Destra e realtà

Due pagliacciate sui vaccini e sulla ricchezza fanno male ai repubblicani

Daniele Raineri

 A Fox News si parla malissimo del passaporto vaccinale, ma i dipendenti l’hanno già in tasca

Due giorni fa si è scoperto che Fox News ha adottato un pass vaccinale per i propri dipendenti e questo permette all’azienda di creare condizioni di lavoro più sicure durante questa ondata di variante Delta. Il problema è che molti dei volti più noti della rete americana continuano a comportarsi come predicatori spinti dell’antivaccinismo, perché si rivolgono a spettatori repubblicani e uno dei pilastri del Partito repubblicano adesso – sembra incredibile soltanto scriverlo – è l’ostilità ai vaccini e alle misure per mitigare la pandemia. Uno dei personaggi più seguiti, Tucker Carlson, ha paragonato l’idea di un passaporto vaccinale alle leggi segregazioniste contro gli afroamericani in vigore nel passato. Altri ospiti hanno tirato in ballo la Germania est durante il periodo sovietico, perché era uno stato di polizia dove i servizi segreti controllavano in modo asfissiante i cittadini. Per colpa del passaporto vaccinale, secondo loro, l’America di oggi diventerebbe come la Germania dell’est.

Jeanine Pirro, un’altra molto seguita anche se meno rispetto a Carlson, ha detto che la campagna proposta da Biden per offrire porta a porta la vaccinazione in realtà nasconde un piano per confiscare le armi. E’ un’accusa gravissima, perché è uno spauracchio che da anni negli ambienti della destra americana è considerato il segnale d’inizio della guerra civile contro il governo. C’è un libro adorato negli ambienti estremisti, “I diari di Turner”, che comincia così: il governo manda le sue squadre a confiscare le armi e scatta la rivolta (che si trasforma in una guerra razziale bianchi contro neri).

Dire che le vaccinazioni coprono una campagna per portare via le armi è aizzare gli istinti più pericolosi dell’audience. E invece, come si diceva, all’inizio di giugno Fox ha istituito con discrezione un passaporto vaccinale interno che si chiama Fox Clear Pass, può essere richiesto in via volontaria dai dipendenti e li esenta dai controlli sanitari quotidiani. Negli ultimi giorni la rete è diventata anche meno schierata in modo ossessivo contro i vaccini, adesso alcuni ne parlano a favore – e altri ne parlano contro. E quando su Fox si parla a favore delle vaccinazioni la gente prende nota, come se fosse una sorpresa e come se le vaccinazioni fossero un argomento di sinistra. Non lo sono, ma ormai gli schieramenti ideologici sono bloccati così. Domenica l’ex presidente Donald Trump (che è stato vaccinato a gennaio) ha detto: “La gente rifiuta di farsi vaccinare perché non crede in questa Amministrazione, non crede nei risultati delle elezioni e non crede alle Fake News (i media, ndr)”. 

Un altro episodio di propaganda che si auto smentisce arriva da JD Vance, lo scrittore di “Elegia americana”,  il romanzo biografico che ha svelato al mondo l’esistenza dei forgotten man. In teoria i forgotten man sono gli americani poveri delle zone rurali trascurati dalle élite della costa e sono anche l’armata elettorale di Trump. In pratica poi i dati hanno smentito questa contrapposizione: gli elettori di Trump hanno lavori più stabili e paghe più alte in media degli elettori democratici. Vance si candida al Senato in Ohio e il 10 luglio ha scritto su Twitter: “Devo andare a New York, mi dicono che sia un posto disgustoso e violento, consigli dove stare?”. Vance giocava sul contrasto tra la metropoli, che per tradizione politica è a maggioranza democratica, e i sani valori delle zone rurali a maggioranza repubblicana. Poi si è scoperto che andava a un party per raccogliere fondi agli Hamptons, una delle zone più esclusive degli Stati Uniti – è un tratto di costa atlantica punteggiato di ville costosissime vicino a Nyc – dove sono arrivati donatori ricchissimi e legati al Partito repubblicano come Jim Tish, Rebekah Mercer, Steven Price e Heather Higgins. Non era una festa sull’aia.

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  • Daniele Raineri
  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)