Maks Levin era un giornalista che collaborava con la testata ucraina LB.ua e con l’agenzia Reuters. Ha seguìto la guerra dai primi giorni dell’invasione e il suo corpo è stato ritrovato il primo aprile assieme a quello del soldato ucraino Oleksiy Chernyshov. I due erano entrati in una foresta vicino Kyiv, incastonata tra i fiumi Irpin e Dnepr, per cercare un drone con il quale Levin stava filmando. La zona, ai primi di marzo era controllata dai russi. Reporters sans frontières (Rsf) ha aperto un’inchiesta sull’uccisione dei due ed è venuto fuori che Levin e Chernyshov non sono stati semplicemente uccisi dalle truppe russe, ma sono stati interrogati e probabilmente anche torturati e la loro morte, tutt’altro che accidentale, ha le caratteristiche di un’esecuzione. Il corpo di Levin presenta colpi alla testa e al busto e ci sono sospetti che Chernyshov sia stato invece bruciato mentre era ancora vivo.
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