Editoriali
Macron boicotta i boicottatori di Israele
La Francia non parteciperà alla Conferenza dell’Onu contro il razzismo a Durban
La Francia di Emmanuel Macron non sarà presente alla Conferenza delle Nazioni Unite contro il razzismo, la discriminazione, la xenofobia e l’intolleranza che si terrà a Durban, in Sudafrica, il prossimo 22 settembre. E il motivo di questa decisione risiede nella ferma volontà di denunciare l’antisemitismo di cui si è macchiata questa riunione nelle precedenti edizioni, “un male sotterraneo”, come lo ha definito il capo dello stato francese, che sta tornando a mettere radici in Europa.
“Legata all’universalismo dei diritti dell’uomo, la Francia continuerà a lottare contro ogni forma di razzismo e veglierà affinché la conferenza di Durban si svolga nel rispetto dei princìpi fondatori delle Nazioni Unite”, ha precisato l’Eliseo in una nota pubblicata venerdì, puntando il dito contro “le dichiarazioni antisemite pronunciate in passato nel quadro di questa conferenza”. Boicottare i boicottatori: è questo il messaggio di Macron ai paesi che continuano a demonizzare Israele e a diffondere il virus dell’antisemitismo.
Durante la prima conferenza di Durban, nel 2001, gli Stati Uniti e Israele avevano abbandonato la riunione protestando contro i paesi arabi che avevano assimilato il sionismo al razzismo. Durante l’edizione tenutasi a Ginevra nel 2011, diversi rappresentanti dei paesi europei lasciarono la sala durante il discorso anti israeliano e negazionista pronunciato dal presidente iraniano dell’epoca Mahmoud Ahmadinejad.
Quest’anno, in occasione del ventesimo anniversario della conferenza dell’Onu, la Francia starà direttamente a casa. A luglio, Francis Kalifat, presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif), lanciò un appello solenne alla presidenza de la République, “affinché la Francia non perdesse la sua anima partecipando a questa pagliacciata”, ritirandosi sulla scia di Regno Unito, Stati Uniti e Canada. Macron ha accolto l’appello, confermando il suo impegno nella lotta contro l’antisemitismo e il boicottaggio di Israele.
la causa negli stati uniti
I tiktoker americani si preparano a cambiare social, ma i brand resistono
Il presidente argentino