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editoriali

Putin si prepara per una guerra lunga e sempre più costosa

Redazione

Spese militari, repressione e indottrinamento. Il budget della Russia parla chiaro 

Vladimir Putin ha intenzione di andare avanti con la sua campagna militare in Ucraina e sta rimodellando il budget della Federazione russa per una guerra lunga e sempre più costosa. Secondo un piano triennale visto da Bloomberg, il Cremlino ha intenzione di spendere nelle Forze armate molto di più di quanto inizialmente previsto. Nel 2023 la spesa per la Difesa dovrebbe superare le previsioni iniziali di oltre il 43 per cento, in parallelo con la spesa per la sicurezza nazionale e le forze dell’ordine, che con un aumento del 40 per cento fa pensare ad altrettanta attenzione alla sicurezza interna e alla costruzione di un regime più repressivo e pervasivo di quello attuale. Il piano iniziale prevedeva per il 2023 una riduzione della spesa al 2,4 per cento del pil rispetto al 3,2 per cento del 2022 e il 2,6 del 2021.

 

Secondo l’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (Sipri) l’anno scorso la Russia è stata tra i cinque maggiori investitori mondiali nel settore della Difesa, con una spesa in aumento costante dopo le riduzioni del triennio 2016-2019. Le proiezioni che guardano oltre l’anno prossimo indicano che Mosca non ha intenzione di fare passi indietro: nel 2024 la spesa militare aumenterà ancora di quasi il 30 per cento. Le finanze pubbliche saranno messe a dura prova, soprattutto man mano che  la situazione di stallo globale intensificherà le conseguenze sull’industria e sulle entrate del settore energetico, che a causa delle ristrettezze di bilancio e delle sanzioni che inibiscono gli investimenti esteri renderanno ancora più difficile riorientare le esportazioni a oriente.

 

Inoltre, il dirottamento di capitali e manodopera verso l’industria militare e le Forze armate causerà un ulteriore drenaggio per un’economia in recessione il cui mercato del lavoro è già afflitto da una crisi demografica. Il bilancio però  assegnerà molti più soldi per “l’educazione patriottica”, in quel che appare come un investimento per il futuro: il Cremlino dovrà indottrinare  bene i giovanissimi per fargli accettare patriotticamente il pessimo paese che intende consegnargli.

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