Foto di Gavriil Grigorov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP, via LaPresse 

Editoriali

Effetto sanzioni: in Russia è boom di dispositivi hi-tech contraffatti

Redazione

I prodotti tecnologici tarocchi prendono il posto di quelli originali, anche se costano come gli originali prima della guerra. E la maggior parte dei consumatori non sa che cosa compra

La Russia ha risposto alle sanzioni rivendicando la capacità della sua economia di adattarsi alla nuova “situazione” con una “trasformazione strutturale”, che consiste nel dirottare le esportazioni energetiche verso oriente e nel sostituire le importazioni dai paesi occidentali. All’atto pratico però questo processo significa la regressione tecnologica di molti settori, come detto in più occasioni dalla Banca centrale russa, che non ha mai negato i costi della “trasformazione strutturale”.

Una delle tante conseguenze è che in Russia si registra un boom di dispositivi hi-tech contraffatti, con la maggior parte dei consumatori ignari di comprare prodotti non originali dei marchi non più presenti sul mercato russo come Apple, Samsung e Jbl. La domanda di questi prodotti è in calo a causa dei timori dei consumatori di acquistare un falso, ma intanto la filiera si è adattata. Secondo il quotidiano finanziario russo Kommersant, i fornitori hanno “sostituito le importazioni” con dispositivi palesemente falsi, ma che costano come gli originali prima della guerra.

La regressione della qualità dei dispositivi di largo consumo può sembrare un tema secondario, ma è indicativo dello stato di “‘industrializzazione inversa” in cui è entrata la Russia. Secondo l’analisi di Alexander Morozov, direttore del dipartimento di ricerca della Banca centrale russa, questa fase – che potrebbe durare anni – consiste in un’industrializzazione basata sull’utilizzo di tecnologie meno avanzate per sostituire quelle non più disponibili. Ciò significa che ci sarà un ulteriore calo della produttività, per via di una crescita dei salari reali inferiore a quella della produzione. Una crisi per certi aspetti paragonabile a quella degli anni ‘90, ma senza una chiara traiettoria di ripresa. La maggior parte degli analisti prevede un calo del pil russo anche per quest’anno. Persino Vladimir Putin, che ha sempre negato l’efficacia delle sanzioni occidentali, ora ammette che “le restrizioni illegittime potrebbero avere un impatto negativo sull’economia russa”.

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