Europa Ore 7

L'Europa neutrale nel conflitto (eventuale) tra America e Cina

La priorità della Commissione è una tregua sui dazi da parte dell'Amministrazione Biden. Ma per molti cittadini europei una maggiore autonomia dell'Ue significa di fatto non coinvolgersi troppo in politica estera

David Carretta

L'accoglienza riservata al nuovo presidente dall'Ue non è delle migliori. Il 30 di dicembre la Commissione ha concluso un accordo sugli investimenti con la Cina, ignorando la richiesta della futura amministrazione Biden di consultazioni preventive con gli Stati Uniti. L'ultimo esempio è arrivato ieri, con una serie di proposte della Commissione europea per rafforzare il ruolo dell'euro e ridurre la dipendenza dal dollaro americano

L'Unione europea, come il resto del mondo, oggi si metterà alle spalle i quattro difficili anni della presidenza di Donald Trump negli Stati Uniti, ma ricostruire l'alleanza transatlantica con Joe Biden sarà un'impresa più difficile del previsto. L'accoglienza riservata al nuovo presidente dall'Ue non è delle migliori. Il 30 di dicembre la Commissione ha concluso un accordo sugli investimenti con la Cina, ignorando la richiesta della futura amministrazione Biden di consultazioni preventive con gli Stati Uniti. L'ultimo esempio è arrivato ieri, con una serie di proposte della Commissione europea per rafforzare il ruolo dell'euro e ridurre la dipendenza dal dollaro americano. “L'Ue è un campione del multilateralismo e dell'apertura. Ma dobbiamo anche cementare la posizione dell'Ue”, ha detto il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. Una parte delle misure riguarda l'applicazione extraterritoriale di sanzioni da parte di paesi terzi. Cioè gli Stati Uniti, che con Trump hanno preso di mira le aziende europee con le sanzioni extraterritoriali sull'Iran e Nord Stream 2.

La priorità della Commissione, e in particolare di Dombrovskis che dalla fine dello scorso anno ha la competenza sul commercio, è di arrivare rapidamente a una tregua sui dazi con Biden. Al termine di una riunione dell'Ecofin, Dombrovskis ha spiegato di sperare che siano “ritirati o almeno sospesi” i dazi imposti dagli Usa nella disputa sui sussidi ad Airbus e Boeing. Inoltre ha chiesto all'amministrazione Biden “di sospendere o ritirare i dazi su alluminio e acciaio” che erano stati introdotti da Trump per ragioni di sicurezza nazionale. Dombrovskis ha ricordato che la disputa sulla tassazione digitale “è ancora in corso”. Dopo la decisione dell'amministrazione Trump di non applicare subito dazi contro i prodotti francesi, la disputa “è solo rinviata”. E se non ci sarà accordo globale all'Ocse sulla tassazione delle multinazionali e del digitale “siamo pronti a presentare una proposta a metà anno a livello di Ue”, ha detto Dombrovskis.

Nel frattempo, un nuovo sondaggio condotto dal think tank European Council on Foreign Relations (Ecfr) in 11 paesi rivela che la maggior parte dei cittadini europei, pur avendo gioito per la vittoria di Biden, è scettica sulla possibilità di vedere una ripresa globale dell'influenza americana. Due terzi degli intervistati affermano che l'Europa non può sempre fare affidamento sugli Usa per la sua sicurezza, mentre solo il 10 per cento ritiene che l'America proteggerà sempre l'Ue. Sei cittadini europei su dieci credono che il sistema politico statunitense sia debole e che nei prossimi dieci anni la Cina diventerà molto più potente degli Stati Uniti. Nell'eventualità di un conflitto tra Usa e Cina, una maggioranza degli intervistati ritiene che il proprio paese dovrebbe rimanere neutrale.

Donald Trump non è Evita Perón. In pochi piangeranno nel vederlo andare via. Eppure è chiaro che la sua tumultuosa presidenza ha lasciato un’impronta indelebile nell’approccio dell'Europa nei confronti degli Stati Uniti", ha detto il politologo Ivan Krastev che ha pubblicato con il fondatore dell'Ecfr, Mark Leonard, un'analisi del sondaggio dal titolo "La crisi del potere americano: come gli europei vedono l'America di Biden". "La maggior parte degli europei è scettica sulla capacità degli Stati Uniti di plasmare il mondo. Ciò fa sì che molti, a torto o a ragione, optino per una posizione più indipendente dell'Ue nel mondo", ha spiegato Krastev. Ma non è una buona notizia: "Mentre i leader europei tendono a vedere la sovranità europea come il riflesso del desiderio di ricoprire un ruolo più importante nella politica globale, per molti europei la 'sovranità europea' implica lo spostamento verso una sorta di neutralità e di politica estera avversa al rischio. Si tratta di una domanda di pensionamento anticipato (dell'Ue) nella competizione con le grandi potenze".

