Il gol di Giaccherini contro il Belgio nella partita di debutto a Euro 2016 (foto LaPresse)

Bene la Nazionale, ma state calmi

Jack O'Malley
Va bene gli sfavori del pronostico, il ranking Fifa che vale quanto la classifica del campionato francese, i belgi campioni mondiali di cialtronaggine. Ma l'Italia esulta più dell’Inter del Triplete per 3 punti contro 4 sbruffoni. La banda del Rocky col toupet confonde l’eroico col ridicolo.

Londra. Poiché amo farmi odiare, ve lo dico subito. Datevi una calmata, o di questo passo qualcuno si farà male sul serio. Va bene gli sfavori del pronostico, il ranking Fifa che vale quanto la classifica del campionato francese, i belgi campioni mondiali di cialtronaggine sbruffona (avevo dei compagni di classe delle superiori così: creste, capelli cotonati, colpi di tacco, suole e un sacco di sconfitte). Va bene che vi aspettavate di prendere mazzate (da uno come Fellaini, poi? Al massimo potete prendere l’indirizzo del barbiere per evitarlo), che eravate convinti che Giaccherini fosse forte come Tavecchio sul campo da calcio e che Conte avesse ormai la testa al Chelsea. Va bene tutto, ma calma.

 

L’eccesso di retorica si paga, lasciatevelo dire da chi se ne intende (sono cinquant’anni che l’Inghilterra parte favorita in qualunque competizione e poi regolarmente saluta tutti in anticipo). Fabio Caressa e Beppe Bergomi l’altra sera sembravano quelli di Italia-Germania del 2006. Nemmeno l’Inter del Triplete ha esultato quanto l’Italia dopo il secondo gol contro una squadra di ragazzini smargiassi che tirano indietro la gamba nei contrasti. Che unità, che gruppo, che carica, che carattere, che entusiasmo, che rabbia. Ma davvero? A Lione si è scambiato il ridicolo con l’eroico, il volto insanguinato di Conte è diventato un simbolo dell’agonismo da posseduti degli Azzurri, guidati da un Rocky con toupet che fino all’ultimo lotta sul ring del campo e della vita, quando in realtà è una specie di incidente domestico, e un cerotto i medici della Nazionale italiana ce lo dovrebbero pure avere. Perfino il capitombolo di Buffon dalla traversa, una gag da film muto se non fosse che il protagonista ha un’età che impone immediata apprensione, s’è trasformata chissà come in un simpatico festeggiamento. Ieri mattina su Radio Uno (sì, il direttore Cerasa mi costringe anche a seguire Radio Uno) erano evidentemente tutti nudi davanti ai microfoni di “Radio Anch’io Sport”, eccitatissimi dall’Italia (tra una marchetta a Tavecchio e un’intervista sdraiata a Malagò, si intende) e pronti a scommettere su diversi successi in fila per gli Azzurri – sempre paraculisticamente alternati ai grandi classici come “ma è ancora presto per esaltarsi” e “piedi per terra, ricordate come finì in Brasile?”.

 


La delusione sul volto di Polly Parson, fidanzata del belga Vermaelen, al fischio finale di Belgio-Italia, lunedì sera


 

La retorica poi trovava il suo sbocco decisivo sui giornali, là dove chi fino a un minuto prima aveva criticato le scelte del ct era pronto a giurare che l’Italia vista in campo a Lione è la più forte della grandi viste finora all’Europeo. Non mi soffermerò sulla pippa del sogno, della squadra operaia (l’ho sentito, giuro, l’ho sentito), del “testa e cuore” come da ginnaste alle Olimpiadi. Sono certo che Conte si sia toccato non poco leggendo tutto quello che è stato scritto tra ieri e oggi (e pure Lanfranco Pace qua a fianco non scherza, mi pare), e mi domando cosa inventeranno in caso di passaggio del girone. E, confesso, mi piacerebbe vedere cosa succede se per caso venerdì la Svezia batte l’Italia.

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