Carl Court/Getty Images

In quindici punti

Un ripassino assieme allo storico Snyder: perché serve la vittoria dell'Ucraina

Priscilla Ruggiero

Già solo definire l'occupazione russa come un genocidio sarebbe "una ragione più che sufficiente". Dalla preservazione dell'ordine giuridico internazionale all'affermazione del valore della libertà, breve elenco di buoni motivi per sostenere Zelensky e il suo paese

Mentre il mondo occidentale rimane diviso sul futuro dell’Ucraina, Timothy Snyder nella sua newsletter ci ricorda in quindici punti “Perché il mondo ha bisogno di una vittoria ucraina”. Il primo punto è fermare le atrocità russe: “L’occupazione russa è un genocidio. Ovunque gli ucraini recuperano territorio, salvano vite umane e ristabiliscono il principio che le persone hanno il diritto di non essere torturate, deportate e uccise”. Questo punto per lo storico americano, che si definisce “storico delle atrocità politiche”, sarebbe già di per sé “una ragione più che sufficiente per volere la vittoria ucraina”. Ma Snyder prosegue con le motivazioni e ne elenca altre quattodici “estremamente significative. Ognuna di esse presenta il tipo di opportunità che generazioni di pianificatori politici desiderano, ma che quasi mai ottengono”.

 

Il secondo motivo è preservare l’ordine giuridico internazionale, il cui fondamento è “che un paese non può invadere un altro e annetterne il territorio, come cerca di fare la Russia. La guerra di aggressione della Russia è ovviamente illegale, ma l’ordine giuridico non si difende da solo”, e terzo, porre fine a un’èra di impero: ma questo è un punto di svolta che “si raggiunge solo se la Russia perde”. Il quarto punto per Snyder è difendere il progetto di pace dell’Unione europea. La guerra della Russia non è diretta solo contro l’Ucraina, ma contro l’idea più ampia che gli stati europei possano cooperare pacificamente.  “Se l’impero prevale, l’integrazione fallisce”, scrive lo storico. 

 

Il mondo ha bisogno di una vittoria ucraina anche per “dare una possibilità allo stato di diritto in Russia”, perché finché la Russia combatte guerre imperiali sarà intrappolata in una politica interna repressiva. Secondo Snyder soltanto se la Russia perderà questa guerra “le prossime generazioni russe potranno vivere una vita migliore e più libera”. E la vittoria serve anche per indebolire il prestigio dei tiranni come Vladimir Putin. “In questo secolo, la tendenza è stata verso l’autoritarismo, con il putinismo come forza e modello. La sua sconfitta da parte di una democrazia invertirebbe questa tendenza. Il fascismo si basa sulla forza e viene screditato dalla sconfitta”, scrive Snyder. E per ricordarci che “la democrazia è il sistema migliore”, e gli ucraini, rischiando di proteggere la loro democrazia, ci ricordano che tutti noi dobbiamo agire per proteggere la nostra.

 

La vittoria di Kyiv è importante anche per l’eliminazione di due importanti minacce: quella di una grande guerra in Europa e di una grande guerra in Asia. Se per la prima una vittoria ucraina porrebbe fine allo scenario di una guerra regionale con l’Urss e poi con la Russia rendendo implausibile un’altra offensiva russa, la seconda insegnerebbe a Pechino che un’operazione offensiva come l’invasione di Taiwan, “lo scenario principale per una guerra globale”, è costosa e destinata a fallire. Dieci: per impedire la diffusione delle armi nucleari, perché la Russia, una potenza nucleare, ha invaso l’Ucraina, che ha rinunciato alle armi nucleari: “Se l’Ucraina perde, i paesi che possono costruire armi nucleari riterranno di doverlo fare per proteggersi”. E conseguentemente, “niente ridurrebbe il rischio di guerra nucleare più della vittoria ucraina”, perché renderebbe meno probabili due grandi scenari di guerra che coinvolgono potenze nucleari.

 

La vittoria di Kyiv eviterebbe anche future guerre per risorse (il gruppo Wagner, oltre a essere un costante autore di crimini di guerra, “si appropria di risorse minerarie con la violenza ovunque possa. Ecco perché sta combattendo a Bakhmut”), garantirebbe le forniture di cibo e preverrebbe future carestie. Questo perché “l’Ucraina nutre gran parte del mondo e la Russia minaccia di usare quel cibo come arma”, scrive lo storico. La vittoria di Kyiv è importante anche per accelerare il passaggio dai combustibili fossili: Putin ha usato le forniture energetiche come un’arma e questo ha accelerato la svolta verso le fonti rinnovabili. “Questo continuerà, se la Russia perderà”, dice Snyder.  

 

Il quindicesimo e ultimo punto dello storico americano ci ricorda che il mondo ha bisogno che l’Ucraina vinca questa guerra per “affermare il valore della libertà”. “Anche se hanno tutte le ragioni per definire la libertà come contro qualcosa – l’occupazione russa –, gli ucraini ci ricordano che la libertà è in realtà per qualcosa, per il diritto di essere le persone che desiderano essere, in un futuro che possono aiutare a plasmare”. Secondo Snyder molto è stato fatto, “ma non abbiamo ancora visto e colto il momento. È una congiuntura unica nella vita, da non sprecare. Gli ucraini ci hanno dato la possibilità di dare una svolta a questo secolo, una possibilità di libertà e sicurezza che non avremmo potuto ottenere con i nostri sforzi, indipendentemente da chi siamo. Tutto ciò che dobbiamo fare è aiutarli a vincere”.