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 20 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Dombrovskis teme l'instabilità politica in Italia - Mentre ieri al Senato era in corso il dibattito sulla fiducia al governo di Giuseppe Conte, il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha espresso preoccupazione per l'impatto della crisi politica sul piano di ripresa e resilienza dell'Italia. Sul piano italiano “il lavoro è in corso e siamo in stretto contatto con le autorità. Alcuni giorni fa ho avuto una discussione con il ministro (Roberto) Gualtieri”, ha detto Dombrovskis. L'Italia non è tra gli 11 paesi che hanno inviato la bozza, ma “ha già presentato un numero sostanziale delle componenti del piano. Il lavoro sta andando avanti e ci auguriamo che l'instabilità politica non ostacoli questo lavoro”, ha detto il vicepresidente della Commissione. Al termine dell'Ecofin, Dombrovskis ha ricordato che “ogni piano deve avere gli obiettivi su riforme e sugli investimenti. Le riforme sono fondamentali per far convergere le economie e con gli investimenti sono elementi che si rafforzano a vicenda”. Le raccomandazioni specifiche per paese dell'Ue devono essere "una guida”.

La Commissione mantiene le regole sugli aiuti di stato in lockdown - La Commissione ieri ha proposto agli stati membri di prolungare fino al 31 dicembre 2021 lo schema temporaneo sugli aiuti di stato adottato nel marzo del 2020 per sostenere le economie durante la pandemia. "Con la seconda ondata che continua ad avere un forte impatto sulle nostre vite, le imprese europee hanno bisogno di ulteriore supporto", ha spiegato la commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager. In alcuni casi saranno aumentati i tetti massimi degli aiuti consentiti. Dall'inizio della crisi le eccezioni sugli aiuti di stato si sono via via allargate. Il “Temporary Framework” doveva scadere il 30 giugno prossimo (con l'eccezione delle misure di ricapitalizzazione). Il ritorno a una normalità non è previsto prima del 2022.

***Messaggio da Eni - Sai che uno dei supercomputer industriali più potenti al mondo è italiano? È di Eni, si chiama HPC5 e sa svolgere 52 milioni di miliardi di operazioni in un secondo ed è uno strumento prezioso per sviluppare le energie del futuro, come quella prodotta dal moto ondoso, dal sole o dalla fusione a confinamento magnetico. HPC5 è anche efficiente dal punto di vista energetico: un solo watt gli permette di calcolare quasi 20 miliardi di operazioni al secondo.***

Il 70 per cento della popolazione Ue vaccinata entro l'estate - Come abbiamo anticipato qui ieri, la Commissione ha proposto agli stati membri di adottare obiettivi numerici sulle persone da vaccinare per accelerare la campagna di vaccinazione. Secondo una comunicazione sul Covid-19 adottata dal collegio, il 70 per cento della popolazione adulta negli stati membri dovrebbe essere vaccinata entro la fine dell'estate. La proposta della Commissione conterrà anche un target intermedio dell'80 per cento entro marzo per due gruppi prioritari: gli anziani con più di 80 anni e il personale sanitario e delle case di riposo e cura. Nel documento della Commissione emerge anche la grande paura per le varianti più contagiose del coronavirus. L'esecutivo comunitario raccomanda ai governi di “scoraggiare con forza” i viaggi non essenziali e di aumentare la sequenza del genoma portandola almeno al 5 per cento dei test positivi. La comunicazione della Commissione servirà da base per la discussione al Vertice in teleconferenza dei capi di stato e di governo di domani. Sul Foglio spieghiamo perché la Commissione vuole obiettivi numerici ambiziosi sulle vaccinazioni.

Benvenuti in Putinstan: l'inchiesta di Navalny sul "Palazzo per Putin” - Il più noto tra gli oppositori di Russia, Alexei Navalny, vuole stanare lo zar e pungolare i russi dove fa più male: la corruzione. Ieri, mentre Navalny trascorreva il suo secondo giorno in carcere, la sua Fondazione anticorruzione ha pubblicato un'inchiesta sul "regno" del presidente: una tenuta enorme costruita con i soldi delle tangenti di fedelissimi messi a capo della nazione. Come spiega Micol Flammini, è la prima inchiesta che tocca direttamente Putin e vuole essere una chiamata alla protesta: più il capo del Cremlino si nasconde, più i navalniani alzano la posta.

