Qin Gang (Ansa)

Editoriali

La Cina sostiene l'Iran sul nucleare: si rafforza l'asse ostile all'Occidente

Redazione

Pechino "vede sempre le relazioni Cina-Iran da una prospettiva strategica a lungo termine", dice il ministro degli Esteri Qin. A questo si aggiungono le diverse esercitazioni militari congiunte che coinvolgono anche la Russia

Giovedì Pechino ha ribadito il suo sostegno all’Iran sulla questione del nucleare: “La Cina apprezza la sincerità e la flessibilità dell’Iran, sostiene l’Iran nella salvaguardia dei suoi legittimi diritti e interessi e invita le parti a rimanere impegnate nel dialogo e nei negoziati”, ha detto in un colloquio telefonico il nuovo ministro degli Esteri cinese Qin Gang al suo omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian. Durante la telefonata Abdollahian ha aggiornato Qin sugli ultimi progressi dei negoziati sul nucleare iraniano, l’accordo Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa), e secondo la dichiarazione di Pechino il ministro iraniano avrebbe “ringraziato la Cina per il suo ruolo costruttivo”.

 

Durante la telefonata i due ministri hanno sottolineato l’importanza delle partenariato strategico globale tra Teheran e Pechino: “La Cina vede sempre le relazioni Cina-Iran da una prospettiva strategica a lungo termine ed è pronta a lavorare a stretto contatto con l’Iran per attuare bene l’importante consenso raggiunto dai leader dei due paesi e far avanzare il piano di cooperazione globale dei due paesi”, ha detto Qin, e ha ribadito la determinazione della Cina nel sostenere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale dell’Iran – un apparente tentativo di aggiustare la piccola crisi di poco più di un mese fa, quando l’ambasciatore cinese a Teheran venne convocato perché Xi Jinping, ospite al Gulf Cooperation Council, avrebbe autorizzato una dichiarazione in cui le isole contese tra Iran e Arabia saudita sembravano appartenere a quest’ultima.

 

Nel marzo 2021, Pechino e Teheran hanno firmato uno storico accordo di partenariato della durata di 25 anni, sfidando le sanzioni unilaterali di Washington, e poi ci sono state diverse esercitazioni militari congiunte tra Iran, Cina e Russia. È l’asse delle potenze ostili all’ordine mondiale guidato dall’America: quello che vuole ottenere Pechino è che nessuna crisi internazionale, nessun colloquio dell’occidente con l’Iran, prescinda da un coinvolgimento cinese. La potenza autoritaria di Xi passa anche dalla diplomazia.

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