Europa Ore 7

La seconda ondata sfiora Ursula

Von der Leyen si è messa in autoisolamento: finora la Commissione ha registrato 159 casi di funzionari positivi. "La traiettoria della politica fiscale nel 2021 dipenderà dalla traiettoria del virus", dice il commissario Gentiloni

David Carretta

"Agilità e flessibilità saranno la chiave per disegnare e implementare le politiche fiscali per il 2021", dice il commissario all'Economia Gentiloni. La presidenza tedesca dell'Ue e i negoziatori del Parlamento europeo hanno detto che ci sono "progressi" nei negoziati sul pacchetto che comprende il bilancio pluriennale e il Recovery fund, ma non ancora sufficienti per sbloccare l'accordo

La seconda ondata di contagi Covid-19 ha colpito il vertice della Commissione, mentre il numero di infetti continua a aumentare in tutta l'Unione Europea. Ieri Ursula von der Leyen ha annunciato di essersi messa in auto-isolamento, dopo essere stata informata domenica sera di essere entrata in contatto con una persona risultata positiva durante una sua visita in Portogallo martedì. Un test effettuato sempre ieri ha confermato che la presidente della Commissione è negativa. Uscirà dall'auto-isolamento questa sera. Von der Leyen vuole rispettare le regole sanitarie del Belgio, che prevedono sette giorni di quarantena a partire dal giorno del contatto con il positivo.

Dopo von der Leyen, anche un'altra commissaria è stata costretta all'auto-isolamento. Mariya Gabriel, responsabile per l'Innovazione e la Cultura, ha annunciato di essersi messa in quarantena perché un membro del suo staff è risultato positivo. Finora la Commissione ha registrato 159 casi di suoi funzionari positivi al Covid-19, ha spiegato un portavoce dell'esecutivo comunitario. I contagi sono avvenuti in gran parte al di fuori del posto di lavoro. Per il momento solo il 20 per cento del personale della Commissione è tornato fisicamente negli uffici sulla base di un principio di turnazione.

L'agenda di von der Leyen è stata rivoluzionata a causa dell'auto-isolamento, ma anche dell'aumento dei rischi di contagio in visite come quella in Portogallo. Oggi la presidente “non potrà partecipare alla plenaria del Parlamento, né presiedere il collegio, né partecipare al vertice Ue-Ucraina”, ha detto il portavoce della Commissione, Eric Mamer. Inoltre, von der Leyen ha deciso di annullare una visita in Grecia, dove avrebbe dovuto incontrare responsabili istituzionali e ricevere un premio. “Prometto di visitare la Grecia appena la situazione lo permetterà”, ha twittato von der Leyen.

La seconda ondata ha costretto tutte le istituzioni a abbandonare i piani di un ritorno alla normalità pre-Covid-19. Il Parlamento europeo ha cancellato le sessioni a Strasburgo, mantenendo la plenaria a Bruxelles. Il Consiglio ha deciso di restaurare il sistema delle videoconferenze per gli incontri formali e informali tra ministri: la riunione dell'Eurogruppo di ieri, l'Ecofin di oggi e il Consiglio Affari interni e Giustizia di giovedì e venerdì vanno in onda in modo virtuale. Diverse fonti ci hanno spiegato che questo rende più difficile le trattative tra governi e il processo legislativo. Il Coreper – dove si riuniscono gli ambasciatori dei 27 – torna ad assumere un ruolo centrale come durante la prima ondata Covid-19.

Ma attenzione: la vera notizia sulla seconda ondata arriva dall'Eurogruppo, che ha tenuto una riunione sprint sulla strategia da seguire nei prossimi mesi. In due ore i ministri delle Finanze della zona euro hanno approvato il programma di lavoro proposto dal presidente Paschal Donohoe e hanno discusso di riforme, investimenti e orientamento fiscale nell'ambito del Recovery fund. Un ritorno alle regole del Patto di stabilità "non è imminente", ha assicurato Donohoe. “La traiettoria della politica fiscale nel 2021 dipenderà dalla traiettoria del virus”, ha spiegato il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni. Le misure fiscali per affrontare l'emergenza e preparare la ripresa “probabilmente dovranno convivere”. Secondo Gentiloni. “Agilità e flessibilità saranno la chiave per disegnare e implementare le politiche fiscali per il 2021”.

