Foto di Nick Karvounis, via Unsplash 

Editoriali

La Commissione Ue chiede di riconoscere coppie gay e figli: il rischio di omologazione

Redazione

Per Bruxelles è una proposta "incentrata sull'interesse superiore e sui diritti del bambino", per far sì che "la genitorialità stabilita da uno stato membro sia riconosciuta in tutti". Ma la ricerca di unanimità può solo creare divisione ulteriore in Europa 

Una proposta destinata a creare caos e divisione ulteriore in seno alla Ue, dove stati che hanno anche inscritto in Costituzione il matrimonio naturale uomo-donna daranno sicuramente battaglia. Inoltre, per passare serve l’unanimità del Consiglio europeo. Ma tant’è, oggi uno dei principi al centro della proposta di regolamento presentata dalla Commissione per armonizzare le norme di diritto  privato sulla genitorialità ha chiesto che i genitori dello stesso sesso e i loro figli dovrebbero essere riconosciuti come una famiglia in tutti gli stati membri dell’Unione europea.

 

“La proposta è incentrata sull’interesse superiore e sui diritti del bambino”, spiega Bruxelles, evidenziando che “la genitorialità stabilita in uno stato membro dovrebbe essere riconosciuta in tutti gli altri stati membri, senza alcuna procedura speciale”, incluso il riconoscimento per i genitori dello stesso sesso. Bruxelles propone anche la creazione di un certificato europeo di genitorialità che può essere richiesto per “accertare la genitorialità in tutti gli stati membri”.

 

Al di là dei tecnicismi, c’è un problema di fondo. Mentre l’autocrate del Cremlino in questi giorni dà una ulteriore sterzata alla legislazione russa contro la “gay culture”, da Bruxelles arriva un diktat di omologazione di segno opposto che indebolisce l’Europa. Tutto l’occidente è oggi battuto da una guerra culturale su parole, idee e visioni del mondo sulla questione del sesso, del gender, del matrimonio. Alla Corte Suprema americana si è appena discusso se una legge statale può obbligare una web designer a lavorare per le coppie omosessuali. Perché imporre a livello comunitario una visione che non si trova in alcun trattato? Ci sono materie divisive che andrebbero lasciate ai singoli stati.

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