Borrell prudente sulle sanzioni per difendere Navalny - L'Alto rappresentante Josep Borrell ieri si è mostrato molto prudente sulla possibilità di adottare altre sanzioni contro la Russia per l'arresto e la condanna dell'oppositore Alexei Navalny. In un dibattito al Parlamento europeo, Borrell ha spiegato che “qualsiasi altra spetta al Consiglio". I ministri degli Esteri dei 27 ne parleranno nella loro riunione del 25 gennaio. “Continueremo a fare appello alla Russia affinché indaghi su questi crimini”, ha detto Borrell: “faremo tutto ciò che sarà necessario anche imponendo delle misure restrittive se gli stati membri ritengono che siano appropriate”. La maggior parte dei gruppi politici del Parlamento europeo si è espressa a favore di nuove sanzioni sul caso Navalny.

La conversione della Lega sulla Russia - Durante il dibattito al Parlamento europeo sul caso Navalny ieri si è registrata una conversione della Lega di Matteo Salvini sulla Russia. “Quanto vissuto negli ultimi mesi sulla vicenda Navalny è inaccettabile”, ha detto Marco Zanni, il presidente del gruppo Identità e democrazia: “La democrazia deve seguire certi principi, certe regole e bene hanno fatto l'Unione europea e gli stati membri a condannare fermamente quanto accaduto. Non possiamo permettere che vicino a noi ci siano stati con cui cooperiamo e utilizzano l'arma giudiziaria e potenzialmente l'arma dell'attentato per mettere a tacere l'opposizione politica”, ha spiegato Zanni. Le sue parole sono in rottura con l'allineamento al Cremlino degli ultimi anni. Il Foglio in un editoriale spiega la conversione potrebbe essere motivata dalla necessità della Lega di ripulire la propria immagine in Europa.

Orbán apre un'università di Xi al posto di quella di Soros - L'Ungheria ospiterà l'unica università cinese all'interno dell'Unione europea nell'ennesimo segnale di un approfondimento delle relazioni tra il governo di Viktor Orbán e la Cina. Il governo ungherese donerà 2,2 milioni di euro all'Università Fudan di Shanghai per aprire un nuovo campus a Budapest, che dovrebbe aprire nel 2024. Fudan offrirà corsi in relazioni internazionali, economia, medicina e scienze. Nel 2019, a seguito dell'adozione di una legge sull'istruzione superiore successivamente dichiarata illegale dalla Corte di giustizia dell'Ue, la Central European University di George Soros era stata costretta a chiudere la sua sede di Budapest e trasferirsi a Vienna. Orbán ha deciso di affidarsi alla Cina anche sui vaccini. Venerdì il premier ungherese ha chiesto all'autorità nazionale dei medicinali di autorizzare rapidamente il vaccino di Sinopharm dopo un accordo con la casa farmaceutica per la fornitura di più di un milioni di dosi. Giulia Pompili sul Foglio ha tutti i dettagli su Orbán che vira molto a est.

La Brexit diventa un dipartimento della Commissione - Il collegio dei commissari ieri ha deciso di creare un nuovo organo all'interno del segretariato generale per la Commissione per gestire il dopo Brexit: il servizio per l'accordo Ue-Regno Unito, che subentrerà alla task force diretta da Michel Barnier che ha gestito i negoziati sulle relazioni future. Il capo-negoziatore dell'Ue, che ha raggiunto i limiti di età per restare nell'amministrazione della Commissione, è stato nominato consigliere speciale di Ursula von der Leyen per la ratifica e l'attuazione dell'accordo post-Brexit. Il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, è stato invece nominato come co-presidente e rappresentante dell'Ue nel Consiglio di partenariato congiunto, l'organismo che deve garantire l'applicazione e l'interpretazione dell'accordo.

Il ponte tra Ue e Regno Unito a rischio collasso - In realtà non è un ponte ma l'Eurostar, la società che gestisce il collegamento ferroviario sotto la Manica tra il continente europeo e la Gran Bretagna. E' in crisi nera. Il rischio di bancarotta prima dell'estate a causa della riduzione del traffico dovuto al Covid-19 è reale. Sul Foglio c'è un articolo sui francesi che chiedono aiuto agli inglesi, ma la risposta per ora è molto fredda.

EuroNomine - Il polacco Marek Opiola è stato nominato membro della Corte dei conti dell'Ue in sostituzione di Janusz Wojciechowski, che ha assunto l'incarico di commissario all'Agricoltura nel novembre 2019. Il Consiglio ha proceduto alla nomina malgrado il Parlamento europeo a metà dicembre avesse rigettato la candidatura di Opiola a larghissima maggioranza per i dubbi sulla sua indipendenza. Tra il 2005 e il 2019, Opiola è stato parlamentare del PiS al governo a Varsavia.