Mitsotakis stravince le elezioni in Grecia, ma non ancora abbastanza

David Carretta

Il partito conservatore Nuova Democrazia ha ottenuto oltre il 40 per cento dei voti. Con ogni probabilità il premier greco sarà costretto a tornare alle urne a giugno, con una nuova legge elettorale, per poter governare senza dover formare una coalizione

Il primo ministro greco, Kyriakos Mītsotakīs, ieri ha stravinto le elezioni legislative in Grecia, ma con ogni probabilità sarà costretto a tornare alle urne a giugno per poter governare senza dover formare una coalizione, dopo che gli elettori si sono messi definitivamente alle spalle l'era populista seguita alla crisi del 2010-15. Secondo i risultati preliminari, il partito conservatore di Mitsotakis, Nuova Democrazia, ha ottenuto oltre il 40 per cento dei voti, quasi il doppio dell'estrema sinistra di Syriza, guidata dall'ex premier Alexis Tsipras, che si è fermata a circa il 20 per cento. Superando le aspettative della vigilia, Nuova Democrazia ha ottenuto circa 145 seggi in Parlamento, cinque in meno della maggioranza assoluta in Parlamento. Si tratta del miglior risultato di un governo uscente dalla transizione alla democrazia della Grecia.

  

   

"Con Syriza al 20 per cento e il partito Mera 25 di (Yanis) Varoufakis probabilmente fuori dal Parlamento, la Grecia sta uscendo dalla politica tossica della crisi", ha spiegato Wolf Piccoli, analista di Teneo. Secondo Stathis Kalyvas, professore a Oxford, il risultato di ieri "è niente meno che la fine politica della crisi del 2010". Il vecchio Pasok è tornato in auge con quasi il 12 per cento dei voti.

 

Mitsotakis ha escluso una coalizione con i socialisti. "Il messaggio per Nuova democrazia è un governo a partito unico", ha detto il premier uscente. La Grecia dovrebbe tornare alle urne, probabilmente il 25 giugno, con una nuova legge elettorale con premio di maggioranza, che sulla base dei risultati di ieri darebbe a Mitsotakis i numeri per governare in modo incontrastato.

Di più su questi argomenti: