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editoriale
L'azzardo americano di Trump
Il vertice delle Americhe rinviato dal governo dominicano è dovuto alle divergenze create dallo schieramento militare americano al largo delle coste del Venezuela. Ma i primi a beneficiarne sono gli avversari degli Stati Uniti: ieri la notizia è stata parecchio rilanciata sui media cinesi
Il governo dominicano ha annunciato ieri che rinvierà al 2026 il 10° Vertice delle Americhe, che era stato originariamente fissato a dicembre di quest’anno. A sostenere la decisione c’è, a sorpresa, anche il segretario di stato americano, Marco Rubio. Il ministero degli Esteri, in una dichiarazione ufficiale, ha fatto sapere che il rinvio è dovuto a “profonde divergenze politiche” che ostacolano “un dialogo produttivo nell’emisfero e il recente impatto di eventi climatici estremi nei Caraibi”. Le “profonde divergenze” è una formula diplomatica che fa riferimento allo schieramento militare americano al largo delle coste del Venezuela, le operazioni militari contro le presunte imbarcazioni dei trafficanti, le minacce del presidente americano Donald Trump di un intervento militare, la revoca del visto per gli Stati Uniti al presidente colombiano Gustavo Petro alla fine di settembre, e la probabile nuova operazione contro il Messico, svelata nei giorni scorsi dalla stampa, che prevede l’invio di truppe americane e agenti dei servizi segreti in Messico per combattere i cartelli della droga. In un messaggio su X, Rubio ha scritto che la Casa Bianca sosterrà un nuovo vertice il prossimo anno “incentrato sul rafforzamento delle partnership e sul miglioramento della sicurezza dei nostri cittadini”.
La conferenza avrebbe dovuto sancire la centralità degli Stati Uniti nel proprio emisfero, un’idea cara a Trump fin dai tempi del suo primo mandato. Se la diplomazia si raffredda, però, i primi a beneficiarne sono gli avversari degli Stati Uniti: ieri la notizia del vertice rimandato “a data da destinarsi” è stata parecchio rilanciata sui media cinesi. Solo un mese fa, la Repubblica dominicana si era trovata a dover ufficializzare di non aver invitato al vertice Cuba, Venezuela e Nicaragua – nonostante gli ottimi rapporti bilaterali – perché Rubio li aveva appena definiti “nemici dell’umanità”. Individuati i nemici, ora Rubio ha bisogno di rafforzare però i rapporti con gli amici.