La regista e produttrice Hilla Medalia torna sulle scene da guerra civile di due anni fa, dove oggi arabi e ebrei convivono tra normalità e tensione. “La storia è il simbolo di un legame tra le nostre due comunità”, racconta al Foglio
Tel Aviv. A distanza di due anni dalle scene da guerra civile nelle strade di Lod nel maggio del 2021, il documentario della regista e produttrice, “Mourning in Lod” (“Lutto a Lod”), torna sui fatti accaduti nella città israeliana dove arabi ed ebrei convivono tra normalità e tensione. E sul loro impatto nel microcosmo di tre famiglie. La sera della prima a Tel Aviv (il 18 maggio) gli Hassouna, i Yehoshua e gli Aweis, le famiglie delle vittime degli scontri, sono arrivati assieme alla Cinematheque. Marwa Hassouna con due amiche. Irena Yehoshua, timida e riservata, con il cognato Efi. Randa Aweis incollata alle figlie Shirihan e Niveen. In sala si sono seduti gli uni accanto agli altri. Sui loro volti, le emozioni dei fatti che hanno segnato le loro vite: il 10 maggio del 2021, durante il Ramadan, la spianata delle Moschee era ridotta a un campo di guerriglia urbana. Fin dalle prime ore della mattina erano iniziati lanci di pietre e bottiglie molotov sulla polizia da parte di riottosi palestinesi. Gli agenti avevano risposto con granate assordanti e proiettili di gomma.
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