 

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 6 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

 

Stigma politico sul Mes a causa della disinformazione - Il direttore del Meccanismo europeo di stabilità, Klaus Regling, ha annunciato che “diversi governi” stanno pensando di ricorrere alla linea di credito contro la pandemia. Anche se nessuno ha fatto richiesta, la linea di credito “ha già avuto effetti positivi perché è disponibile”, ha spiegato Regling, lasciando intendere che ha permesso di ridurre i rendimenti per paesi come l'Italia. Gli stati membri potranno farvi ricorso “fino alla fine del 2022”, ma “è anche vero che c'è uno stigma politico perché non sono ben informati”, ha detto Regling. “C'è gente che teme che venga imposta la condizionalità. Ma è stato detto chiaramente più volte da tutti – dall'Eurogruppo, dalla Commissione, da me e dai miei colleghi al Mes – che non c'è condizionalità” per la linea di credito pandemica. “Alla fine penso sarà accettabile per tutti”, ha concluso Regling.

Un olandese nel board della Bce - La decisione più concreta dell'Eurogruppo ieri è stata la nomina dell'olandese Frank Elderson come candidato per prendere il posto di Yves Mersh nel consiglio esecutivo della Banca centrale europeo. Malgrado la nazionalità, Elderson potrebbe essere una buona notizia per il campo delle colombe. L'olandese è considerato meno falco del suo sfidante, lo  sloveno Bostjan Jazbec. Inoltre, Elderson è un esperto di finanza verde e può aiutare Christine Lagarde a gestire la montagna di titoli Green che la Bce dovrebbe comprare.

Progressi ma non sufficienti su bilancio e Recovery - La presidenza tedesca dell'Ue e i negoziatori del Parlamento europeo hanno detto che ci sono “progressi” nei negoziati sul pacchetto che comprende il bilancio 2021-27 dell'Ue e il Recovery fund, ma non ancora sufficienti da sbloccare l'accordo. Le discussioni di ieri con il Parlamento europeo sono state “costruttive e intense”, ha detto il portavoce della presidenza tedesca dell'Ue: “sono stati fatti progressi sulla road map per le risorse proprie, la governance di Next Generation Eu e sulle questioni orizzontali”. I principali ostacoli sulla strada di un accordo sono le richieste del Parlamento europeo di più fondi per programmi Ue e sul meccanismo sullo stato di diritto. “Siamo pronti a chiudere i negoziati domani, ma non a qualsiasi prezzo”, ha detto il presidente della commissione Bilancio del Parlamento europeo, Johan van Overtveldt: “Vogliamo un buon accordo. Quello che è sul tavolo ora non è ancora un buon accordo”.

Il calendario sognato dal Pe sulle risorse proprie - I negoziatori del Parlamento europeo hanno illustrato le tappe della loro road map per introdurre nuove risorse proprie da destinare al rimborso del debito del Recovery fund: nel 2021 la tassa sulla plastica e le entrate sullo scambio di emissioni (Ets); nel 2023 il meccanismo di aggiustamento carbonio alle frontiere (la carbon tax) e la tassa sul digitale; nel 2024 la tassa sulle transazioni finanziarie; nel 2026 la base imponibile comune dell'imposta sulle società”. Ma la presidenza tedesca dell'Ue ha detto “no” su due tappe della road map: Ets e tassa sulle transazioni finanziarie.

