Cara diaria. Sassoli contestato dagli eurodeputati

Rivolta al Parlamento europeo per il taglio della diaria a causa della pandemia da Covid. 

Per ridurre al minimo le attività in presenza l'ufficio di presidenza del Parlamento europeo ha deciso di chiudere per tutto novembre il registro centrale di presenza, che i deputati devono firmare per poter ottenere l'indennità giornaliera di 323 euro

    L'ufficio di presidenza del Parlamento europeo ha deciso di chiudere per tutto il mese di novembre il registro centrale di presenza, che i deputati devono firmare per poter ottenere l'indennità giornaliera di 323 euro per coprire le spese di alloggio a Bruxelles e Strasburgo. La ragione è legata alla decisione di ridurre al minimo le attività in presenza, con la tenuta in remoto delle plenarie e delle riunioni di commissione. Ma subito sono scoppiate proteste di alcuni parlamentari.

      

    Il presidente del parlamento europeo David Sassoli è stato contestato ieri, per una ventina di minuti durante la plenaria, dall'europarlamentare tedesco del Ppe Markus Ferber, ha contestato la decisione di chiudere l'ufficio registri del Parlamento e privare così gli eurodeputati della possibilità di firmare la presenza, un modo per ottenere la diaria giornaliera da 323 euro. Sassoli ha spiegato che "è stata presa una decisione per non affollare il Parlamento". Il "bureau del parlamento all'unanimità ha deciso temporaneamente per alcune settimane di sospendere il registro delle firme - ha aggiunto Sassoli - che naturalmente potrà essere ripristinato". Il presidente del Pe ha precisato che "nella prossima riunione del bureau questa misura potrà essere corretta" ma che è "importante" per tutelare la "salute di tutti e per l'efficienza del Parlamento", anche perché "nelle ultime settimane sono state centinaia tra parlamentari, collaboratori e staff del parlamento le persone contagiate e soltanto nel penultimo fine settimana abbiamo avuto 171 casi di positività". Ecco perché è "stata presa una misura temporanea che vale per evitare che vi sia in questo momento la possibilità di chiudere il parlamento". Nella precedente plenaria di ottobre del Parlamento europeo si erano registrati ben 350 eurodeputati mentre si erano iscritti a parlare in settanta. 

       

    In precedenza, con un'email interna, il finlandese Nils Torvalds aveva accusato l'ufficio di presidenza di violare i diritti dei deputati. "Gran parte di noi ha un appartamento a Bruxelles affittato con contratto annuale o triennale", si legge nell'email: "per questa ragione dovete trovare una soluzione che non violi i diritti", ha scritto Torvalds.