Vladimir Putin osserva l'addestramento dell'esercito della marina militare russa (LaPresse) 

Stoltenberg sulla minaccia nucleare di Putin: la Nato pronta a una risposta “ferma e unita”

Lo spettro di un ricorso all’arma atomica è agitato da mesi dalla propaganda russa. La riposta degli Stati Uniti e dell'Alleanza atlantica non si è fatta attendere. Ecco le parole del segretario generale

Pericolo serio o bluff per allentare il sostegno occidentale all’Ucraina, è certo che lo spettro di un ricorso all’arma nucleare è agitato da mesi dalla propaganda russa. La minaccia si è intensificata dopo i referendum forzati di fine settembre per l’annessione delle aree di Donetsk, Luhanks, Zaporizha e Kherson. Aree che lo stesso presidente Putin considera ormai russe a tutti gli effetti, giurando di proteggerle con “tutti i mezzi a disposizione”. Una frase simile aveva usato annunciando la mobilitazione parziale: “Quando l’integrità territoriale del nostro paese sarà minacciata, useremo sicuramente tutti i mezzi a nostra disposizione per proteggere la Russia e il nostro popolo. Non è un bluff”. La risposta degli Stati Uniti, per bocca del presidente Biden, e della Nato non si è fatta attendere. Ecco che cosa ha detto, fra le altre cose, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a un incontro con la stampa il 30 settembre. 


 

“Quello a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane o negli ultimi giorni è la più grave escalation di questo conflitto dall’invasione del 24 febbraio, perché abbiamo la combinazione della mobilitazione in Russia, unita alla sconsiderata e pericolosa retorica nucleare, e poi l’annessione illegale di oggi o il tentativo di annettere parti dell’Ucraina. Insieme, questa è la più grave escalation del conflitto dall’inizio. L’obiettivo del presidente Putin è quello di dissuaderci dal sostenere l’Ucraina. Ma non ci riuscirà. Il messaggio degli alleati della Nato e dei nostri partner è che continueremo a sostenere l’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno annunciato proprio oggi un maggiore sostegno. Ho parlato anche con tutti i nostri leader negli ultimi giorni. I leader della Nato hanno tutti lo stesso messaggio: dobbiamo restare uniti e fornire sostegno all’Ucraina, perché è ovviamente nell’interesse dell’Ucraina, che dobbiamo aiutare a difendersi. Ma è anche nel nostro interesse fare in modo che il presidente Putin non vinca, perché se vince il messaggio è che le potenze autoritarie come la Russia possono usare la forza militare e raggiungere i loro obiettivi, rendendo il mondo intero più pericoloso”.

“L’Ucraina ha ovviamente il diritto di riconquistare il territorio ucraino ora occupato dalle forze russe. Questo è il motivo per cui li sosteniamo. In modo che possano difendersi, ma anche continuare a liberare il territorio. Come ho detto, l’annessione illegale o il tentativo di annessione del territorio ucraino non cambia le cose. Non cambia la natura di questo conflitto. Perché se accettiamo che l’annessione da parte della Russia e le intimidazioni nucleari ci dissuadano dal sostenere l’Ucraina, allora accettiamo il ricatto nucleare, accettiamo che minacciando di usare le armi nucleari, potenze autoritarie come la Russia possano ottenere esattamente ciò che vogliono: prendere il controllo di un vicino, l’Ucraina, e quindi dissuaderci dal sostenere l’Ucraina nel suo assoluto diritto sovrano di difendersi da un aggressore. Un diritto che in realtà è sancito dalla Carta delle Nazioni Unite.

La retorica nucleare del presidente Putin è pericolosa. E’ sconsiderata. La Nato è ovviamente vigile. Monitoriamo da vicino ciò che fa la Russia. La Russia deve capire che la guerra nucleare non può essere vinta e non deve essere combattuta. E che l’uso di armi nucleari avrà gravi conseguenze per la Russia. E questo è stato comunicato molto chiaramente alla Russia. Continueremo quindi a sostenere l’Ucraina. E continueremo a sostenerla nei suoi sforzi per liberare ancora più territorio, perché ne ha il diritto”.

“Stiamo monitorando attentamente ciò che fa la Russia. Non abbiamo visto alcun cambiamento nella loro posizione nucleare. Siamo vigili, condividiamo le informazioni e abbiamo comunicato molto chiaramente alla Russia che ci saranno gravi conseguenze se utilizzerà le forze nucleari contro l’Ucraina.

Dobbiamo anche renderci conto che parliamo di diversi tipi di escalation. Una è l’escalation all’interno dell’Ucraina. Su questo abbiamo trasmesso un messaggio chiaro. Poi, naturalmente, c’è anche il rischio di un’escalation al di fuori dell’Ucraina che coinvolga altri alleati della Nato. Anche su questo siamo stati molto chiari.

La Nato non è parte del conflitto. Noi sosteniamo l’Ucraina, ma questo non ci rende parte del conflitto. Sosteniamo una nazione sovrana nel suo diritto all’autodifesa. Inoltre, abbiamo aumentato in modo significativo la nostra presenza militare nella parte orientale dell’Alleanza. Lo abbiamo fatto subito dopo l’invasione, perché eravamo preparati. Così, la mattina stessa dell’invasione, abbiamo attivato tutti i nostri piani di difesa dal Mar Baltico al Mar Nero e abbiamo iniziato il dispiegamento di truppe aggiuntive nella parte orientale dell’Alleanza. Per eliminare qualsiasi margine di errore di calcolo o di incomprensione a Mosca circa la nostra volontà e la nostra disponibilità a proteggere ogni centimetro del territorio della Nato. L’aumento delle truppe nella parte orientale dell’Alleanza sta inviando questo messaggio.

L’obiettivo della Nato, quindi, è quello di sostenere l’Ucraina, ma allo stesso tempo di evitare un’escalation, inviando un chiaro messaggio a Mosca sulla pericolosa retorica nucleare e sulle conseguenze che l’uso di armi nucleari avrà, e dimostrando la nostra disponibilità a difendere e proteggere tutti gli alleati, aumentando la presenza di truppe Nato e le capacità aeree e marittime nella parte orientale dell’Alleanza”.


Stoltenberg è tornato sull’argomento il 2 ottobre in un’intervista a Meet The Press della Nbc. “La retorica nucleare è pericolosa. E’ sconsiderata”, ha detto. L’eventuale uso di armi nucleari “cambierebbe la natura” del conflitto ucraino. “Una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta. E questo è un messaggio che la Nato e gli alleati della Nato trasmettono chiaramente alla Russia. Qualsiasi attacco deliberato a un’infrastruttura sensibile della Nato sarà affrontato con una risposta ferma e unita da parte della Nato”.
Secondo l’ex generale David Petraeus, se Putin ricorresse all’arma nucleare gli Stati Uniti risponderebbero “guidando uno sforzo della Nato, uno sforzo collettivo, che eliminerebbe ogni forza convenzionale russa che possiamo vedere e identificare sul campo di battaglia in Ucraina e anche in Crimea e ogni nave nel Mar Nero”. “Deve esserci una risposta”, ha detto ancora Petraeus in un’intervista alla Abc, ma non necessariamente “nucleare contro nucleare”.