Il Pe si mostra inflessibile sullo stato di diritto - Il Parlamento europeo si aggiunge al lungo elenco di paesi che minaccia il veto al pacchetto su bilancio Ue e Recovery fund per il meccanismo sullo stato di diritto. Ungheria e Polonia non lo vogliono, nemmeno nella versione annacquata del compromesso proposto dalla presidenza tedesca dell'Ue. Olanda, Austria, Svezia, Danimarca, Finlandia, Belgio e Lussemburgo ritengono che il compromesso tedesco sia troppo molle. “Lo stato di diritto è un punto fondamentale per il Parlamento europeo”, ha spiegato Valérie Hayer, uno dei negoziatori del Parlamento europeo: “la proposta della presidenza tedesca è una tappa” che permette di avviare i negoziati tra Consiglio e Parlamento europeo sul meccanismo sullo stato di diritto. “Ma sulla sostanza è troppo debole”, ha avvertito Hayer.

Quanti soldi in più chiede il Pe? - I negoziatori del Parlamento europeo chiedono 26 miliardi in più, che potrebbero diventare 38,5 miliardi, rispetto all'accordo raggiunto al Vertice di luglio sul bilancio 2021-27 dell'Ue. L'intesa raggiunta dai capi di stato e di governo prevedeva 1.100 miliardi per sette anni, con un taglio di 26 miliardi rispetto all'ultima proposta presentata dalla Commissione di Ursual von der Leyen. “La nostra proposta è prendere l'ammontare proposto dalla Commissione, il che significa 26 miliardi” e “concentrasi su 15 programmi prioritari” tra cui ricerca e Erasmus, hanno spiegato i negoziatori del Parlamento europeo. Inoltre, c'è la possibilità di trovare ulteriore margine sulla base degli interessi del debito del Recovery fund, che potrebbero essere più bassi di quanto attualmente previsto. “Sono altri 12,5 miliardi” che potrebbero finire ai programmi dell'Ue, hanno detto i negoziatori del Pe: “in totale sono 38,5 miliardi”.

Barnier alla ricerca di un mandato per un mini-accordo Brexit - Il capo-negoziatore dell'Ue per la Brexit, Michel Barnier, ieri è stato a Berlino per discutere con Angela Merkel la strategia da seguire nelle ultime settimane di negoziati sulle relazioni future con il Regno Unito. Malgrado il fatto che il mandato di Barnier sia arrivato al limite, l'Ue può fare ancora alcune piccole concessioni, in particolare sulla pesca. Come spieghiamo oggi sul Foglio, la vera linea rossa è il level playing field, su cui ogni concessione in più sugli aiuti di stato allontana dall'obiettivo “zero dazi, zero quote” per l'accordo commerciale tra Ue e Regno Unito.

L'Olio Lucano è IGP - La Commissione ieri ha approvato la richiesta di iscrivere l'Olio Lucano tra le indicazioni geografiche protette. Prodotto in Basilicata, si distingue per il colore che va dal verde al giallo, aromi fruttati, amari e medio piccanti, con eventuali note aromatiche di erba fresca, carciofo, pomodoro, mandorle e mela, ha spiegato la Commissione.

 

Accade oggi in Europa

- Vertice Ue-Ucraina

- Consiglio: Ecofin

- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattito sui risultati del Consiglio europeo del 1 e 2 ottobre)

- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

- Commissione: la vicepresidente Vestager incontra in videoconferenza il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli

- Presidenza Ue: riunione informale dei ministri dell'Energia

- Gruppo Identità e Democrazia: conferenza stampa del presidente Zanni con l'arcivescovo di Mosu Najeeb Michaeel Moussa, candidato al premio Sakharov

- Mes: conferenza per i 10 anni del fondo salva-stati con Lagarde, Dombrovskis, Donohoe e Regling

- Corte di Giustizia: sentenza sulla legge sulle università in Ungheria; sentenza su privacy nelle comunicazioni elettroniche e lotta al terrorismo; sentenza sulle sanzioni contro la Bank Refah Kargaran

- Eurostat: dati sui prezzi delle importazioni industriali di agosto

 

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