Inizia il vertice

Quanti miliardi vale la democrazia europea?

Lo scontro sullo stato di diritto impatta sui tempi del Recovery fund. Oggi inizia il vertice sull'autonomia strategica: sarà monopolizzato dalla Turchia

David Carretta

Oggi è giovedì e sul Foglio torna la rubrica "EuPorn - il lato sexy dell'Europa", che è la sorella maggiore di questa newsletter. La trovate sul Foglio cartaceo - è tutta nuova, guardatela - e anche qui: parla del brutto pasticcio sullo stato di diritto. Ieri la Commissione ha presentato il primo rapporto annuale che fa il quadro della situazione in tutti gli Stati membri, mentre sono in corso i negoziati tra i governi sul meccanismo dello stato di diritto, che dovrebbe permettere di bloccare i fondi Ue a Ungheria e Polonia. La domanda centrale è questa: quanti miliardi vale lo stato di diritto?

 

L'ambasciatore tedesco Michael Clauss, che ha la presidenza di turno dell'Ue, ieri ha lanciato un avvertimento: le difficoltà sul meccanismo sullo stato di diritto stanno spingendo l'Ue verso uno stallo sul pacchetto composto da bilancio 2021-27 e Recovery fund. “Ritardi con conseguenze per la ripresa economica dell'Europa saranno quasi certamente inevitabili”, ha spiegato Clauss. La proposta di compromesso tedesca è comunque passata, malgrado la bocciatura di due fronti contrapposti: Ungheria e Polonia hanno votato “no” perché troppo stringente; Paesi Bassi, Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, Belgio e Lussemburgo hanno votato “no” perché troppo molle. Il voto dell'Italia è stato “decisivo”, ci ha spiegato una fonte Ue. Per avere in fretta 209 miliardi, Roma è pronta a chiudere un occhio sulle derive democratiche in altri paesi.

Uscire dallo stallo nell'immediato sarà difficile. A Bruxelles spiegano che, per ora, “il piano B” non c'è, perché la presidenza tedesca ha appena presentato il suo “piano A” dopo lunghi negoziati con il governo ungherese sullo stato di diritto. Se rimarranno i veti incrociati, potrebbe essere necessario un “tagliando” sul pacchetto bilancio Ue e Recovery fund al Consiglio europeo di metà ottobre.

Nel rapporto della Commissione sullo stato di diritto, i due paesi che emergono come i più preoccupanti sono Ungheria e Polonia, in particolare per la mancanza di indipendenza della giustizia e i limiti alla libertà e al pluralismo dei media. Ma in termini di citazioni Malta supera tutti con 16 rilievi, seguita da Ungheria e Polonia (14), Bulgaria (13), Repubblica ceca (12) e Romania (10).

La situazione dello stato di diritto in Italia è abbastanza rassicurante, secondo la Commissione. Il rapporto cita in modo positivo la legge anti-corruzione del 2019. Il problema principale riguarda la giustizia e la durata dei processi. Ma ci sono altre critiche: il regime sul conflitto di interessi è "frammentato", manca legislazione sulle lobby, l'indipendenza politica dei media “rimane un problema”, non c'è ancora un'autorità indipendente sui diritti umani e le Ong che si occupano di migranti sono oggetto di “campagne diffamatorie”.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 1 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini (autrici di EuPorn), grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Un Vertice europeo turco per i leader Ue - Doveva essere il Consiglio europeo dedicato all'autonomia strategica, sia sul piano della politica internazionale sia su quello della politica industriale, e invece sarà soprattutto il Vertice sulla Turchia. Il tema caldo della cena dei capi di Stato e di governo di questa sera saranno le future relazioni con Ankara. Carota o bastone? Dopo che la Turchia ha fatto rientrare una nave dalle acque contese con la Grecia, su spinta della Germania l'Ue sembra orientarsi verso la carota: offrire a Recep Tayyip Erdogan un'agenda positiva fatta di incentivi, come un aggiornamento dell'unione doganale e altri fondi per i rifugiati siriani. Charles Michel insisterà anche sulla conferenza multilaterale per risolvere le dispute nel Mediterraneo orientale.

Il problema cipriota sulla Bielorussia - I capi di stato e di governo dovranno anche decidere cosa fare con le sanzioni contro il regime di Alexander Lukashenka, su cui pesa il veto di Cipro che chiede misure restrittive anche nei confronti della Turchia. Per uscire dallo stallo, nella dichiarazione finale, Michel intende mettere un riferimento a “tutte le opzioni che restano sul tavolo”. Ma un gruppo di paesi – compresa l'Italia – vogliono evitare che che la Turchia diventi un'altra Russia e cercheranno di circoscrivere le minacce di sanzioni. Svezia e Finlandia sono comunque contrarie a inserire Lukashenka nella lista nera dell'Ue.

