Europa Ore 7

I tempi lunghi del Patto sui migranti

Trovato un accordo sulla Turchia, sbloccate le sanzioni alla Russia, in attesa di un compromesso su Recovery fund e bilancio, questa settimana si tornerà a discutere di ingressi e riallocazioni

David Carretta

La riforma del regolamento di Dublino è "il più tossico che abbiamo tra tutti i dossier", ci dice un diplomatico europeo. Se mai ci sarà un accordo, "non sarà in settimane o mesi". A proposito di ritardi: una fonte europea ci ha detto che per il Recovery fund lo scenario "più ottimistico è un accordo a fine ottobre o inizio novembre"

Trovato un accordo sulla Turchia, sbloccate le sanzioni alla Russia, in attesa di un compromesso su Recovery Fund e bilancio 2021-27, questa settimana è il tema dei migranti che tornerà a dividere l'Unione Europea. I ministri dell'Interno dei 27 si incontreranno virtualmente giovedì per discutere per la prima volta il nuovo Patto su migrazione e asilo proposto dalla Commissione per uscire dallo stallo seguito dalla crisi dei rifugiati del 2015-16. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lo ha definito “un importante passo verso una politica migratoria davvero europea”, ma per l'Italia la riforma è lungi dall'essere ideale. I paesi del gruppo di Visegrád (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia) lo hanno già bocciato. Il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, vuole fare progressi, ma nessuno si aspetta un accordo rapido.

“Dimenticatevi il Recovery fund e lo stato di diritto”, la riforma del regolamento di Dublino è “il più tossico che abbiamo tra tutti i dossier”, ci ha detto un diplomatico Ue in vista della riunione dei ministri dell'Interno. Se mai ci sarà un accordo “non sarà in settimane o mesi”, ha spiegato il diplomatico: “è veramente, veramente difficile”. La presidenza tedesca dell'Ue vuole cercare di arrivare a un consenso politico non sul nuovo Patto, ma sul calendario dei negoziati sull'intero pacchetto. I provvedimenti legislativi più tecnici saranno lasciati ai gruppi di lavoro del Consiglio, mentre su meccanismi obbligatori di solidarietà e procedure di frontiera per facilitare le espulsioni si esprimeranno i ministri. Un'intesa sul nuovo Patto non ci sarà entro la fine della presidenza della Germania. “Almeno non questa presidenza tedesca”, ha ironizzato il diplomatico. La Germania non avrà più la presidenza di turno del Consiglio Ue prima del 2034.

Per chi ha bisogno di un ripasso, ecco la sintesi del Foglio del nuovo Patto su migrazione e asilo proposto dalla Commissione. Il giudizio di Tony Barber del Financial Times è molto duro: il Patto dell'Ue è squallido come i suoi campi di rifugiati.

 

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 5 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

 

Recovery in ritardo - I timori dell'Italia di un ritardo nel lancio del Recovery fund si sono rafforzati dopo le discussioni avvenute a margine del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. La presidenza tedesca dell'Ue sperava in un accordo “a metà ottobre”, ma ritiene che “probabilmente non sia più possibile”, ci ha detto una fonte europea: “lo scenario più ottimistico è che avremo un accordo a fine ottobre o inizio novembre”. Solo a quel punto inizieranno le ratifiche nazionali della cosiddetta “decisione sulle risorse proprie”, da cui dipende il lancio del Recovery fund. Alla Germania serviranno almeno due mesi e mezzo. All'Olanda di più.

Il Recovery visto dall'Italia - Che ci faceva Giuseppe Conte in una riunione con Viktor Orbán al termine del Consiglio europeo? I leader dei paesi del Sud (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Malta) hanno incontrato i loro omologhi del V4 (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia) venerdì poco dopo la fine del Vertice. I maliziosi sospettano un'alleanza contro il gruppo degli “Amici dello stato di diritto”, il gruppo di sette paesi che potrebbero fari ritardare la partenza del Recovery fund. In Italia il lavoro preparatorio va avanti. Valerio Valentini spiega nomi, volti e incarichi di chi lavoro nei ministeri e a Palazzo Chigi per preparare i progetti che l'Europa dovrebbe finanziare.

Riprende il negoziato con il Parlamento sul bilancio 2021-2027 - La presidenza tedesca dell'Ue appare sempre più irritata dall'intransigenza con cui il Parlamento europeo sta affrontando i negoziati su bilancio 2021-27 e Recovery fund. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, venerdì ha invitato David Sassoli a una prima colazione per spingere il Parlamento europeo a posizioni più ragionevoli. La presidenza tedesca è disponibile a fare alcune concessioni sul bilancio 2021-27, ma non a riaprire l'accordo raggiunto al Consiglio europeo di luglio. Il Parlamento europeo ha chiesto di aumentare i fondi su 15 capitoli di spesa per un totale di 130 miliardi in 7 anni su un bilancio complessivo di 1.100 miliardi. Per un'intesa “devono avere una, due o tre priorità. Non quindici”, ci ha detto la fonte Ue. Il Parlamento europeo “deve diventare più realistico”. La questione più complicata rimane tuttavia il meccanismo sullo stato di diritto che “ha il potenziale di bloccare le cose dentro il Consiglio e tra il Consiglio e il Parlamento europeo”.

