Franc-tireur, il nuovo settimanale antipopulista francese

Mauro Zanon

“Saremo contro tutto ciò che minaccia l’universalismo repubblicano”, ha spiegato Christophe Barbier, ex direttore dell’Express, chiamato dal finanziatore ceco Daniel Kretinsky ad assumere le redini della testata

Sarà “centrista” nella sua linea editoriale ma “punchy” nei toni degli articoli il nuovo settimanale francese che uscirà in edicola i primi di novembre, si chiamerà Franc-tireur e sarà finanziato dal magnate ceco Daniel Kretinsky, già azionista del Monde, del settimanale Marianne, di Elle e da pochi giorni di TF1, la prima emittente televisiva privata di Francia. “Saremo contro tutto ciò che minaccia l’universalismo repubblicano”, ha spiegato Christophe Barbier, ex direttore dell’Express, chiamato da Kretinski ad assumere le redini della testata che costerà due euro e avrà una foliazione agile (circa 8 pagine). “Quando si pronuncia la parola centrismo, si pensa subito a qualcosa di molle, di tiepido. Ma noi vogliamo fare qualcosa di molto potente, di molto offensivo”, ha aggiunto Barbier, avvolto nella sua abituale sciarpa rossa. Più che un newsmagazine, sottolinea l’attuale editorialista di Bfm.tv, sarà “un arsenale intellettuale e giornalistico per lottare contro la progressione dell’oscurantismo”, un fortino di idee contro gli estremismi, “anti Zemmour, anti estrema destra, anti estrema sinistra, anti anti-vax, anti complottisti, anti cancel culture”, secondo la lista non esaustiva esposta da Barbier.

 

 

Come rivelato a marzo dal Point, Kretinsky, che controllerà Franc-tireur attraverso la sua holding editoriale Czech media invest (Cmi), è partito da queste due constatazioni: i francesi leggono pochi settimanali e l’opinione maggioritaria dispone soprattutto di giornali seriosi, austeri, e un po’ noiosi. “Per combattere le fake news, non ci può accontentare del fact-checking, c’è bisogno di media con uno stile incisivo”, aveva anticipato una fonte di Cmi al Point. E dando un occhio ai nomi dei franchi tiratori che scriveranno sul futuro settimanale si può star sicuri che i contenuti saranno d’impatto e lo stile tagliente, o, come ha detto il filosofo liberale Raphaël Enthoven, “radicalmente misurato” e “appassionatamente ragionevole”.

 

Enthoven, baluardo anti populismo nel dibattito delle idee parigino, contribuirà alla rivista con un editoriale in prima pagina ogni settimana. Accanto a lui, metteranno la loro firma Caroline Fourest, femminista e intellettuale laica, Philippe Aghion, economista e professore ad Harvard che aveva consigliato Macron nel 2017, Rudy Reichstadt, fondatore dell’Obsérvatoire du conspirationnisme, Abnousse Shalmani, scrittrice nata a Teheran e autrice di “Khomeini, Sade et moi”, ma anche l’ex direttore di Marianne Jean-François Kahn (l’idea di un settimanale radicalmente centrista sarebbe nata nella sua testa all’inizio della crisi sanitaria). Franc-tireur ospiterà anche “grandi inchieste” realizzate da giornalisti freelance, ha specificato Christophe Barbier. Il prossimo 6 ottobre, aprirà intanto il sito internet del settimanale e quasi in concomitanza verrà organizzato un evento Facebook per lanciare la campagna di abbonamenti. Per Denis Olivennes, patron di Libération e membro del cda del gruppo editoriale di Kretinsky, “non bisogna lasciare ai populisti il monopolio dell’emozione e della rivolta”.