La diplomazia di Michel sul Nagorno Karabakh - Il presidente del Consiglio europeo ieri ha telefonato al presidente azero, Ilham Aliyev, e al premier armeno, Nikol Pashinyan, per esprimere la “profonda preoccupazione” dell'Ue per l'escalation in Nagorno Karabakh e chiedere un “immediato cessate il fuoco”. Il conflitto nel Caucaso è stato iscritto all'ordine del giorno del Vertice di oggi e domani. Ma sul Nagorno Karabakh l'elefante nella stanza dell'Europa Building è sempre la Turchia.

Sulla Cina c'è consenso - Il dibattito tra i leader sulla politica da tenere nei confronti della Cina non è destinato a surriscaldarsi. C'è consenso tra i 27 sulla necessità di un dialogo più critico con Pechino, in particolare sulla reciprocità nelle relazioni economiche. Le conclusioni del Consiglio europeo dovrebbero contenere un riferimento anche a Hong Kong, Xinjiang e Tibet per ricordare a Pechino che, oltre al business, esistono altri problemi.

L'Ue non può fare il gendarme perché non fa paura - In vista del Vertice sull'autonomia strategica, Sylvie Kauffmann di Le Monde spiega che l'Ue non ha le istituzioni né la mentalità per fare il gendarme del mondo al posto dell'America. (LINK) https://www.lemonde.fr/idees/article/2020/09/30/la-peur-du-gendarme-dit-on-est-le-commencement-de-la-sagesse-mais-l-europe-ne-fait-pas-peur_6054143_3232.html

Kaczynski di nuovo al governo in Polonia - Il leader del PiS, Jaroslaw Kaczynski, è tornato ufficialmente al governo abbandonando il ruolo di grande burattinaio a cui si era relegato. Kaczynski sarà vice primo ministro di Mateusz Morawiecki. Secondo la stampa locale dovrebbe avere un super-portafoglio che copre Interni, Giustizia e Difesa. La nomina pone fine al rischio di una caduta del governo di Varsavia dovuta a uno scontro con i partner di coalizione del PiS su un progetto di legge per la tutela degli animali.

In Belgio un governo dopo 493 giorni - Alexander De Croo, il leader del partito liberale fiammingo Open-Vld, è il nuovo primo ministro del Belgio, dopo che sette partiti di una grande coalizione ribattezzata Vivaldi hanno trovato un accordo per formare un governo con i pieni poteri. La coalizione Vivaldi - il riferimento è ai colori delle Quattro Stagioni che riprendono quelli delle formazioni politiche (rosso, arancio, verde e blu) - è composta dai partiti socialisti, liberali, verdi e cristiano democratici fiamminghi e francofoni. La nuova maggioranza esclude gli indipendentisti fiamminghi della N-VA.

Record del mondo senza governo? - I negoziati per la formazione dell'esecutivo sono durati 495 giorni dopo le elezioni del maggio 2019. La premier uscente Sophie Wilmes era in carica per gli affari correnti (anche se aveva ottenuto poteri d'emergenza per gestire la crisi sanitaria del Covid-19). Se si calcolano i giorni trascorsi dalla dimissioni dell'ultimo esecutivo pienamente in carica - quello di Charles Michel si era dimesso il 21 dicembre 2018 - il Belgio è rimasto senza governo con pieni poteri per 640 giorni. Gli analisti dibattono su quale sia la più lunga crisi politica del paese. Tra il 2010 e il 2011, dalle dimissioni di Yves Leterme e dopo le elezioni anticipate, ci vollero 541 giorni per formare il governo di Elio Di Rupo.

EuroNomine 1: la Commissione ha deciso di reintegrare l'estone Maive Rute al suo posto di vicedirettore generale del Centro comune di ricerca.  Rute era in aspettativa da un anno per assumere il mandato di vicegovernatore della Banca centrale dell'Estonia.

EuroNomine 2: l'ex presidente della Commissione, José Manuel Barroso, è stato nominato presidente del consiglio di amministrazione di Gavi, la partnership pubblico-privata per i vaccini.

Accade oggi in Europa

- Consiglio europeo

- Parlamento europeo: conferenza stampa di David Sassoli dopo il suo intervento al Consiglio europeo

- Parlamento europeo: voto della commissione Affari giuridici sugli orientamenti sulla legislazione sull'Intelligenza artificiale

- Commissione: videoconferenza della vicepresidente Vestager con l'Ad di Twitter Jack Dorsey

- Corte di Giustizia: sentenza sull'obbligo di etichettatura dell'origine francese, europea e non europea del latte e dei prodotti derivati

- Corte di Giustizia: sentenza sulla vendita online di medicinali di farmacisti stabiliti in altri Stati membri

- Eurostat: dati sulla disoccupazione di agosto; dati sui prezzi della produzione industriale di agosto

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