Un'immagine del 30 marzo 2005 mostra il complesso di arricchimento dell'uranio di Natanz, nell'Iran centrale (Epa/Str) 

Il sabotaggio alla centrale nucleare di Natanz è un nuovo tassello della guerra tra Israele e Iran

Per Teheran l'esplosione nel sito di arricchimento dell'uranio è un atto di "terrorismo antinucleare" organizzato da Israele. L'incidente rende più incerti gli sforzi diplomatici iraniani per salvare l'accordo nucleare del 2015

Domenica mattina il sito di arricchimento dell'uranio di Natanz, fulcro del programma nucleare iraniano, è stato colpito da un blackout elettrico. L'Agenzia atomica iraniana dice che l'incidente all'impianto elettrico della centrale, causato da un'esplosione deliberata, è un atto di "terrorismo antinucleare" e suggerisce che dietro l'operazione ci sia Israele. L'incidente rende ancora più incerti gli sforzi diplomatici di Teheran iniziati la scorsa settimana per salvare l'accordo nucleare del 2015, ripudiato dall'amministrazione Trump. 

 

A Natanz, una struttura di 100mila metri quadrati costruita otto metri sotto terra, l'Iran aveva appena inaugurato un centro di assemblaggio di centrifughe di nuova generazione, in violazione dell'accordo del 2015. Funzionari dell'intelligence americana e israeliana sentiti dal New York Times confermano un ruolo israeliano nell'operazione e dicono che l'esplosione ha inferto un duro colpo alla capacità iraniana di arricchire l'uranio: potrebbero essere necessari almeno nove mesi per ripristinare la produzione. In tal caso, l'influenza di Teheran nei nuovi colloqui cercati dall'amministrazione Biden per ripristinare l'accordo nucleare potrebbe essere significativamente compromessa. Una settimana fa, infatti, americani e iraniani si sono incontrati a Vienna per rilanciare l'accordo nucleare abbandonato dalla precedente Amministrazione americana. I colloqui riprenderanno questa settimana. Per altro l'esplosione è avvenuta la stessa mattina in cui il capo del Pentagono - il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin - era in visita in Israele.

   

In una foto del 2007 Ahmadinejad ispeziona le macchine centrifughe nell'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz (Epa/Ansa) 

   

Non sarebbe la prima volta che Tel Aviv prova a sabotare il programma nucleare iraniano, con attacchi informatici e omicidi mirati. Si ritiene che il Mossad abbia orchestrato le uccisioni di diversi scienziati iraniani negli ultimi anni, inclusa l'imboscata che lo scorso novembre ha ucciso il generale Mohsen Fakhrizadeh, capo del programma atomico clandestino. Ne scrivevamo qui:

 

 

Quello tra Israele e Iran è un conflitto in accelerazione. Una guerra d’intelligence ma con molta azione, che però non viene percepita. Non c’è un racconto unificato, di essa abbiamo soltanto una sequenza infinita di frammenti, di piccole notizie, di comunicati, di trafiletti di giornale. Qui abbiamo provato a raccogliere i frammenti degli ultimi quaranta giorni, un campione assolutamente random che però rende l’idea di cosa sta succedendo laggiù:

 

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