(Ansa) 

editoriali

Lo schiaffo del Papa a Putin (era ora)

Redazione

La Santa Sede mette al bando le ambiguità e accusa esplicitamente Mosca

"Nel contesto della guerra in Ucraina, sono numerosi gli interventi del Santo Padre Francesco e dei suoi collaboratori al riguardo. Essi hanno come finalità per lo più quella di invitare i pastori e i fedeli alla preghiera, e tutte le persone di buona volontà alla solidarietà e agli sforzi per ricostruire la pace. (…) Si ribadisce che le parole del Santo Padre su questa drammatica questione vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi a essa, e non come prese di posizione politiche. Quanto alla guerra di ampie dimensioni in Ucraina, iniziata dalla Federazione russa, gli interventi del Santo Padre Francesco sono chiari e univoci nel condannarla come moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega”.

 

Il comunicato della Santa Sede diffuso ieri all’ora di pranzo è la conseguenza della settimana di passione che ha visto il Vaticano subire colpi sul fronte orientale: prima le incaute parole del Papa sulla “povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti!” (il riferimento era all’attentato in cui è rimasta uccisa Daria Dugina, figlia del teorico del “mondo russo” Aleksandr che si prefigge l’annientamento dell’Ucraina), poi la conseguente convocazione del nunzio da parte del ministero degli Esteri di Kyiv e – in mezzo – il no di Kirill all’incontro atteso tra due settimane in Kazakistan.

 

Per la prima volta, la Santa Sede parla di guerra iniziata “dalla Federazione russa” e non dà quindi per scontate le responsabilità del Cremlino, così come non fa alcun riferimento all’“abbaiare della Nato ai confini della Russia” né ricorda le responsabilità occidentali nell’aver in qualche modo portato Mosca a fare quel che ha fatto lo scorso febbraio. Precisazioni doverose che fanno uscire la Santa Sede da una posizione di pericolosa ambiguità che, col passare dei mesi, aveva irritato i russi e allo stesso tempo complicato e non di poco i rapporti con gli ucraini. Non proprio un successo per la diplomazia d’oltretevere. 

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