Le regole sugli aiuti di Stato sempre più congelate - La Commissione ha iniziato a consultare gli stati membri sulla proroga fino al 30 giugno 2021 del quadro temporaneo per le misure di aiuto di stato volte a sostenere l'economia nel contesto dell'emergenza determinata dalla pandemia di coronavirus. Le regole sugli aiuti di stato erano state congelate il 19 marzo 2020 e avrebbero dovuto tornare in vigore l'1 gennaio 2021. "Gli effetti della crisi si faranno sentire ancora per qualche tempo", ha spiegato la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, che ha ampliato le eccezioni alle regole sugli aiuti di stato. Gli stati membri potranno contribuire ai costi fissi non coperti dalle entrate delle imprese per prevenire il deterioramento del loro capitale, mantenere la loro attività commerciale e fornire loro una base per la ripresa. Come a dire: congelare le regole è molto più semplice che scongelarle.

Tutti d'accordo sull'autonomia strategica, meno sul protezionismo - Al Consiglio europeo venerdì i capi di stato e di governo non hanno nemmeno discusso il passaggio delle conclusioni sull'autonomia strategica in ambito economico. Sul principio sono tutti d'accordo: l'Ue deve essere meno dipendente dal resto del mondo, e in particolare dalla Cina. Ma sul metodo stanno emergendo dubbi. In un editoriale il Foglio svela il sospetto dei paesi del Nord: dietro all'autonomia strategica si nasconde la vecchia passione francese per il protezionismo.

Tutti invocano l'Ue sul Covid, ma nessuno la vuole - Gran parte della discussione al Consiglio europeo venerdì mattina è stata dedicata alla seconda ondata di coronavirus in una surreale cacofonia sanitaria-istituzionale. Diversi leader nazionali hanno chiesto alla Commissione di agire su criteri epidemiologici, valutazione del rischio, zone rosse e misure come quarantene e test. Ursula von der Leyen ha trascorso parecchio tempo a spiegare a capi di governo (increduli) che le proposte della Commissione su queste questioni sono bloccate al Consiglio per l'opposizione dei loro ministri della Sanità. Il momento più comico è stato raggiunto quando il premier ungherese, Viktor Orbán, ha chiesto alla presidente della Commissione, di dirgli immediatamente quando ci sarà un vacchino. “Se lo sapessi, sarei ricca”, ha risposto von der Leyen. “Tutti chiedono coordinamento europeo, ma quando c'è si lamentano. La verità è che tutti vorrebbero che l'Ue si allineassero alle loro misure nazionali”, ci ha confessato un funzionario Ue.

Ennesima settimana decisiva sulla Brexit - Ursula von der Leyen e Boris Johnson hanno dovuto constatare che rimangono ancora profonde divergenze su tre questioni chiave nei negoziati sulle relazioni future tra Ue e Regno Unito: il level playing field (la parità di condizione su aiuti di Stato e norme sociali e ambientali), la pesca e la governance di un eventuale accordo di libero scambio. I due hanno dato istruzione ai capo-negoziatori Michel Barnier e David Frost di “lavorare intensamente per cercare di colmare queste divergenze”. Le trattative riprenderanno già questa settimana.

 

Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 5 ottobre

- Eurogruppo

- Recovery Fund e bilancio Ue: conferenza stampa dei negoziatori del Parlamento europeo

- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattito sul meccanismo sullo stato di diritto e sul bilancio 2021-27 dell'Ue)

- Consiglio: riunione del Coreper

- Commissione: discorso della commissaria Simson alla Conferenza di alto livello sull'idrogeno

- Eurostat: dati sul commercio al dettaglio in agosto; dati sulla bilancia dei pagamenti nel secondo trimestre


Martedì 6 ottobre

- Vertice Ue-Ucraina

- Consiglio: Ecofin

- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattito sui risultati del Consiglio europeo del 1 e 2 ottobre)

- Presidenza Ue: riunione informale dei ministri dell'Energia

- Commissione: la vicepresidente Vestager incontra in videoconferenza il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli

- Consiglio: riunione del Coreper

- Mes: conferenza per i dieci anni del fondo salva-stati con Christine Lagarde, Valdis Dombrovskis, Paschal Donohoe e Klaus Regling

- Corte di Giustizia: sentenza sulla legge sulle università in Ungheria

- Corte di Giustizia: sentenza sulle sanzioni contro la Bank Refah Kargaran

- Eurostat: dati sui prezzi delle importazioni industriali di agosto


Mercoledì 7 ottobre

- Parlamento europeo: sessione plenaria (voto di conferma dei commissari Dombrovskis e McGuinness; voto sui nuovi obiettivi climatici)

- Commissione: riunione del collegio dei commissari

- Eurostat: indice dei prezzi delle case nel secondo trimestre


Giovedì 8 ottobre

- Consiglio: riunione dei ministri dell'Interno

- Commissione: visita della presidente von der Leyen in Grecia

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al Festiva dello Sviluppo Sostenibile 2020

- Parlamento europeo: sessione plenaria (voto sui diritti fondamentali in Bulgaria)

- Corte di Giustizia: sentenza sui neonicotinoidi e le api

- Bce: pubblicazione dei verbali della riunione del consiglio dei governatori del 9 e 10 settembre


Venerdì 9 ottobre

- Consiglio: riunioni dei ministri della Giustizia

- Parlamento europeo: il presidente Sassoli partecipa con altri eurodeputati italiani al convengo sul Piano di ripresa europeo con Giuseppe Conte,  la commissaria Valean, il vicepresidente della Bei Scannapieco, i ministri De Micheli, Amendola e Patuanelli al museo di Palazzo Venezia a Roma

- Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans al Summit del clima di Budapest

 

Sabato 10 ottobre

- Parlamento europeo: il presidente Sassoli al 57o anniversario della Tragedia del Vajont

 

Domenica 11 ottobre

- Parlamento europeo: Il presidente Sassoli partecipa alla marcia della pace di Assisi

Di più su questi argomenti: