
Ansa
Editoriali
L'amicizia tra Russia e Iran ha dei limiti
Il ministro degli Esteri della Repubblica islamica dell'Iran Abbas Araghchi va al Cremlino a cercare aiuto, ma Putin si impegna poco. L'Iran ha dato sostegno attivo alla Russia per il conflitto con l'Ucraina, ma il gesto non è stato ricambiato. È il limite delle amicizie di convenienza
Il capo del Cremlino Vladimir Putin ha incontrato il ministro degli Esteri della Repubblica islamica dell’Iran Abbas Araghchi. Il ministro è andato a Mosca subito dopo l’attacco degli Stati Uniti contro gli impianti nucleari di Fordo, Marano e Isfahan per cercare una sponda e mostrare che il regime non è solo. I messaggi che la Repubblica islamica ci tiene a mandare agli Stati Uniti sono due: uno è che il regime ha molti modi per reagire, il secondo è che non è isolato. Araghchi è andato a cercare considerazione. Putin ha accolto il ministro e la sua delegazione nella stessa stanza in cui aveva ricevuto l’inviato amercano per il medio oriente Steve Witkoff, portandosi dietro il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, il consigliere sulla politica estera, Yuri Ushakov, e Igor Kostyukov, direttore dell’intelligence militare russa, il Gru.
La Repubblica islamica dell’Iran è stata la prima a dare sostegno a Mosca attivamente, ha mandato i suoi droni all’esercito russo, ha insegnato a Mosca come costruire gli stessi droni, ha firmato un accordo sulla sicurezza per nulla vincolante ma che serve come segnale di amicizia. Mosca, al di là delle parole di condanna, non si è molto impegnata per sostenere Teheran, non ha neppure mandato gli S-300, i sistemi antiaerei a lungo raggio che avrebbero potuto aiutare il regime a limitare i danni degli attacchi israeliani. Ieri Putin, con Araghchi davanti, ha detto che aiuterà Teheran, ma non sembrava riferirsi a un aiuto militare, ma a parole, magari da spendere con Donald Trump, l’unico che crede davvero nella sua mediazione. È il limite delle amicizie di convenienza: la Bomba di Teheran non piaceva neppure a Mosca, che nelle sua alleanze preferisce avere un ruolo da protagonista. Putin sta dimostrando ancora una volta di agire soltanto per convenienza, fa pesare il suo potenziale aiuto agli alleati, ma per ora è soltanto una promessa coperta da segreto.



tra le macerie di Mar Elias