(foto EPA)

editoriali

Il piano eversivo di Trump

Redazione

L’ultimo tassello: le pressioni sulle voting machines. Il puzzle è completo

L’assalto al Congresso del 6 gennaio del 2021 non è stato la fiammata finale di una presidenza incendiaria, ma l’esito di un piano di eversione iniziato dopo le presidenziali americane del 2020 e ancora in corso. Con il tempo ogni tassello sta andando al suo posto e il messaggio è univoco: Donald Trump ha mosso un attacco al sistema democratico americano. L’ultimo pezzo di questo inquietante puzzle riguarda le macchine per il voto, le famigerate voting machines. Il New York Times racconta in una sua ricostruzione esclusiva che sei settimane dopo le presidenziali, Trump chiese a Rudy Giuliani, il suo spregiudicato consigliere legale, di contattare il dipartimento della Sicurezza nazionale perché prendesse il controllo delle voting machines negli stati in bilico. Trump stava naturalmente cercando le prove dei brogli che andava denunciando a gran voce e non trovandole le voleva tentare tutte. In particolare, prima di arrivare alla Sicurezza nazionale, aveva provato a fare la stessa richiesta al Pentagono e al dipartimento della Giustizia, chiedendo ai suoi collaboratori di scrivere degli ordini esecutivi.

Le bozze erano già pronte, ma entrambi i ministeri si erano già rifiutati di dare seguito alle pressioni della Casa Bianca. Queste informazioni erano già note, ma ora scopriamo due cose: Donald Trump ha più volte cercato di abusare del potere federale per costringere i poteri statali a seguirlo sulla strada dei brogli e del ribaltamento dell’esito elettorale. Non sono stati i trumpiani a farlo: è stato lo stesso Trump. E poi emerge di nuovo la figura dell’ex colonnello Phil Waldron, l’autore del PowerPoint di 38 pagine con i dettagli del piano eversivo inviato alla Casa Bianca: sarebbe stato Waldron a suggerire a Trump la possibilità di abusare del potere federale, partendo proprio dal Pentagono. In quell’occasione lo stesso Giuliani, che certo non è uno cauto, disse: se va avanti questa cosa, si rischia l’impeachment. 

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