Diversi commentatori vedono nel governatore della Florida un candidato non solo inadatto, ma dannoso per il Gop. Parte dell’establishment spera che si faccia spazio per candidature moderate e forti. Al momento nulla in vista
Il più grande effetto della presidenza di Donald J. Trump è stato quello di togliere la piattaforma politica al conservatorismo americano: cacciare i Bush e i McCain e i Cheney e allargare la crepa del Partito repubblicano, sostituendo alla filosofia reaganiana un populismo venato di estremismo. Quei pochi conservatori old style che volevano restare al loro posto si sono dovuti piegare all’ascesa della demagogia dichiarando la propria fedeltà a Trump, come il senatore Ted Cruz o lo speaker Kevin McCarthy. Parte dell’establishment spera che si faccia spazio per candidature moderate e forti, ma intanto è arrivato Ron DeSantis, la cui candidatura ufficiale alle primarie del partito è stata salutata su Twitter dall’hashtag DeSaster.
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