Un'auto sulla folla nella zona pedonale di Treviri. Ci sono morti e feriti

Un automobilista è entrato a velocità sostenuta nel centro storico della città tedesca investendo molte persone in una delle vie principali. Un 51enne del luogo è stato arrestato

Nel primo pomeriggio di oggi, martedì 1 dicembre, un uomo alla guida di un automobile è entrato a velocità sostenuta nella zona pedonale del centro di Treviri. Nella sua corsa ha investito diverse persone. Secondo le notizie rese note dalle forze dell'ordine sarebbero quattro i morti (tra cui una bambina) e una quindicina i feriti, alcuni in modo grave. Secondo il ministro del Palatinato Roger Lewenz, quattro persone sono in condizioni molto gravi, 5 in condizioni serie, 6 hanno riportato ferite lievi. Non è ancora chiara la matrice dell'attacco: "Stiamo cercando di fare chiarezza sull'accaduto. Stiamo stabilendo quali sono le informazioni valide e quali no", ha detto un portavoce della polizia.

   

  

L'automobilista, un uomo tedesco di 51 anni che vive nel distretto di Treviri Saarburg, come hanno riferito le forze dell'ordine, è stato arrestato ed è sotto interrogatorio. Al momento dell'arresto era in evidente stato di ebbrezza con una concentrazione di alcol nel sangue di 1,4 grammi per litro. 

 

Il procuratore generale Peter Fritzen ha dichiarato che l'autista è indagato per omicidio e aggressione, anche se non ci sono, al momento, indizi per pensare a motivazioni terroristiche, politiche o religiose. Quello che è sicuro, almeno secondo le indicazione fornite dalle forze dell'ordine, è che aveva "problemi psichiatrici pregressi".

 

    

L'uomo sarebbe entrato nella zona pedonale e ha guidato "a zig zag per circa un chilometro", ha dichiarato Lewentz, percorrendo Simeonstraße, una delle vie principali e più affollate, dove ha travolto i pedoni nell'area adibita tradizionalmente ai mercatini di Natale (cancellati causa Covid), concludendo la sua corsa poco dopo Porta Nigra, la porta romana che ancora segna l'ingresso nel centro storico della città renana.

 

[articolo aggiornato alle 20 del 1 dicembre 2020]

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