fonti la Commissione è sul punto di firmare l'accordo di acquisto anticipato con Novavax per la fornitura di 100 milioni di dosi con un'opzione per altri 100 milioni.

Barnier ricorda a Boris che Brexit vuol dire Brexit - L'ex capo-negoziatore dell'Ue, Michel Barnier, ieri ha ricordato al governo di Boris Johnson che "Brexit means Brexit". Diversi settori dell'economia britannica a gennaio hanno iniziato a sentire le conseguenze dell'uscita del Regno Unito dall'Ue e dal suo mercato unico. Amsterdam ha preso il posto di Londra come principale piazza per gli scambi di azioni in Europa. Il governatore della Banca d'Inghilterra, Andrew Bailey, ha accusato l'Ue di voler tagliare fuori la City e Downing Street ha detto di essere “aperto” a discussioni con Bruxelles sull'equivalenza per il settore finanziario. Ma Barnier ha risposto che l'equivalenza è una decisione unilaterale che non è oggetto di negoziati. Barnier ha anche rigettato su Londra la responsabilità delle tensioni legate all'Irlanda del Nord, dopo che il governo Johnson ha minacciato di violare il protocollo irlandese sulla Brexit. "Le difficoltà sull'isola d'Irlanda sono causate dalla Brexit, non dal protocollo", ha ricordato Barnier.

La Catalogna al voto domenica - Quelle in Catalogna sono le elezioni regionali più seguite in Europa. Quattro anni fa vinsero i tre partiti indipendentisti. Pochi mesi dopo ci furono il referendum, la proclamazione dell'indipendenza, l'arresto, l'esilio e il processo per i membri del governo di Carles Puigdemont. Domenica si vota di nuovo. Come spiega sul Foglio Guido de Franceschi, il premier socialista Pedro Sanchez ha grandi aspettative e un'incertissima speranza per il suo partito in Catalogna.

Reynders richiama Ungheria e Polonia sui media - Il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, ieri ha richiamato Budapest e Varsavia sulla libertà di stampa, dopo che l'ungherese Klubradio ha smesso di trasmettere e i media polacchi hanno oscurato i loro schermi. "Sviluppi preoccupanti in Polonia e Ungheria", ha detto Reynders: "e' della massima importanza ricordare che la libertà e l'indipendenza dei media sono al cuore di ogni sistema democratico Non possiamo e non tollereremo minacce contro la libertà di stampa". Sul Foglio MIcol Flammini spiega analogie e lezioni dei casi polacco e ungherese.

In Austria il ministro delle Finanze nei guai - Il ministro delle Finanze austriaco, Gernot Blümel, è stato interrogato da un procuratore e ha subito una perquisizioni in casa nell'ambito di un'inchiesta per corruzione legata alla lobby delle scommesse. "L'inchiesta è basata sul sospetto che una persona responsabile di una società di scommesse abbia offerto donazioni a un partito politico in cambio di sostegno da parte di funzionari della Repubblica austriaca in caso di richiesta di rimborso fiscale estero che minacci la società", ha spiegato l'Ufficio del procuratore per gli affari economici e la corruzione di Vienna. Blümel, alleato del cancelliere Sebastian Kurz, ha detto che non avrebbe "mai accettato donazioni da società di scommesse, in particolare se legate a un quid pro quo".

L'ultimatum di Costa sulla Conferenza sul futuro dell'Ue - Il primo ministro portoghese, Antonio Costa, ha lanciato un ultimatum al Parlamento europeo sulla Conferenza sul futuro dell'Europa: se non darà il suo accordo al compromesso al ribasso proposto dal Consiglio, Costa abbandonerà i negoziati e lascerà il dossier alla prossima presidenza. La questione è stata discussa ieri nella conferenza dei presidenti del Parlamento europeo. Se i deputati non si piegheranno, il lancio dei lavori della Conferenza, già in ritardo di un anno, verrebbe ulteriormente ritardato. Il Parlamento europeo è pronto a cedere sulla presidenza a tre della Conferenza e cercherà di ottenere qualche concessione in più sulla durata dei lavori.

La plenaria non tornerà a Strasburgo a marzo - La conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, tra le altre cose, ha deciso di rinviare il ritorno della plenaria a Strasburgo. A causa del Covid-19, la sessione di marzo si terrà a Bruxelles.

Messaggio a Salvini da dentro il Ppe - Per far parte del gruppo del Partito popolare europeo non ci si può improvvisare europeisti all'improvviso. E' questo il messaggio che ha inviato (via Twitter) l'eurodeputato tedesco della Cdu, Andreas Schwab, commentando i retroscena italiani su un possibile ingresso della Lega nel gruppo del Ppe. “Essere europeista non può essere un'idea del momento...”, ha scritto Schwab.

 

Accade oggi in Europa

- Parlamento europeo: conferenza stampa di Sassoli, Costa e von der Leyen dopo la firma sul regolamento per istituire la Recovery and Resilience Facility

- Commissione: la presidente von der Leyen riceve il premier rumeno, Florin Citu

- Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans al World Sustainable Development Summit

- Eurostat: dati sui voli aerei commerciali di gennaio 2021

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