Dalla Francia

Per Mélenchon, Pelosi a Taiwan è una "provocazione" americana contro la Cina

Mauro Zanon

Il leader della France insoumise si schiera con Pechino: con un intervento sul blog personale certifica il suo anti americanismo radicale, accusando inoltre gli Stati Uniti di voler “aprire un nuovo fronte di guerra"

Jean-Luc Mélenchon, leader della France insoumise, il partito della sinistra radicale francese, ha dichiarato che il viaggio a Taiwan della speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi è stata una “provocazione”, aggiungendo che “c’è una sola Cina”. “Taiwan è parte integrante della Cina”, ha affermato Mélenchon, riprendendo il lessico difeso dal governo cinese ma rifiutato dalle autorità di Taipei. Il tribuno giacobino ha certificato mercoledì in un intervento sul suo blog personale il suo anti americanismo radicale, schierandosi apertamente dalla parte del regime di Pechino in un momento di alta tensione con Taiwan. L’endorsement è stato molto apprezzato dalla Cina, a tal punto da spingere l’ambasciata cinese a Parigi a pubblicare un tweet di ringraziamento. “Ringraziamo Mélenchon per il suo sostegno costante alla politica di una sola Cina”, ha scritto l’ambasciata cinese.

 

L’ex candidato alle presidenziali della France insoumise, noto per le sue posizioni filoputiniane e ostili alla Nato, ha accusato inoltre gli Stati Uniti di voler “aprire un nuovo fronte (di guerra, ndr)”. “I cinesi risolveranno il problema tra di loro. Non c’è altra via d’uscita ragionevole possibile”, ha commentato l’insoumis. Le esternazioni di Mélenchon hanno provocato reazioni indignate anche all’interno della Nupes, la coalizione delle sinistre di cui è il portabandiera all’Assemblea nazionale. “Mélenchon parlava di ‘provocazione’ quando l’Ucraina democratica si difendeva nel Donbass dinanzi alla Russia autoritaria. E parla di ‘provocazione’ di Taiwan quando…questo paese agisce liberamente di fronte alla Cina. Un paese democratico non può che essere una ‘provocazione’ per una dittatura”, ha twittato il segretario dei Verdi francesi, Julien Bayou. Già nell’ottobre del 2021, Mélenchon disse che “nel caso in cui Taiwan si dichiarasse indipendente, la Cina, a giusto titolo, potrebbe ritenere che una linea rossa è stata superata”. È la France insoumise la quinta colonna cinese in Francia.

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